Grottaferrata, perso il lodo arbitrale sulla pubblica illuminazione. Da sborsare 650mila euro. E sull’ex Traiano…

GROTTAFERRATA (attualità) – Palazzo Consoli impugna la decisione e va in Corte di Appello. Sul caso del Piano di Intervento la matassa appare ingarbugliata

ilmamilio.it 

All’inizio di dicembre il Comune di Grottaferrata è stato comunicato l’esito del lodo arbitrale di una controversia con la S.M.A.IL Società Manutenzione IllumInazione spa, poi incorporata Manutencoop Facility Management spa, che condanna il comune al pagamento di circa 650mila (oltre interessi e spese onorarie). Si tratta di una vicenda che trae origine addirittura dall’anno 2000 (periodo storico: Giunta di centrosinistra di Angelo Viticchié), quando si decise l’affidamento in concessione ad Acea spa del servizio di illuminazione pubblica e la realizzazione di quella artistica dell’Abbazia di San Nilo. Successivamente, Acea spa ha ceduto il contratto di servizio ad una sua controllata, Acea Luce spa, che cambiò ragione sociale in S.M.A.IL prima di essere ceduta alla Manutencoop Facility Management spa (poi incorporata).

La controversia riguardava il riconoscimento del pagamento di fatture insolute in forza del contratto di affidamento del sevizio. L’amministrazione in carica ha pubblicato da poco sul sito del Comune la delibera di Giunta per proporre l’impugnazione davanti alla Corte di Appello del lodo arbitrale. Nella stessa delibera si evince che attraverso l’impugnazione verrà richiesta anche la sospensione momentanea del pagamento che se accolta dal giudice consentirebbe di non far fronte, almeno per l’immediato al pagamento dell’importante importo, che graverebbe non poco sul bilancio dell’ente e che sembra non abbia copertura sullo strumento di previsione che è stato da poco approvato in Giunta e che mercoledì prossimo sarà uno dei punti all'ordine del giorno del consiglio comunale. Copertura totale che non sarebbe comunque richiesta al momento, proprio in considerazione che pende sul giudei di sospendere il pagamento in attesa del giudizio conclusivo che presumibilmente richiederà qualche anno, ma che comunque pende come una spada di Damocle.

Certamente di tratta di un altro problema che l’amministrazione dovrà gestire e che si aggiunge a quello che riguarda il Piano Integrato Traiano (se n’è discusso in due commissioni), dove sarà richiesto un parere tecnico alla Corte dei Conti. Quest’ultima sarà chiamata a sollevare le responsabilità che potrebbero nascere da una revisione dell’importo degli oneri straordinari dopo la richiesta della proprietà di una riduzione che comporterà inevitabilmente la mancata o diversa realizzazione delle opere pubbliche che da convenzione dovevano essere realizzate come l’abbattimento dell’ex mercato coperto per far posto ad una sala polifunzionale, gli spogliatoi del campo sportivo, un parcheggio e il rifacimento di Largo Vandeouvre.

L’unica opera della convenzione realizzata, come noto, è quella del Parco Traiano, oggi al centro di discussioni e lamentele per il suo utilizzo e la sua manutenzione. Da quanto emerso durante la discussione sembrerebbe che il mancato riconoscimento dell’abbattimento degli oneri straordinari comporterebbe un altro contenzioso per l’amministrazione.

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