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ROMA (attualità) - La legge 33 del 3 febbraio 1871, sanciva il trasferimento della Capitale del Regno d'Italia nella città eterna
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"Il Senato e la Camera dei Deputati hanno approvato; Noi abbiamo sanzionato e promulghiamo quanto segue:
Art. 1.- La città di Roma è la Capitale del Regno".
Così esordiva la legge 33 del 3 febbraio 1871 - entrata in vigore il 19 febbraio e resa operativa "entro giugno" dello stesso anno che, di fatto, poneva fine al lungo periodo del Risorgimento.
Dopo Torino, dopo i pochissimi anni di Firenze, la Capitale del Regno arrivava finalmente nella sua sede naturale: Roma.
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Il re, per la verità, sarebbe arrivato a Roma solo nel luglio dello stesso anno, trasferendosi nel Palazzo del Quirinale dopo che in questultimo, uno dei palazzi più grandi del mondo, erano stati già avviati i lavori di ristrutturazione e di adeguamento alle nuove esigenze. A lungo dimora dei Papi, il Quirinale dalla sua nascita rappresenta il simbolo del potere nazionale.
Roma Capitale d'Italia, come detto, chiude il cerchio di una questione avviata decenni prima. L'Italia ritrova quella Capitale che, Roma, l'aveva fatta unitaria ed Impero secoli e secoli prima: l'unica vera, reale Capitale possibile per l'italica penisola.
Giunta alla sua "final destination" (per ora...), Roma nel corso dei decenni successivi ri rinnova, si riammoderna, si apre oltre i confini della città papalina che era da sempre stata.
La Roma che oggi viviamo è la figlia diretta di quegli anni e di tutti gli anni precedendi e successivi. Una città straordinaria eppure teatro di mille contraddizioni. Una città eterna nei fatti ma cronicamente sofferente di atavici vizi (anche urbanistici) che passo dopo passo, pur restando il centro dell'azione governativa, prova ad avvicinare l'idea di una città realmente moderna.
Dunque, auguri Roma. Mille di questi giorni. Lungo il segno tracciato da un passato spesso (ma non sempre) glorioso, nella direzione di un futuro al quale si guarda, anche nella strettissima attualità, anche in queste ore.
Dal Quirinale si era partiti, ed al Quirinale in queste ore si guarda. Roma sonnecchia, sbuffa, a volte dorme ma era e resta una città dalle infinite qualità.
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