navi Nemi 6 ilmamilioNEMI (attualità) - Il rientro della testa di leone bronzea riporta in primo piano una vicenda che ha dell'incredibile

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Le leggende, tramandate da persona a persona nel corso dei secoli, benché al loro interno contengano elementi immaginari, partono sempre da una verità storica. Stando alle fonti storiche, questo principio si può applicare alle leggenda - che poi è diventata storia - nata proprio sulle coste del lago di Nemi: i nemorensi, hanno tramandato nei secoli, la leggenda secondo cui sul fondo del lago giacevano i relitti di due gigantesche navi. Curiosi, in cerca della verità, e scettici, già all’inizio del 1400, tentarono con i modesti mezzi a disposizione di far riemergere gli elementi di queste leggendarie imbarcazioni.

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Ogni tentativo, però, fu vano. E' solo nel 1928, che l’elemento veritiero delle leggenda tornò a galla: ben due navi di straordinarie dimensioni, fortemente volute dall’Imperatore Caligola, furono recuperate dal fondale del lago.

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La Nave tempio

All’interno della monumentale nave, grande quanto cinque campi da tennis, avvenivano i riti sacri ed il ponte, che collegava la prua con il tempio, risultava ricoperta di mosaici.

La Nave palazzo

Più piccola di dimensioni, ma comunque maestosa dal punto di vista ingegneristico, all’interno di questa seconda imbarcazione sorgeva il palazzo o dell’ Imperatore. Ai piedi di questo il pavimento in porfido e marmo serpentino, presentava le più variegate forme geometriche.

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L’immenso valore artistico ed economico delle navi, portarono il Regime fascista a commissionare all’architetto Vittorio Morpungo la progettazione di un nuovo museo in grado di contenere le due famose navi di Caligola. E si trattò del primo spazio espositivo realizzato per ospitare un'opera specifica.

Il museo, sulla scia della casa della Confederazione fascista degli agricoltori di Latina, concluso nel 1939, ospitò le due imbarcazione riemerse fino al maggio del 1944, quando, o le truppe tedesche in ritirata, o dei cittadini in cerca di piombo (materiale molto pregiato all’epoca) appiccarono un incendio, mandando in fumo un patrimonio di un inestimabile valore.

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Non tutto però si disperse nell’incendio: qualche mese prima, i bronzi di maggior valore furono messi in sicurezza e conservati a Roma.

Proprio grazie all’iniziativa “100 opere tornano a casa” fortemente voluta dall’attuale ministro della cultura Dario Franceschini, i modelli delle due navi di Caligola hanno ritrovato parte degli arredi originari: la Testata di trave bronzea, fino a ieri esposta al Museo Nazionale Romano, sarà ora possibile ammirarla all’interno del museo nemense.

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