Grottaferrata | Il sindaco fa sua la proposta di Pd e #FareRete: torna il Consiglio Comunale dei Giovani

Pubblicato: Venerdì, 26 Marzo 2021 - Federico Smacchi

 

GROTTAFERRATA (politica) – La delibera di Giunta arriva dopo le critiche mosse dalle due forze politiche. Presto però per cantar vittoria: per ora chiesto solo finanziamento alla Regione

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È dal 2018 che il Consiglio Comunale dei Giovani, a Grottaferrata, non esiste più. Precisamente dal dicembre di quell’anno, con la fine del mandato e il plauso della Regione Lazio per i 10 anni compiuti da quest’importante organo partecipativo. Poi l’elezione dei nuovi membri a marzo del 2019 va deserta, non ci sono i candidati.

L’elezione viene annullata. Da lì in poi il C.C.G. esce dai piani dell’Amministrazione comunale per ben due anni e si arriva finalmente ad oggi. Pochi giorni fa infatti una delibera di Giunta (la n.55 del 2021) ha sancito la richiesta di finanziamento alla Regione Lazio per istituire nuovamente il Consiglio dei Giovani. Farina del sacco del sindaco o mossa politica per rispondere alla critiche delle forze d’opposizione?

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È da tempo infatti che molti attori della politica grottaferratese chiedono a gran voce di ricostituire il Consiglio Comunale dedicato ai ragazzi dai 14 ai 25 anni. C’è il recente comunicato del Pd di Grottaferrata, dove viene aspramente criticata l’immobilità della Giunta Andreotti sul tema esortando l’Amministrazione a ridare importanza alla partecipazione dei più giovani nei processi decisionali locali.

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Ma ci sono stati anche numerosi interventi del movimento civico #FareRete, con le raccomandazioni in Consiglio dei rappresentanti Veronica Pavani e Massimo Garavini. Non solo, appena due settimane fa sul profilo Facebook del movimento compariva un’intervista al coordinatore Mirko di Bernardo in cui tra le tante si parlava proprio del Consiglio dei Giovani e della necessità di ripristinare l’organo il prima possibile (ascolta l’intervista a QUESTO LINK).

Ma basterà indire nuove elezioni per creare una partecipazione vera dei giovani alle decisioni della politica locale?

Viviamo in una Grottaferrata dove l’associazionismo e l’attivismo giovanile praticamente non esistono. C’è giusto l’associazione Archè, ma stanno chiusi nel loro villino in stile coppedè dei primi del ‘900 dato in concessione dal Comune a pensare al loro orticello e a come spendere i fondi europei che l’Amministrazione ha richiesto per loro. Tutto bellissimo, ma niente a che vedere con l’attivismo dei ragazzi e delle ragazze di città come Ciampino, dove in questo momento sono proprio i giovani a consegnare pacchi alimentari ai più bisognosi. Gli stessi giovani che nella città governata dalla sindaca Ballico si fanno sentire eccome tra i tavoli della politica. Ma questo è solo un esempio. Il succo del discorso è che se i giovani non vengono prima messi al centro di un progetto politico (o perlomeno fatti rientrare in un progetto) c’è poco da indire nuove elezioni.

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Se non c’è alcuna voglia da parte della classe dirigente locale di includere i giovani nelle scelte, se non ci sono idee per creare un attivismo vero, allora si rischia l’ennesima elezione annullata perché deserta

Ma i giovani da soli non fanno nulla? Anche questo è un discorso valido, ma trovare il modo di aggregarsi, di unirsi verso un fine comune, di questi tempi è cosa pressoché impossibile. Grottaferrata è piena di giovani talenti: musicisti, artisti, grafici, ma anche giovani professionisti, produttori enogastronomici e commercianti. Molti studiano e appena possono scappano via anche se sono innamorati del proprio territorio, d’altronde vivono in una piccola città di provincia che non ha nulla da dargli se non l’isolamento, ancora più marcato dalla pandemia, rispetto ai luoghi dove le loro competenze possono essere valorizzate.

E allora rifacciamo il Consiglio dei Giovani, ma sarà utile allo scopo? Sì e no.

Se i ragazzi ci sono ma sono tutti soli, divisi, ognuno nelle proprie case a pensare al lavoro o all’università, il Consiglio dei Giovani andrebbe a rappresentare le istanze di chi? Se non c’è prima un’idea accompagnata da una comunicazione forte e convincente, c’è poco da esultare per il finto coinvolgimento dei giovani nella vita politica. A meno che non nasca dal nulla un’associazione nuova, composta da ragazzi e ragazze, e intenzionata a far sentire la sua voce nelle stanze di Palazzo Consoli, il processo di riavvicinamento deve necessariamente passare per una forza politica del territorio.

Che quella forza non sia l’Amministrazione guidata dal sindaco Andreotti non ci sono dubbi. E infatti quest’ultima delibera sembra molto più una risposta politica per proteggersi dagli attacchi degli oppositori piuttosto che un’iniziativa vera per cambiare marcia sul discorso giovani a Grottaferrata.

Consiglio dei Giovani sì, assolutamente. Ma prima c’è bisogno di iniziare un processo vero per creare partecipazione sul territorio, perché i giovani ci sono ma non sanno bene dove mettere le mani e hanno bisogno di qualcuno che tenga le redini del gioco. Che questo qualcuno esca proprio dalle file dei partiti di opposizione? Staremo a vedere.

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