FRASCATI (attualità) - Il fisico austriaco autore di ricerche pioneristiche sugli acceleratori di particelle

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Bruno Touschek, un nome che ai Castelli romani conoscono quasi tutti. La maggior parte lo collega al liceo scientifico di Grottaferrata, intitolato al fisico viennese nell’82, altri lo ricordano per il suo incredibile contributo alla fisica degli acceleratori di particelle, che lo lega a Frascati. In pochi però conoscono la sua storia segnata dalla guerra, dalla fuga dai nazisti e da quel colpo di fortuna che lo salvò dal campo di concentramento.

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La storia di Bruno Touschek inizia a Vienna, dove nasce il 3 febbraio del 1921. Il suo “sangue misto”, ebreo da parte di madre, lo costringe a fuggire e a nascondersi già dai tempi del liceo, quando non gli resta che cambiare scuola pur di sostenere gli esami, nascondendo la sua vera identità.

L’Austria non è più un posto sicuro, ma Bruno ha dei parenti a Roma e si trasferisce nella capitale, dove inizierà gli studi universitari. Nei suoi piani c’è l’università di Manchester, e dopo i primi due anni nella città eterna si prende un rischio e torna a Vienna, da dove poi sarebbe dovuto partire per l’Inghilterra. Touschek però non sapeva che quell’anno, il 1939, sarebbe scoppiata la seconda guerra mondiale.

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Nonostante il conflitto, le leggi razziali e la costante paura di essere preso, Bruno Touschek continua a seguire l’università e inizia a farsi un nome nel mondo della fisica, con i primi studi sulle orbite delle particelle. Nel ’45 però, inizierà il periodo più duro della sua vita.

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Bruno si trova ad Amburgo, viene sorpreso a leggere dei giornali stranieri nella sede della Camera di commercio e non c’è nulla da fare: gli agenti della Gestapo lo portano in carcere. Poco tempo dopo, arriva l’ordine di spostare i prigionieri nel campo di concentramento di Kiel. Bruno Touschek sta vivendo l’incubo della Shoah.

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Quel giorno però succede qualcosa di inaspettato. Bruno ha la febbre, e mentre si trascina insieme agli altri deportati tenendo i suoi libri tra le braccia cade a terra stremato. A quel punto, l’ufficiale delle SS che controllava la marcia non ci pensa due volte: prende la pistola a spara in testa a Bruno, che viene lasciato lì mentre gli altri procedono inesorabilmente verso Kiel.

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L’ufficiale non se ne accorge, ma il colpo che ha inflitto non è mortale. Gli ha preso l’orecchio sinistro, il sangue uscito a fiotti ha ingannato il soldato tedesco lasciandogli credere in una morte immediata. Dopo qualche ora passa un gruppo di civili, Bruno è salvo.

La guerra finisce, la situazione in Europa va migliorando, Bruno è sopravvissuto all’Olocausto. A questo punto arriva la parte della sua vita che lo legherà indissolubilmente con la città di Frascati. Siamo nei laboratori dell’Elettrosincrotone, il primo acceleratore di particelle realizzato in Italia, in quella zona del comune frascatano che ancora oggi porta il nome di “Macchia dello sterparo”.  L’antenato dell’attuale INFN ospita alcuni tra i migliori fisici italiani e all’alba degli anni ’60, Bruno ha un’intuizione che avrà una grande influenza sulla comunità scientifica negli anni a venire: utilizzare il Sincrotone per creare collisioni tra materia e antimateria.

La sua grande trovata, che condizionerà la gran parte degli esperimenti condotti sugli acceleratori di particelle, fu supportata da un gruppo di colleghi di Frascati, tra cui ricordiamo Carlo Bernardini, Gianfranco Corazza e Giorgio Ghigo. Erano conosciuti come “il gruppo del Sincrotone”.

Fu costruito un apposito acceleratore, “L’Adone”, padre del super moderno acceleratore del CERN di Ginevra e partì una lunga serie di esperimenti che ancora oggi condiziona le ricerche dei fisici dell’INFN.

Siamo agli ultimi anni della vita di Touschek, che passerà ad insegnare qui a Roma. Purtroppo, una grave malattia se lo portò via nel il 25 maggio del 1978, lasciando ai posteri le sue scoperte, la sua storia, il suo nome.

Andrea Ghigo, importante fisico dell’INFN, conobbe Bruno in tenera età grazie al padre Giorgio, collega del fisico austriaco nel gruppo del Sincrotone. Oggi, in memoria della lunga amicizia e del centenario del fisico austriaco, terrà un webinair gratuito in cui ripercorrerà in modo approfondito le vicende che hanno segnato il percorso di Touschek, raccontando aneddoti, storie, e spiegando nei dettagli il contributo scientifico che l’illustre fisico ha lasciato nei laboratori di Frascati.

Sarà possibile seguirlo, a partire dalle 17 di oggi, a QUESTO LINK.

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