L’atto di accusa de “U Lengheru”: “Grottaferrata, ovvero non si uccidono cosi’ anche i cavalli”

Pubblicato: Sabato, 27 Ottobre 2018 - redazione politica

Risultati immagini per grottaferrata comuneGROTTAFERRATA (attualità) - L'Associazione traccia un bilancio negativo degli ultimi anni

ilmamilio.it - Riceviamo e pubblichiamo da Associazione "U Lengheru Neru"

“A Grottaferrata, come il celebre film di Sydney Pollak, dove i protagonisti muoiono in una sala da ballo da sfinimento, si sta verificando la stessa cosa, anche se con modalità diverse. Per scelte e decisioni di questa e delle precedenti amministrazioni, un paese come Grottaferrata, con enormi potenzialità, viene privato di tutte le sue possibilità di un giusto sviluppo e sfinito sino a morirne.

La crescita edilizia irresponsabile, sta privando il paese delle sue caratteristiche e risorse più importanti. Il traffico, effetto secondario dell’espansione edilizia, sta soffocando il paese, imponendo ai cittadini un peso sempre più insostenibile in termini di inquinamento, vivibilità e stress.

Le risorse idriche si assottigliano sempre più, imponendo pozzi di captazione sempre più profondi e riducendo e facendo scomparire le falde idriche superficiali; inoltre tutta questa gran quantità di acqua captata dai pozzi, in buona parte va dispersa per perdite idriche che hanno raggiunto limiti insostenibili, senza piani efficienti di ripristino delle tubature, ma solo aggiungendo toppe a toppe.

Clicca sull'immagine per scoprire Bcc dei Castelli Romani e del Tuscolo

L’attività culturale di Grottaferrata, nonostante ci siano immense potenzialità e competenze locali (Centro Socio Culturale, ecc.) per lo sviluppo di programmi organici, procede, detto in dialetto Grottaferratese “a’rampazzò”, ovvero non in maniera organica, ma saltando di palo in frasca. Locali splendidi, come l’ex biblioteca, detta “a’mazzatora”, abbandonati da anni ed in preda al degrado, inutilizzabili per qualche mostra o evento culturale.

Del turismo non ne parliamo, tutti si riempiono la bocca con l’Abbazia come se fosse il nostro unico bene, ma che dire del fatto che Grottaferrata ha sul suo territorio ben cinque castelli (Castel Savelli, Castel De’ Paolis, Castello dell’Abbazia, Castello del Tuscolo e Castello della Molara) mai menzionati e per i quali non si pensa minimamente al loro sviluppo turistico.

Che dire del Tuscolo, delle catacombe “Ad Decimum” e della Via Latina, che attraversa tutto il territorio di Grottaferrata, temi ormai dimenticati dalla politica.

Una parte delle ville tuscolane, come Villa Grazioli e Villa Muti, lasciate morire nell’indifferenza.

Che dire del Rivo dell’acqua Mariana corso d’acqua pieno di mole medievali e splendido esempio di archeologia industriale e di patrimonio ambientale, con due cascate di oltre dieci metri, oggi ridotto all’ombra di se stesso per una dissennata condotta fognaria e un mega depuratore, tra l’altro fermi da anni per motivi che ci piacerebbe conoscere; patrimonio insidiato anche dalla variante Bagnara, che tutti maggioranza e minoranza fingono di non conoscere o di averne anche sentito parlare.

Un patrimonio cospicuo, che in qualsiasi altro paese sarebbe utilizzato al massimo delle sue possibilità, ma che a Grottaferrata viene immolato sull’altare del mattone e delle sanatorie.

Per il commercio niente o quasi niente viene messo in campo, a parte le serate viola, rosse o bianche, che portano qualche introito ai bar ed ai ristoranti (almeno questo), ma niente ad altre attività commerciali. Aree commerciali come il Cavallino (il biglietto da visita), o altre sfruttabili come i locali di Piazza dell’Artigianato, cadenti e ricoperte di sterpaglie.


L’unica attività positiva che ci corre l’obbligo di segnalare, quella di domenica 21 ottobre, ovvero il mercatino dell’antiquariato fatto in maniera ordinata, dignitosa e carina, come dovrebbero essere tutte le attività comunali.

In definitiva una situazione ampiamente fallimentare, a cui le forze politiche, tutte, non sanno opporre e proporre alcun programma, progetto o alternativa, che lasciata correre porta al dissolvimento di un paese e di una comunità, ovvero come riportato nel titolo, “Non si uccidono così anche i cavalli”, e aggiungiamo anche i paesi”.

U LENGHERU NERU

carne fresca


 




Commenti  

# incompenso 2018-10-27 14:04
hanno favorito l'integrazione delle zanzare :sad:
l'integrazione dei topi :cry:
e la pericolosa integrazione dei calabroni ammazzasomari :oops: :oops: :oops: mettendo seriamente a rischio la propria incolumità:eek:
temerari e ardimentosi i cinici17 ;-)
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# travoltidalsolito 2018-10-28 12:43
egocentrismo nell'allerta arancione prehalloween
dolcetto o scherzetto? E le famiglie sono fregate! Grazie agli eletti coraggiosi!
Sulle previsioni, si passa da un'allerta ad un'altra !
Sulle elezioni NO!
Eppure un'allerta, rossa dalla vergogna, per i sempre lì stess, che si ripropongono indigesti, sarebbe utile NO?
Comunque una nota positiva c'è. Da tutelatori di tutti gli animali, siamo felici e contenti dell'avvenuta integrazione con la razza umana. Zanzare e topi, frequentano la scuola pubblica di piazza marconi e prenotato e occupato i posti per il postTeatro al mercato coperto. Mentre le zebre juventine non sono integrabili. Sono affette da un male contagioso e incurabile: come aggiustare il numero di scudetti :oops: Danno i numeri!
Singoli o associati, tutti hanno diritti a commentare!
In un paese così "dissociato" il dialetto dissocia di più!
A lungo andare più che un'associazione è una confraternita!
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