baldini daniele1 ilmamilioROMA (attualità) - Il conduttore di "Non mollare mai" parla della sua lunga militanza nell'emittente romana e della sua passione

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Undici anni di Radiosei ed una vita di lazialità. Daniele Baldini è tra i conduttori storici dell'emittente biancoceleste per antonomasia.

41 anni tra pochi giorni, romano, Daniele Baldini è oggi il titolare di "Non mollare mai", una delle più lunghe "finestre" radiofoniche quotidiane su Radiosei.

 
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"E non è sempre facile - dice - perché con me dividono la lunga fascia tra le 13,30 e le 17 con colleghi come Gianluca La Penna, Stefano Pantano e Alessio Buzzanca: ognuno ha il suo modo di condurre, le sue idee, il suo modo di intendere la radio".

Il filo che unisce il tutto è la Lazio, una passione che è diventata anche un lavoro. "Il nostro - prosegue Baldini - è un lavoro straordinario, che ci consente non solo di avere un rapporto diretto con i tifosi ma anche, grazie all'emittente, di poter interpretare il nostro compito e condurre la nostra trasmissione con estrema libertà. Questo credo che sia uno dei punti di forza assoluti di Radiosei".

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E poi c'è quel rapporto, speciale, con Elmar Bergonzini che lo stesso baffuto conduttore ha confermato qualche giorno fa proprio su queste colonne. "Il buffo "dualismo", radiofonico, che si è creato con Elmar è la logica conseguenza dell'amicizia che c'è tra di noi: è divertente forzare la mano in diretta, con complicità e stima reciproca. Fare radio è anche questo: non prendersi troppo sul serio e calcare un po' su alcune peculiarità, su alcune caratteristiche di noi conduttori. Alleggerire certi momenti è divertente ed anche necessario".

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E veniamo alle note dolenti. La Lazio. "Nessun laziale in questo momento può dirsi ottimista al 100%: il momento è delicato, la squadra viene da una serie di prestazioni negative ed anche di brutte sconfitte. Ma adesso inizia una fase diversa: nelle prossime gare di campionato la Lazio affronterà una serie di squadre ampiamente alla sua portata contro le quali, è vero, c'è tanto da perdere ma c'è anche la possibilità di recuperare il terreno perduto in queste ultime settimane. Possiamo restare nella scia delle prime ma la squadra deve recuperare quella "fame" che l'ha portata l'anno scorso finalmente al ritorno in Champions' League e che invece quest'anno sembra mancare".

"La vera domanda è infatti questa: quanto è affamata oggi la Lazio? L'impressione è che siamo di fronte ad un ciclo finito, e che il gruppo che è stato finora la principale forza della squadra, rappesenti invece al momento un limite. Da anni la società non aggiunge un titolare alla squadra ed alla lunga si paga il conto. Contro la Juventus, e ancor più contro il Bologna, tutto questo si è visto bene. Oggi però sembrano mancare voglia e stimoli, ma andavano colti i segnali lanciati nelle ultime gare della scorsa stagione".padel69 freeTime ilmamilioSi è persa insomma la "tensione Champions'". "Sì, la sensazione è questa. La Lazio di oggi non è cattiva, non riesce ad esserla per 90' e quando la tensione cala i risultati sono quelli che vediamo in queste settimane. Inzaghi? Sono convinto che alla fine resti, perché Inzaghi è la Lazio anche se in questo momento è difficoltà".

Trasferire tutto questo in radio, fondendo professionalità e passione è dunque il sale della conduzione.

"L'interazione con gli ascoltatori - prosegue il conduttore - è fondamentale anche quando ci sono differenze di vedute. Credo che in questo, però, il nostro compito sia anche quello di dare indicazioni e spiegazioni agli ascoltatori in modo che chi ci segue possa formare con la maggior cognizione di causa possibile la propria opinione". 

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Laziale da sempre, Daniele Baldini "bagna" la prima allo stadio Olimpico all'inizio degli anni '90. "Era un Lazio-Atalanta, di quei tempi quando i bergamaschi erano la bestia nera per noi, finì con un pareggio. I miei primi idoli? Di Canio e Ruben Sosa, era una Lazio lontanissima da quella di oggi, come prospettive, salita da poco dalla serie B. Ma la Lazio, è sempre la Lazio".

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