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ROMA (attualità) - Tanto tempo chiusi in casa e per questo anche le ore passate davanti allo schermo sono aumentate. Questo non aiuta i più piccoli a mantenere un buon livello di concentrazione, ecco come rimediare
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Con l’arrivo della bella stagione si spera in una maggiore libertà di movimento e nella possibilità di svolgere più attività all’aria aperta. Ma come fare se permane il rischio di contagio e il territorio in cui si vive è definito zona rossa? In inverno è più semplice stare in casa e convincere i più piccoli a trovare stimoli nella propria stanzetta e con i giochi preferiti. Ma quando si deve rinunciare al richiamo impellente delle attività all’aperto, la tentazione di stordirsi di fronte ai cartoni animati e i video è molto alta.
Del resto, i più piccoli vivono un’eccessiva esposizione a questo tipo di stimoli. Le serie animate potrebbero non finire mai, impossibile esaurire il catalogo delle piattaforme di streaming e diventa difficile spiegare ai bambini che si è fatta l’ora di spegnere la TV.
Passare troppo tempo davanti ai video non è privo di effetti collaterali. Si rischia, infatti, di compromettere la capacità di mantenere l’attenzione e per questo costa di più completare i compiti, per i più grandicelli, o accettare di dover stare tanto tempo seduti una volta fatto l’ingresso alla scuola primaria per i più piccolini.
Come stimolare l’attenzione dei piccoli
I bimbi in età prescolare o durante i primi anni di scuola primaria devono affrontare il passaggio delicato a una nuova fase della vita in cui il gioco assume una forma diversa. Meno libero e sempre più strutturato, il gioco è spesso funzionale a rendere meno pesante l’apprendimento dei nuovi concetti essenziali che si imparano durante questi primi approcci allo studio.
Potrebbe costare maggiore fatica ai piccoli che non sono abituati a fermare il torrente impetuoso della loro voglia di muoversi e sperimentare. Stimolare la concentrazione significa anche proporre dei giochi che siano in grado di calmare i piccoli e aiutarli a concentrare il focus della loro attenzione su un solo aspetto alla volta, magari scoprendo dettagli via via più approfonditi di un tipo di compito.
Giochi di simmetrie
Sono delle attività facili da proporre in diverse varianti in modo da risultare sempre nuove e stimolanti ma che puntano ad allenare la capacità di discernimento e di comprensione dei dettagli che si presentano al piccolo.
Si possono realizzare dei pattern da ripetere, per esempio dei disegni geometrici da riprodurre simmetricamente. In questo modo si allena anche il discernimento tra destra e sinistra e la capacità di ripetere le sequenze senza errori. Per svolgere questo gioco e allenare questo tipo di abilità si può usare un po’ di tutto. Dalle classiche tessere del tangram alla pasta, dai Lego, ai blocchi di costruzioni. Ci si può concentrare sul riprodurre solo le forme in maniera esatta, oppure anche rispettando le sequenze di colori.
Ascoltare aiuta a concentrarsi
L’ascolto è essenziale per allenare la capacità di concentrazione. Per allenarlo è possibile praticare diverse attività, leggendo delle storie oppure richiedendo aiuto alla musica. Si possono organizzare dei lavori a ritmo di musica, per esempio, ogni volta che si percepisce un determinato suono si deve compiere un’azione. Le più divertenti, per esempio, sono le attività in gruppo in cui i bambini lavorano insieme disegnando su un foglio grande e devono cambiarsi di posto ogni volta che percepiscono un determinato suono indicato all’inizio.
Anche marciare a ritmo di musica, meglio se su una base ritmica ben chiara (vanno bene anche le mani che battono il tempo). I cari e sempre efficaci albi illustrati sono un modo perfetto per allenare la concentrazione dei bambini, specie se si fanno partecipare alla lettura lasciandoli commentare quanto ascoltato.
