STORIE | Il Crocifisso di San Marcello contro la peste ieri, contro il Covid oggi

Pubblicato: Sabato, 26 Dicembre 2020 - Giulia Bertotto

ROMA (attualità) - Il magnifico crocifisso ligneo risale al XIV secolo e la sua origine è misteriosa, infatti ignoriamo chi sia l'autore, ma sappiamo che nel 1522 salvò Roma dalla peste

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Cristiani e laici, atei e credenti, non dimenticheremo mai piazza San Pietro in quel 27 marzo, durante la pandemia di Covid-19. Una messa deserta, con la pioggia che sembrava non avere fine, il silenzio spezzato solo da una sirena di ambulanza e la parole di Papa Francesco: "Fitte tenebre si sono addensate sulle nostre vite".

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E quella presenza ieratica, antica, vivida, che riempiva gli schermi televisivi e gli animi di commozione. Il Crocifisso di san Marcello. Ma qual è la storia di questo manufatto?

Il magnifico crocifisso ligneo risale al XIV secolo e la sua origine è misteriosa, infatti ignoriamo chi sia l'autore, ma sappiamo che nel 1522 salvò Roma dalla peste.

Tuttavia la sua storia miracolosa inizia già il 22 maggio 1519, quando un incendio distrusse la chiesa di San Marcellino al Corso. Proprio questo oggetto sacro restò indenne dall'incendio. Il fatto venne considerato soprannaturale, al punto che un gruppo di fedeli si radunarono nella "Compagnia del SS. Crocifisso".

Tre anni dopo, nel 1522, Roma fu colpita dalla peste. Il cardinale spagnolo Raimondo Vich propose di portarlo in processione. La cerimonia durò per sedici giorni, dal 4 al 20 agosto, giornate alla fine delle quali la peste si fermò.

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Non conosciamo il suo autore perché all’epoca, Roma vantava una ricchissima presenza di manufatti simili, opere spesso considerate taumaturgiche. Queste opere erano molto importanti per mantenere solida la dottrina nel popolo, soprattutto in epoca di Controriforma, quando la Chiesa doveva ripristinare una fede che andava vacillando sotto l’ondata della Riforma protestante.

Da quel momento, la processione del Crocifisso continuò ad essere una celebrazione molto sentita dai fedeli cattolici, ripetendosi ogni giovedì santo, lungo la strada che da San Marcello conduce a San Pietro.

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L’evento del 1522 spinse un gruppo di fedeli, guidati da alcuni nobili romani, a fondare quello stesso anno una confraternita, la Compagnia dei disciplinati, il cui statuto fu approvato da papa Clemente VII nel 1526 e confermato da Giulio III nel 1550.

Il crocifisso fu ancora protagonista degli eventi religiosi per il giubileo del 2000, quando fu portato a San Pietro e venne abbracciato da Giovanni Paolo II in occasione della Giornata del perdono.

Il Crocifisso di San Marcello è oggi custodito nella chiesa di San Marcellino al corso.

Foto tratta da "Il Messaggero"

 

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