Il giornalista Michele Valente alle prese con 9 incontri "fuori tempo": da Camilleri a Piero Angela, da Verdone a Prodi, Letta, Viroli

Pubblicato: Venerdì, 05 Giugno 2020 - redazione attualità

valente michele ilmamilioROCCA DI PAPA (attualità) - Il 23enne autore castellano ha pubblicato il suo primo libro: le interviste del direttore di RTV San Marino Carlo Romeo su carta

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23 anni, una laurea Triennale in Scienze della comunicazione alla Sapienza, con specializzazione in corso ed un libro fresco di stampa già nel curriculum.

Michele Valente, nato a Frascati e residente a Rocca di Papa, è da qualche anno un giornalista free-lance che ha scelto di cimentarsi nella non facile opera di tracciare - partendo dal materiale video - profili e parole di 9 grandi (ed alcuni giganti) del nostro tempo.

Le interviste realizzate dal direttore della San Marino RTV Carlo Romeo riportate su carta nei passaggi essenziali: pillole e dialoghi con chi nel nostro tempo ha saputo lasciare il segno.

Da Andrea Camilleri a Romano Prodi, da Piero Angela a Carlo Verdone, da Maurizio Viroli all'arcivescovo Matteo Maria Zuppi, da Enrico Letta ad Andrea Canevaro e Giuseppe Amato.

Il libro si intitola "Incontri fuori tempo", fa parte della collana "Incontri" ed è edito dalla AIEP.

"Le interviste di Romeo - spiega Michele Valente - rappresentano un patrimonio giornalistico ma soprattutto umano rilevante. Sono interviste realizzate sui territori, non in uno studio televisivo e questo le arricchisce di un ulteriore significato". Appassionato di politica, Valente ha uno sguardo giovane e lucido sul mondo del giornalismo.

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Prima di questo, però, doveroso un piccolo passo indietro. "Ognuno dei personaggi intervistati merita l'approfondimento che gli abbiamo dato anche se, chiaramente, gli ambiti di azione sono molto differenti tra loro. La scommessa principale da vincere è stata quella di non essere banali e penso che Romeo e conseguenzialmente io nel mio lavoro abbiamo centrato l'obiettivo".

Tra tanti personaggi di rilievo, impossibile non notare il volto di Camilleri. "Quella fatta davanti alle telecamere di RTV - rivela Valente - fu probabilmente l'ultima intervista del papà di Montalbano prima della sua scomparsa avvenuta il 17 luglio 2019". Un Camilleri che parla della potenza dell’immaginario dei media tra sceneggiatura televisiva e romanzi di successo nella sua casa romana.

"Trovo straordinaria la sua risposta quando dice: 'Ho avuto una vita straordinaria, il conto torna'. E proprio così si intola il capitolo del libro a lui dedicato".

Si diceva a proposito di giornalismo e politica. "Ci troviamo - dice - in una fase delicata del rapporto tra queste due componenti anche perché spesso e volentieri comunicazione istituzionale e comunicazione politica si confondono. Probabilmente questo è dovuto alla necessità di avere sempre più dei professionisti della comunicazione che non siano semplicemente dei social media manager... Altrimenti è difficile comprendere per chi legge".

E ancora: "In questi tempi, il personalismo ha finito col togliere legittimità al giornalismo. E questo è un bel problema che impone ai giornalisti di riappropriarsi, tenendo il passo con i tempi e con le tecnologie ma senza mai derogare a quella che è la nostra funzione".

colline 200529Il prossimo step per Michele Valente sarà un nuovo libro. "Ci stiamo già pensando e lavorando e visto che "Incontri fuori tempo" è interamente al maschile, ci rivolgeremo al mondo femminile. Abbiamo già diverse idee al riguardo", conclude il giovane giornalista castellano.

"Incontri fuori tempo" in pillole:

  • il filosofo Maurizio Viroli, professore emerito all’Università di Princeton e già consigliere del Presidente della Repubblica Ciampi, dibatte, nella cornice della Biblioteca Malatestiana di Cesena, sull’importanza del senso civico partendo dall’attualità del pensiero di Machiavelli, pensatore di cui Viroli è uno dei maggiori esperti a livello mondiale;
  • il pedagogista Andrea Canevaro, nella cornice di Santarcangelo di Romagna, ripercorre il suo impegno sociale ed accademico nell’ambito dell’istruzione e dell’integrazione sociale raccontando episodi di vita quotidiana al fianco di persone marginalizzate dalla società, che lo conducono, sollecitato da Carlo Romeo, ad affrontare alcuni passaggi storici che hanno cambiato lo sguardo sulle disabilità;
  • con Romano Prodi ed Enrico Letta, due ex presidenti del Consiglio – intervistati in occasioni separate da Romeo, il primo nella sua casa a Bologna, il secondo nel suo studio a Roma – il direttore Romeo amplia la prospettiva sulla politica internazionale, affrontando gli equilibri geopolitici tra Stati Uniti, Europa e Cina. Letta, oggi preside della Paris School of International Affairs dell'Università Sciences Po a Parigi, ricorda la sua prima esperienza di governo, mentre Prodi ripercorre alcune delle più significative tappe da presidente della Commissione europea;
  • il magistrato Giuseppe Amato, Procuratore della Repubblica di Bologna dal 2016, parla nel suo studio del mondo della giustizia in Italia e del rapporto tra funzioni e figure istituzionali. Tra i temi affrontati, alcuni problemi endemici come la durata dei processi e una riflessione sulla vicenda personale e professionale del padre Nicolò, anch’egli magistrato, titolare di inchieste sul terrorismo, l’attentato a Papa Giovanni Paolo II e sul caso Moro;
  • Piero Angela, volto noto della tv italiana da decenni, ripercorre dalla sua casa di Roma i passaggi salienti di una carriera che si intreccia con la storia della città di Torino dove è nato. Un lungo ricordo sulla sua passione per la musica e l’instancabile curiosità verso la scienza che ha raccontato con un linguaggio accessibile a milioni di spettatori;
  • l’attore e regista Carlo Verdone, nel suo salotto trasteverino, si racconta attraverso i suoi film e i personaggi più celebri che ha interpretato. Un dialogo su Roma e la romanità che hanno ispirato il suo cinema, oltreché uno sguardo, a tratti “malincomico”, su come sono cambiati rispetto alla sua infanzia i luoghi e l’atmosfera della città eterna;
  • l’arcivescovo di Bologna Matteo Maria Zuppi, creato cardinale da Papa Francesco il 5 ottobre 2019, parla del suo percorso spirituale al fianco dei più deboli dall’arcidiocesi del capoluogo emiliano: dalla periferia di Roma fino all’arrivo a Bologna. Una vita di impegno, iniziata come volontario della Comunità di Sant’Egidio, nel segno dei valori della solidarietà e dell’attenzione verso il prossimo.
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