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Scritto da redazione politica

Pubblicato: 29 Gennaio 2022

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ROMA (politica) - Il senatore del Partito comunista aveva sostenuto il nome di Paolo Maddalena. "Arrivati fino a 62 voti, buon risultato. Ora lavoriamo per il proporzionale"

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Col voto, che dovrebbe essere quello decisivo, ancora in corso e con un esito che appare scontato con la rielezione di Sergio Mattarella a Presidente della Repubblica italiana, il senatore frascatano del Partito comunista Emanuele Dessì si lascia andare ad un commento di questa soffertissima pagina della politica nazionale.

"In questi giorni - spiega Dessì - con i gruppi di opposizione parlamentare, per primo il Partito comunista che rappresento, abbiamo lavorato con buon costrutto sul nome di Paolo Maddalena, che abbiamo ritenuto essere il nome giusto per una carica così importante".

"Da oggi pomeriggio, da quando è stato trovato accordo sulla rielezione di Mattarella, la partita è finita. Accettiamo lo sforzo del Presidente, annotiamo allo stesso tempo il fallimento dei partiti, Lega e Movimento 5 stelle per primi. Conte e Salvini in questi giorni non sono riusciti a trovare figura terza che potesse rappresentare il paese. Il vero dramma di questi partiti è che non controllano più né la prima base né i gruppi parlamentari con grande pericolo per la democrazia, per il Paese e per le istituzioni".

"Quello che si registra innegabilmente - dice ancora Dessì - è il crollo del centrodestra e l'inesistenza del centrosinistra. Ora dobbiamo lavorare per una nuova legge elettorale col ritorno al sistema proporzionale puro". "Purtroppo - conclude - quello che è successo con la presidente del Senato Casellati dimostra che la politica italiana non ha più nulla di iedologico ma è fatta solo di personalismi e di ripicche interne: lei accoltellata dal suo stesso partito, Forza Italia. Nel nostro piccolo, come Partito comunista, stiamo lavorando e stiamo crescendo: domani in Garbatella c'è la festa del tesseramento e registriamo nuove 4mila tessere a livello nazionale".