Grottaferrata: se il... Pd di "maggioranza" (Andreotti e Pavani) vota contro se stesso
Pubblicato: Venerdì, 25 Gennaio 2019 - redazione politica
GROTTAFERRATA (politica) - L'ordine del giorno sul decreto Sicurezza ha messo a nudo il paradosso delle posizioni di sindaco e consigliera simpatizzante di "Piazza Grande"
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Un paradosso spazio-temporale da far impallire Steven Spielberg e che avrebbe dato al regista statunitense materiale sufficiente per un nuovo episodio della saga di "Ritorno al futuro".
La soffertissima decisione con la quale la maggioranza del sindaco Andreotti, a valle di un "serrato" (per non dire turbolento) confronto interno ha deciso di astenersi nella votazione dell'ordine del giorno sul decreto sicurezza mette a nudo tutta la fragilità di una architettura politica che scricchiola seriamente.
Un'astensione, sul documento presentato dal Pd, che lascia davvero un enorme voragine in una coalizione nella quale iniziano ad emergere tutte quelle contraddizioni politiche inevitabile frutto dell'estrazione variegata e trasversale della squadra di Andreotti.
Lecito il dubbio: assente (strategicamente?) il consigliere Massimo Garavini (Il Faro), come hanno fatto il sindaco Luciano Andreotti e la consigliera Veronica Pavani ad astenersi e dunque a non votare il testo del Pd?
Si dirà: l'astensione è una cosa, il voto contrario è un'altra. Non scherziamo...
Un vero paradosso dal momento che il sindaco è ormai entrato ampiamente nel Pd zingarettiano pur senza essersi tesserato e pur nascondosi dietro la facciata di un civismo ormai civetta: un vero paradosso anche per Veronica Pavani, l'unica delle 3 consigliere delle lista del sindaco a non aver ritirato (come fatto dalla Pepe e dalla Calfapietra) l'adesione alla piattaforma zingarettiana di Piazza Grande,
Insomma: perché Luciano Andreotti e Veronica Pavani si sono astenuti? Con quale artefatto filosofico-politico possono giustificare il non voto all'ordine del giorno sul decreto Sicurezza presentato dai consiglieri del Pd di Grottaferrata?
Davvero un bel paradosso che i due, di fatto ormai organici al Pd extracomunale, dovrebbero giustificare.
