Ecobonus 2018: mettere a posto la propria caldaia conviene alla salute e al portafogli

Pubblicato: Mercoledì, 04 Luglio 2018 - redazione attualità

caldaiaFRASCATI (attualità) - Una piccola guida pratica per non sbagliare

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I livelli d'inquinamento dell'aria che respiriamo sono troppo elevati rispetto alla soglia limite per la nostra salute segnalata dall'Unione Europea. I centri urbani sono un vero e proprio emblema di questa realtà ben fotografata da tutte le ricerche e rilevazioni svolte sul campo.

La situazione romana ha visto, nel corso dell'ultimo anno solare, i livelli di agenti inquinanti nell'aria non solo superare più volte le soglie stabilite dall'UE, ma anche toccare livelli di vero e proprio allarme per la salute. Nel 2017, la concentrazione di polveri sottili e del biossido d'azoto monitorata nei cieli di Roma ha più volte sforato i limiti di legge anche del 50%, generando un alto rischio per la salute umana. Si tratta di picchi sporadici, certo, che però fanno scattare il campanello dall'allarme e la necessità di un immediato cambio di direzione.

È da tempo che le associazioni ambientaliste quali Greenpeace e ClientEarth denunciano la situazione riguardo la presenza nell'atmosfera del NO2 - diossido di azoto - un gas fortemente irritante per i polmoni; un superamento dei limiti di legge che si manifesta in modo ancor più netto nel corso dei mesi invernali, quando gli impianti di riscaldamento domestico lavorano a pieno regime. Uno studio del Politecnico di Milano in collaborazione con il Centro Studi Autopromotec ha analizzato le fonti principali delle emissioni di CO2 in cinque città italiane quali Milano, Firenze, Genova, Parma e Perugia: l'analisi dei dati raccolti mostra che il 64% delle emissioni è ad opera degli impianti di riscaldamento, il 10% dal traffico veicolare e il 26% dalle attività industriali.

Le emissioni di CO2 recano danno all'ambiente pur non essendo di per sé inquinanti. Ciò nonostante, gli impianti di riscaldamento domestico contribuiscono alla presenza di “particolato” nell'aria delle nostre città, in una misura che oscilla tra il 10% e il 30%, questo è l'insieme di polveri sottili presenti nell'atmosfera (ovvero lo smog) che nuoce alla salute delle persone. Quindi, in questo senso, non serve solo una mobilità sostenibile nelle aree densamente popolate, ma anche un riscaldamento domestico più responsabile. In questa direzione muovono gli Ecobonus 2018 disponibili fino alla fine dell'anno solare, sgravi fiscali importanti che consentiranno a molte famiglie italiane di investire nel rifacimento dell'impianto casalingo o nell'incremento della resa energetica dello stesso.

Tra le prime novità ci sono la detrazione del 50% della spesa per l'acquisto e l'installazione di caldaie a condensazione con classe di efficienza A o superiore. Al 65% invece l'aliquota per le operazioni di ammodernamento sui vecchi impianti. In entrambi i casi, ogni iniziativa intrapresa dovrà essere segnalata all'ENEA, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, unico modo per accedere alle verifiche della validità dei lavori e l'ottenimento della detrazione. Andiamo a vedere nel dettaglio per quali interventi se ne può fare richiesta.

Detrazione Irpef del 50%
La detrazione Irpef del 50% vale per tutte le spese sostenute per:
• la sostituzione di una vecchia caldaia con un modello a condensazione e con classe di efficienza energetica A o superiore;
• l'acquisto e l'installazione di finestre e infissi coibentati;
• l'acquisto e l'installazione di caldaie a biomassa;
• l'acquisto e l'installazione di schermature solari.
Note: il tetto massimo che questi interventi possono raggiungere è di 96mila euro, almeno questa è la somma entro la quale si usufruisce del bonus fiscale. Questo, verrà restituito in 10 rate annuali, dopo che i tecnici dell'ENEA avranno appurato la validità del lavoro svolto.

La detrazione Irpef del 65%
Questa è riservata a coloro che non solo sosterranno le spese per la sostituzione della vecchia caldaia con una di classe energetica A, ma, contestualmente, affronteranno l'acquisto di un altro sistema di termoregolazione compreso in queste categorie:
- classe V (termostato ambientale);
- classe VI (centralina di controllo con sensore ambientale);

- classe VII (sistemi elettronici di regolazione della temperatura);

Allo stesso modo, usufruiscono dello sgravio anche gli interventi di installazione di:
 - pompe di calore;
 - sistemi ibridi (caldaia a condensazione più pompa di calore);
 - tecnologie di building automation;
 - soluzioni per la coibentazione dell'involucro opaco.

Consigli finali
Innanzitutto, ricordiamo che, se avete una caldaia destinata alla sola produzione di acqua calda, non potreste usufruire di questo genere di agevolazioni. Sul portale dell'ENEA troverete ogni dettaglio della legge in vigore.

Nel caso non fossimo del tutto sicuri della condizione dei nostri impianti, potremmo prima chiedere consulenza a esperti del settore per effettuare le dovute verifiche, quelle che di norma portano alla validazione del bollino blu per la nostra caldaia. Le ditte di manutenzione preposte ai controlli hanno il compito di trasmettere all'Ente locale tutta la documentazione relativa all'avvenuto controllo dell'efficienza energetica, dei livelli di inquinamento e della conformità della caldaia alle normative attualmente in vigore.