Giochi da tavolo
I più grandicelli potranno iniziare a cimentarsi con i giochi da tavolo, per esempio è possibile leggere qui le recensioni dei più divertenti. Giocare a Uno o con le carte è un buon modo per imparare ad aspettare il proprio turno ed essere pronti a farlo in maniera efficace. Giochi come Jenga, Shanghai o Forza 4 si prestano bene a conciliare anche le esigenze di movimento, seppure limitate alle sole mani e facendo attenzione a non far crollare tutto!
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ROMA (attualità) - Una tra le ricette tradizionali più note e amate al mondo, si prepara in casa con pochi ingredienti, semplici e genuini
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Per fare i cantucci non serve grande maestria, non sono necessarie complesse lievitazioni né una particolare manualità. Si tratta, piuttosto di una ricetta che richiede amore per le piccole cose e che necessita di tempo e cura per essere eseguita a regola d’arte.
Gli ingredienti si trovano già in casa e spesso non serve nemmeno fare la spesa per mettersi all’opera. Come per tutte le ricette tipiche regionali, anche questa varia molto da una Provincia all’altra. A Prato rappresentano l’orgoglio cittadino, sono detti appunto Biscotti di Prato, e sono realizzati senza burro. Altrove, nel resto della Toscana ma anche fuori dai confini regionali, l’aggiunta di questo ingrediente in piccole quantità permette di dare maggiore fragranza al biscotto.
Cantucci alle mandorle, la ricetta
Ingredienti
530 grammi di farina
360 grammi di zucchero
220 grammi di mandorle non pelate
2 uova
60 grammi di burro a temperatura ambiente
20 grammi di Marsala o altro vino dolce
1 grammo di ammoniaca per dolci
Scorza di un’arancia
1 pizzico di sale
Procedimento
Per fare i cantucci non serve alcuna speciale attrezzatura. Le quantità di ingredienti si lavorano comodamente in una ciotola ampia e basta avere la pazienza di amalgamare gli ingredienti a mano, o con l’aiuto di una forchetta. Si inizia sciogliendo il sale e lo zucchero con l’uovo, non serve montare a crema il composto, ma solo far sciogliere i cristalli di zucchero.
Quindi si prosegue e si aggiunge la farina e l’ammoniaca. È importante scegliere quella per dolci che, seppure sia idonea al consumo alimentare, sprigiona un odore molto forte in cottura. Per questo motivo è utile usarla quando non si cucina con i bambini per evitare di far respirare loro il forte odore quando l’impasto è esposto alle alte temperature del forno.
A questo punto si aggiunge anche il burro ammorbidito e fatto in piccoli pezzi. Si impasta con le mani fino a ottenere un composto omogeneo e, per quanto possibile, liscio e non troppo appiccicoso. A seconda delle dimensioni dell’uovo o dell’umidità residua della farina, l’impasto potrebbe risultare troppo umido. Si potrà quindi aggiungere un cucchiaio o meno di farina per renderlo più corposo.
Quando gli ingredienti sono ben mescolati, si aggiungono le mandorle, la scorza d’arancia e il liquore, quindi si continua a impastare per distribuire bene il tutto. Quindi si trasferisce il panetto su un ripiano infarinato dove proseguire la lavorazione. È utile dividere l’impasto in due o quattro parti per realizzare dei salsicciotti da infornare. La forma tipica dei biscotti, infatti, si ottiene in due passaggi con la successiva biscottatura dell’impasto.
Formatura e cottura
I salsicciotti ottenuti non devono essere troppo grossi, è sufficiente un diametro di circa 5 cm. In base a questa dimensione è possibile regolarsi e decidere quanti salsicciotti formare. Le uova permetteranno al composto di gonfiare leggermente in cottura e così non sarà necessario dare una forma già schiacciata, quella tipica dei cantucci. È invece consigliabile arrotondare il filoncino più possibile prima di disporlo sulla teglia per la cottura.
