Consumo di suolo, parte l’iter dei DDl per raggiungere l’obiettivo 'zero'. I Comuni sono avvertiti

Pubblicato: Giovedì, 25 Ottobre 2018 - redazione attualità

Risultati immagini per consumo di suolo mamilioI danni arrecati ogni anno ammontano a 2 miliardi di euro

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In Italia si continua a cementificare. L’ultimo rapporto ISPRA-SNPA, sul Consumo di suolo in Italia, ha messo in evidenza che i danni arrecati da quest'ultimo ammontano a circa 2 miliardi l’anno se si prendono in considerazione sia la perdita della capacità di stoccaggio del carbonio e di produzione agricola e legnose degli ultimi 5 anni, ma anche la carenza dei flussi annuali legati a servizi a carico dell’ecosistema che il suolo non potrà più garantire in futuro come la regolazione del ciclo idrologico, dei nutrienti, del microclima, miglioramento della qualità dell’aria, riduzione dell’erosione.

Consumiamo terra e perdiamo biodiversità, bellezza, paesaggio, qualità della vita, salute, storia, agricoltura.

A questo proposito sono allo studio due disegni di legge con tempistiche differenziate per il raggiungimento dell'obiettivo 'consumo zero'. Si tratta del ddl 86: “Disposizioni per la riduzione del consumo di suolo nonché delega al Governo in materia di rigenerazione delle aree urbane degradate” e del ddl 164: “Disposizioni per l'arresto del consumo di suolo, di riuso del suolo edificato e per la tutela del paesaggio”; i due disegni di legge sono stati presentati lo scorso marzo 2018 ed è iniziato ultimamente l’iter per l’approvazione.  I testi impongono l'adeguamento degli strumenti di pianificazione territoriale, urbanistica e paesaggistica, prevedono che le politiche di sviluppo territoriale nazionali e regionali favoriscano la destinazione agricola del suolo e affidano il monitoraggio sul consumo di suolo all'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) e alle Agenzie per la protezione dell'ambiente delle regioni e delle province autonome.

Il ddl 86 prevede un consumo di suolo pari a zero entro il 2050, in coerenza con l'obiettivo fissato dall'Unione Europea e demandando alle regioni di definire la riduzione progressiva. Il ddl 146 sancisce invece l'immediato arresto del consumo di suolo e la modifica degli strumenti di pianificazione urbanistica nei Comuni, misure tese ad eliminare le previsioni di edificazione in aree agricole, naturali e seminaturali.

Se entrambe le misure prenderanno corpo e giungeranno ad approvazione per tutti i Comuni d'Italia cambierà una prospettiva e si dovranno adeguare, compresi quelli dei nostri territori dei Castelli Romani.

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