"You", su Netflix l'amore malato in tempi social. O nel castello di Barbablu

Pubblicato: Venerdì, 11 Gennaio 2019 - Silvia Martone
youFRASCATI (intrattenimento) - La serie uscita in Italia il 26 dicembre sta riscuotendo un bel successo: Joe e Beck, Candace e Paco, Karen e Benji: quando la passione è follia omicida
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You la serie tv targata Netflix è tra le novità proposte dal canale streaming americano. Si tratta di un thriller psicologico che narra le vicende di Joe (Penn Badgley) quello che a tutta prima potrebbe essere "solo" uno stalker e Beck (Elizabeth Lail) giovane donna newyorkese che aspira a diventare scrittrice, tra un appuntamento e un cocktail con le amiche ricche e vip.
La serie colpisce per la lucidità con la quale descrive le dinamiche imposte dai social network, dove apparire quotidianamente e spifferare ogni attimo della giornata e i luoghi in cui ci si trova significa non solo cancellare con pochi click la propria privacy, ma soprattutto esporsi all'invadenza e all morbosità dei "followers".
Basterà davvero poco a Joe per sapere ogni mossa di Beck dal primo momento in cui la incontra nella libreria di cui è direttore.

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Distribuita in Italia dal 26 dicembre scorso, quella tra Joe e Beck è un'escalation di espedienti che la mente perversa e fredda del libraio porrà in essere per possedere la giovane e fragile (ed incompiuta) letterata. L'obiettivo è quello non soltanto di averla tutta per sé, ma anche di controllarla e manipolarla. L'aspirante scrittrice, con il suo passato fatto dall'abbandono e dal rifiuto da parte del padre e da un'adolescenza  da eterna ultima e bistrattata, sarà facile preda per lo stalker manipolatore e narciso, capace di simulare le attenzioni e l'amore dalla giovane mai ricevuti. Il carnefice che diventa il salvatore, il cattivo che diventa il buono. Lo fa con non poche difficoltà e qualche scheletro nell'armadio che nasconde fino alla fine in un castello di carte che a volte sembra vacillare. O forse è solo il castello di Barbablu.

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Se per certi aspetti la serie sembra scontata c'è qualcosa che tiene incollati davanti allo schermo. Forse l'estrema attualità di certi temi, che inducono ad una riflessione su come gestire la propria privacy, oppure il lato psicologico affascinante e crudele al tempo stesso. L'animo di Joe, nella fattispecie, è buono o imperdibilmente cattivo, malato?
Non ci lasciamo andare a spoiler di nessun tipo, ma raccomandiamo per chi potesse la visione in inglese (magari con sottotitoli), molto più accattivante di quella in italiano doppiata non alla perfezione. C'è da aspettarsi una seconda stagione (il finale lo suggerisce) o i dati delle visualizzazioni bocceranno propositi in tal senso?
VOTO: 5/10
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