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GROTTAFERRATA (attualità) - Il partito chiede interventi sulle innumerevoli situazioni critiche del territorio
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Il Partito Democratico di Grottaferrata, dopo aver chiarito di essere all’opposizione della Giunta Andreotti, comincia il 2021 con una rubrica quotidiana sulla sua pagina social dal titolo ‘Una domanda al giorno al sindaco’.
Al centro dei quesiti gli innumerevoli problemi della città.
Ieri il PD ha posto all’attenzione la situazione di Via Valle della Noce: “Ogni pioggia consistente la fogna salta. Quando un intervento risolutivo?”. Oggi è la volta di una strada molto centrale, Viale Primo Maggio: “Strade sconnesse e marciapiedi pericolosi. A quando un intervento di riqualificazione?’.
Il partito quindi chiede spiegazioni all’amministrazione sui piccoli e grandi dissesti del territorio criptense, partendo dalle strade più esposte alle criticità.
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ROCCA DI PAPA (cronaca) - Ieri sera una fitta coltre bianca ha ricoperto molte zone del nostro comprensorio
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Notte di lavoro per le polizie locali e le protezioni civili dei Castelli romani da ieri sera impegnate, dopo una lunga giornata di interventi per il maltempo, con l'intensa grandinata che ha interessato in particolare i comuni a quote più elevate del comprensorio.
Qualche problema a Rocca di Papa dove le protezioni civili ASA e Comunale, insieme agli agenti della polizia locale diretti dal comandante Di Bella hanno operato per diverse ore per liberare le strade dalla coltre di grandine, ghiaccio e nevischio che si era accumulata sulle strade.
In azione anche gli spalaneve. Una buona prova generale per l'efficacia del piano antineve adottato nei giorni scorsi.
Qualche accumulo e qualche problema anche a Rocca Priora, Monte Compatri e Monte Porzio Catone ma anche Ariccia e Nemi dove il contemporaneo, atteso, abbassamento delle temperature ha mantenuto a lungo la grandine sulle strade.
La situazione è poi tornata alla normalità nelle ore successive.
Per i prossimi giorni, però, così come previsto anche dall'allerta meteo diramata nella giornata di ieri, si prevede ancora diffuso maltempo su tutta la provincia. Possibile peraltro, un ulteriore abbassamento delle temperature con concreto rischio di nevicate.
LEGGI Maltempo, Protezione Civile Lazio: allerta meteo gialla per il 3 gennaio e successive 36 ore
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ROMA (attualità) - Somministrazione va con tempi lenti, Lazio in testa per numero di somministrazioni
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A questa mattina sono 72.397 le persone vaccinate contro il coronavirus in Italia, secondo l'ultimo dato disponibile sul portale online del commissario straordinario per l'emergenza. In testa per numero di somministrazioni il Lazio con oltre 17mila vaccinazioni. Subito dietro il Piemonte (9.478), la Toscana (6.824). Indietro la Lombardia (2.446).
La fase 1 della vaccinazione, che ha preso ufficialmente il via tra il 30 e il 31 dicembre a seconda delle regioni, interessa operatori sanitari e sociosanitari, personale non sanitario e gli ospiti delle Rsa.
In alcune regioni si riscontrano difficoltà anche per ciò che concerne il personale per fare le iniezioni. Nei prossimi giorni andrà potenziato l'andamento delle vaccinazioni per incrementare notevolmente il numero di immunizzati.
Numeri, quelli italiani, che stanno suscitando le prime polemiche sul perché si proceda più a rilento. Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità (Css) e componente del Comitato Tecnico Scientifico, ha affermato: "Leggere ogni tanto, che l'Italia è in ritardo rispetto ad altri Paesi del continente, mi sembra francamente ingeneroso". L'Italia è la seconda nazione in Europa per numero di vaccinazioni fatte.
"Per vaccinare solo il 50% degli italiani in 10 mesi occorrono circa 60 milioni di inoculazioni. Bisogna procedere alla media di 200mila vaccinazioni al giorno" scrive su Twitter la Fondazione Luigi Einaudi in base ai dati raccolti dalla campagna di informazione #quantivaccini che sul sito della Fondazione.
Nella battaglia al Covid a livello mondiale, Israele è la nazione che corre più: ha già superato il 10% della popolazione immunizzata con la prima dose del vaccino, vale a dire un milione di persone su poco più di 9 milioni di abitanti.
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ROMA (attualità) - in vista della riapertura delle scuole superiori il 7 gennaio
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"Nella riunione convocata unitamente all'ufficio scolastico regionale e a cui hanno partecipato tutte le organizzazioni sindacali del comparto scuola e confederali e l'associazione nazionale presidi, si è concordato di modificare alcuni aspetti legati alla ripresa delle attività in linea con le competenze del tavolo. Il risultato del confronto è stato positivo anche per senso di responsabilità delle organizzazioni sindacali.
Fatte salve valutazioni diverse che il Governo possa prendere o diverse valutazioni che possono emergere a seguito della curva dei contagi, in vista della riapertura delle scuole superiori il 7 gennaio, e recependo alcune specifiche richieste, si è deciso di ridurre l’orario delle lezioni da 60 a 45/50 minuti, soprattutto per gli istituti tecnici e professionali. Dopo un passaggio con le Prefetture, si sta lavorando per invertire la percentuale di ingresso a scuola modificando lo scaglione del 40% con quello del 60%. Parallelamente continueremo il lavoro nelle diverse realtà territoriali e in raccordo con le Prefetture - che ringraziamo del loro impegno - per definire il piano tempi orari delle città.
Come stiamo facendo da mesi, come assessorato alla Scuola, continueremo a portare avanti tali tavoli confrontandoci e coinvolgendo tutte le parti, sempre nell'obiettivo ultimo di assicurare agli studenti, personale scolastico e famiglie il diritto alla salute e alla scuola".
Così in una nota Claudio Di Berardino, assessore al Lavoro, Scuola e Formazione della Regione Lazio.
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