Grottaferrata | Don Franco Monterubbianesi compie 90 anni: un sacerdote  sempre in cammino con gli ultimiGROTTFERRATA (attualità) - Lo storico fondatore di Capodarco lancia il suo appello e pone una riflessione

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"Cari cittadini dei Castelli,

attraverso il Mamilio, vi ho sempre coinvolti nella mia storia di Grottaferrata, nella presenza di Capodarco storica, dal 1978 con l’agricoltura Capodarco, nel suo valore di servire il problema dei disabili, per cui nel 2006 venni anche io a vivere qui. Mi sono fatto vivo con vari articoli in cui nella storia mi preoccupo delle famiglie con disabilità e dei giovani che devono aiutarle nelle loro scelte di servizio. Stamane mi ha telefonato una mamma, molto anziana, ricordandomi che tutto quello che abbiamo fatto per sua figlia nel nostro servizio del “VIVA IO”, dove lei è stata bravissima, venga conservato con la protezione di Capodarco, qui a Grottaferrata dove la figlia deve restare a vivere. Avete saputo e partecipato al dramma del fallimento economico della Comunità di Roma, da cui dipendevamo, e siamo seguiti da voi, con la Cooperativa Agricoltura Capodarco, che organizza incontri, cene ecc., da tanti amici.

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Approfitto per ringraziare tutti voi nello spirito della Pasqua che vivremo, ma proprio a Pasqua vi ho voluto indicare, con dei messaggi particolari che ho inviato a diversi amici, anche tra voi, la Speranza che dobbiamo trasmettere e rafforzare. È dal 2015 che mi sono rivolto a Papa Francesco, per superare il dramma dell’aspetto economico con lo sviluppo di una progettualità sul problema del Dopo di Noi delle famiglie dei disabili, con l’aiuto dei giovani da formare. Da quel tempo la mia resistenza, nella solitudine della situazione drammatica economica che ci ha disorientati, la progettualità qui a Grottaferrata il si è definita proprio in una idea precisa per la formazione di giovani, che dovrebbe accadere in uno spazio in possesso dei padri Rogazionisti ai quali sto chiedendo di collaborare per offrircelo, sostenendoci profondamente.

Uno spazio che nella settimana Santa del 2021, nel giorno della Domenica delle Palme, e il Mamilio ne parlò, ci fece sognare che potesse diventare uno spazio preciso dove i giovani vengono formati al servizio di tutti i problemi sociali, di un welfare da ritrovare nella pienezza, accanto ad una nuova coscienza religiosa ma anche per l’aggregazione degli adulti, che trasmettano ai giovani i motivi della loro Speranza. Da l’anno scorso ad oggi, a questa Pasqua, le cose si stanno evolvendo, anche in un rapporto nuovo da riprendere con la Chiesa, con le famiglie che hanno resistito nella loro partecipazione alla mia idealità, alle istituzioni politiche sociali, molto vicine al mio lavoro. Una vostra figlia che 13 anni fa si è trasferita a Bruxelles, mi ha parlato della possibilità che l’Europa può offrirci, per la formazione dei giovani. Concorre a ciò anche il fatto che il comune di Grottaferrata, appena dimissionario, aveva ottenuto la vincita di un bando regionale per la formazione dei giovani in un Bio Distretto, che comprende anche l’agricoltura sociale con sei comuni tuscolani coordinati. Io davanti all’emergenza del rinnovo dell’amministrazione comunale, anche in una partecipazione da esterno, ad un dibattito che si è svolto nel nostro gazebo, ho detto che nel programma su cui già sin da ora dovrebbero discutere i candidati, siano messi all’ordine del giorno come primo obiettivo i problemi sociali del mondo e quello della famosa situazione catastrofica educativa. Tutte le famiglie oggi sono in crisi per un rapporto educativo che non si è elaborato più come si doveva, nel sostenere la speranza dei giovani, con la fede e l’amore degli adulti. Questa è la vera crisi su cui, con l’aiuto del Signore, dobbiamo far nascere nella provvidenzialità di tanti enti che potranno partecipare, questa struttura educativa, che lo scorso anno definimmo “Cenacolo di quelli della domenica delle Palme”.

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In quella festa fatta a Gesù nell’ingresso a Gerusalemme, non c’erano solo di bambini festanti, ma migliaia di adulti che erano veramente sensibili nel loro discepolato a fare una storia diversa. La storia Sacra ricomincerà solo da questa unione di cui parla il profeta Joele, degli ultimi tempi, dove gli anziani devono fare sogni sul futuro del valore della vita, ma i giovani e le giovani, ne devono essere i profeti realizzatori nella forza dello Spirito Santo. Questa è la speranza con cui io vi saluto tutti, compreso il gruppo di amici che si è costituito e che segue i miei messaggi di Pasqua, nella testimonianza di Maria Teresa Tamassia, che ha voluto ringraziarmi del messaggio che le ho mandato nella terza lettera di Pasqua, dove avevo detto il valore di andare tutti sotto la Croce nel perdono che Dio ci offre, dando la vita di un Dio a ciascuno di noi e se domani, Venerdì Santo, due donne, una russa e una ucraina, porteranno la croce al Colosseo insieme, è come hanno detto, la profezia di questo nuovo mondo in cui dobbiamo aiutare i giovani a unire tutti i popoli, perché il primo scandalo è questo, nella giustizia, nella fratellanza, nel perdono reciproco e drammaticamente affrontare il problema dell’equilibrio della natura che abbiamo distrutto, non solo contro di essa ma contro l’uomo come è la guerra che stiamo vivendo.

Questo il suo messaggio:

Grazie, carissimo don Franco, del tuo messaggio ma ancor più della tua fede carica di amore. Grazie di ricordarci la Passione e la Croce come segno del massimo Amore. Grazie della tua giovanile volontà di cambiare il mondo. Io purtroppo non sto molto bene e riesco fare meno della metà delle cose che facevo prima. Ti assicuro però la mia preghiera.

Qualche piccola, ma proprio piccola, cosa posso ancora farla e se ti serve la farò. Permettimi di inviarti un grande abbraccio

Maria Teresa

La speranza è fatta dalle azioni concrete con cui si affrontano i mali, sia quelli locali che quelli globali. Ai giovani stiamo lasciando un futuro drammatico, attrezziamoli con le nostre esperienze di uomini di buona volontà, credenti o non credenti.

 

Don Franco Monterubbianesi

Grottaferrata 14/04/2022

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