Per evitare di aggiungere grassi, è possibile usare un foglio di carta forno che eviterà all’impasto di attaccarsi e bruciacchiarsi a contatto con il metallo della leccarda. Prima di infornare è possibile spennellare i filoncini con un tuorlo sbattuto e leggermente allungato con acqua. Il forno deve essere già caldo e si infornano i biscotti quando ha raggiunto la temperatura di 200°. La cottura prosegue per circa un quarto d’ora. È bene controllare con attenzione il processo perché varia in base al diametro e le dimensioni del salsicciotto.
Ripassata in forno
Per assumere la tipica consistenza croccante e fragrante, i biscottini subiscono una seconda infornata. Trascorso il tempo necessario alla prima cottura, i salsicciotti si sfornano e appena si saranno un po’ intiepiditi, sarà possibile tagliarli a fette leggermente diagonali per ottenere i tipici biscotti.
È importante fare attenzione e tagliare i biscotti dello stesso spessore. Infatti solo così si assicura una cottura uniforme e omogenea quando si ripassano di nuovo dentro il forno.
1,5 cm o al massimo un paio di centimetri, sono sufficienti. Si dispongono le fettine sulla teglia ricoperta di carta forno e si infornano di nuovo per la tostatura finale. Questa volta, il forno dovrà essere a 160° e la cottura si protrae per circa 9 minuti per lato. Fate attenzione e non esagerate coi tempi di cottura altrimenti si rischia di rovinare il lavoro fatto.
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- Scritto da Giulia Bertotto
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ROMA (attualità) - La porta lignea della Basilica di Santa Sabina può essere ritenuta un unicum, un reperto di valore inestimabile
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La Basilica di Santa Sabina a Roma, sorge sull'Aventino, sulla tomba di Santa Sabina, martire cristiana del II secolo.
La porta lignea della Basilica di Santa Sabina può essere ritenuta un unicum, un reperto di valore inestimabile. Questo dipende dalle caratteristiche materiali e iconografiche di questa testimonianza, interamente in legno di cipresso. La porta risale al V secolo, quando il vescovo Pietro d'IIliria fondò la basilica (422-432). Innanzitutto il suo stato di conservazione ha del prodigioso, è arrivata infatti fino a noi praticamente intatta.
Ma c'è qualcosa di ancora più prezioso che la rende irripetibile: anche se non si conoscono gli autori delle scene scolpite sappiamo che si tratta probabilmente di due personalità uno di stile ellenistico e uno popolare tardo-antico, le scene sono situate all'interno di riquadri e ritraggono episodi dell'Antico e del Nuovo Testamento. Originariamente si trattava di 28 scene ma ne sono rimaste soltanto 18.
I riquadri sono circondati e decorati da grappoli e foglie d'uva. Spesso l'uva nell'iconografia cristiana è stata associata a Gesù: da essa, quando spremuta, fuoriesce un nettare squisito. Allo stesso modo Gesù crocifisso verso il suo sangue per dare rimedio al dolore umano.
E' infatti su questa porta che troviamo la più antica scena della crocifissione di Cristo, probabilmente opera dell'autore di ispirazione tardo-antica (detta anche arte plebea). Nella scena non c'è prospettiva, Cristo è raffigurato al centro della scena molto più grande degli altri due uomini, i due ladroni ai suoi lati. Altre scene importanti sono l'Esodo degli Ebrei, l'abduzione di Abacuc, e l'ascensione di Elia in cielo.
E' davvero suggestivo pensare che tutte le interpretazioni pittoriche, scultoree, artistiche della crocifissione -dei più illustri autori in tutto il mondo, in tutte le chiese e in tutti i musei- sono figlie di questa prima porta intarsiata. Il momento più drammatico dell'esperienza umana del Cristo, volto però alla più alta trasfigurazione, in virtù della risurrezione e della salvezza dell'umanità.
Foto tratta dal sito www.gliscritti.it
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