FRASCATI (attualità) – Peggio della città tuscolana in tutto il territorio dei Castelli romani ha fatto solo Nemi. Percentuali in calo rispetto al 2019. Ancora lontani dall’obiettivo del 65% stabilito nel 2012.

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Secondo gli ultimi dati resi disponibili dall’Ispra (l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) Frascati è tra i peggiori comuni dei Castelli romani in termini di raccolta differenziata. Dopo un trend positivo iniziato nel 2017 (passando dal 52,12% al 57,15%) ora la percentuale di rifiuti differenziati sul totale di quelli prodotti dai frascatani è tornata a scendere fino a toccare il 53,88%. Peggio ha fatto solo Nemi, che differenzia soltanto l’8,4%.

Dati preoccupanti se si pensa all’obiettivo del 65% stabilito nel 2012. Negli ultimi dieci anni la città tuscolana non è riuscita ad arrivare ai livelli di altri comuni castellani che contano all’incirca lo stesso numero di abitanti, come Grottaferrata (69,82%) o Genzano (71,21%).

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Quali sono le ragioni di questo ritardo rispetto alle città vicine? Questa la risposta del vicesindaco nonché delegato all’ambiente e ai rifiuti Franco D’Uffizi.

“Le ragioni sono diverse – spiega il vicesindaco –. Al nostro insediamento era calata fino al 52%, ma con la nuova società che gestirà il servizio, la Tekneko, contiamo di arrivare a una percentuale del 75% nei prossimi cinque anni. Uno dei fattori che ha portato la città alla situazione odierna è stato sicuramente lo scarso controllo, per questo motivo già da alcuni mesi abbiamo istituito nuovamente la figura degli ispettori ambientali, che dal momento della nomina hanno già elevato circa un centinaio di sanzioni”.

“Un'altra problematica è legata al flusso di persone, perlopiù i giovani, che frequentano Frascati nei weekend. I contenitori sparsi nella città sono spesso straripanti e c’è chi sfrutta la situazione per gettarvi i rifiuti domestici. Purtroppo constatiamo anche una scarsa attenzione e una non curanza da parte di una frazione ancora troppo alta di residenti che non differenzia in modo corretto e produce una grande mole di indifferenziato. C’è infine un problema di evasione della Tari (come accade in molti comuni dei Castelli n.d.r.) che a Frascati si attesta attorno al 20%”.

“Come amministrazione stiamo mettendo in campo una serie di interventi per risolvere il problema. Il contratto con Tekneko, con cui abbiamo fatto di recente una riunione operativa, è stato siglato a dicembre, e in estate contiamo di far partire il nuovo calendario di raccolta. I mastelli saranno dotati di un chip in modo da migliorare il controllo sul corretto conferimento; saranno istituite delle mini-isole ecologiche sparse per la città; e in futuro la direzione è quella di istituire la tariffa puntuale, di modo che la Tari pagata da ogni cittadino si basi sul quantitativo di indifferenziato prodotto. Infine, dissesto permettendo, è nostra intenzione installare delle fototrappole per individuare chi continua a non differenziare”.

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“C’è sicuramente bisogno – conclude il vicesindaco – di una migliore comunicazione nei confronti dei cittadini, che con Tekneko ci sarà, per far sì che le persone capiscano ancora di più l’importanza di fare differenziata nel modo corretto per contribuire a un Comune più sano, in termini economici, e più pulito. Il decoro urbano è una cosa a cui questa amministrazione tiene molto, ma serviranno mesi per mettere in pratica quanto abbiamo programmato, e degli anni per raggiungere i livelli delle città vicine. Il nostro impegno è quello di vincere questa sfida. Una vittoria che non sarebbe solo di questa amministrazione ma della città intera. Alcuni provvedimenti ci faranno forse sembrare un po’ “duri” nei confronti dei cittadini, ma è necessario per far sì che la città raggiunga livelli accettabili di differenziata”.

Fonte immagine copertina: sito ufficiale Ispra 

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