Il centrodestra contro lo Sprar di Frascati. "Prima i cittadini. Utilizziamo i migranti in attività sociali" - VIDEO

Pubblicato: Sabato, 12 Maggio 2018 - redazione politica

fiasco fidanza crisanti dellechiaieFRASCATI (politica) - Questa mattina l'incontro in piazza del Mercato: al tavolo Mirko Fiasco, Silvia Fidanza, Laura Cristanti e Anna Delle Chiaie

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Un incontro pubblico nella centralissima piazza del Mercato proprio mentre, non senza polemica, a poche decine di metri di distanza il Comitato contro lo Sprar di Frascati e Casapound raccoglievano le firme.

Ad organizzare l'incontro le forze di centrodestra frascatane che si ricononscono nell'attività del consigliere comunale Mirko Fiasco. Con lui, proprio per parlare di Sprar e dell'arrivo organizzato di 81 migranti (dei quali una cinquantina già presenti in città da anni nella struttura di accoglienza di via di Cisternole), la coordinatrice di Forza Italia Anna Delle Chiaie, la responsabile cittadina per la Lega Silvia Fidanza e la coordinatrice di "Frascati Futura" Laura Crisanti.

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Proprio quest'ultima ha aperto le danze. "La delibera con la quale la Giunta Mastrosanti qualche settimana fa ha decretato l'adesione di Frascati al sistema dello Sprar (Sistema protezione richiedenti asilo) è frutto di un atto che ha mancato di comunicazione, di condivisione e di un passaggio in Consiglio comunale che sarebbe stato necessario. Detto questo, noi diciamo che prima dei migranti vengono i cittadini di Frascati e gli italiani. Non siamo razzisti ma vogliamo che lo Stato ed il nostro Comune pensino prima a trovare le risorse per i cittadini".

"Lo Sprar di Frascati - ha continuato Laura Cristanti - costerà allo Stato oltre un milione di euro all'anno: soldi ai quali devono aggiungersi circa 50mila euro che il Comune di Frascati deve impegnare ogni anno in proprio personale e i 19mila euro circa necessari per il bando. Tutte cifre che compaiono, nero su bianco, nella delibera in questione. L'arrivo di altri migranti pone ulteriori criticità per la sicurezza senza dimenticare che ci sono molti servizi, come quello dei bagni pubblici, per i quali il Comune non ha risorse neanche per attivare le borse lavoro che per esempio servirebbero a tenere aperti i bagni pubblici. Perché, dunque, non impiegare i migranti in attività sociali?".

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Una posizione che Anna Delle Chiaie ha rafforzato. "Possiamo capire la difficoltà del Comune di Frascati di dire di no allo Sprar, ma andava fatta e va fatta un'azione differente. Sul piano della comunicazione, sul piano della sicurezza e sul piano dell'utilizzo dei migranti in attività utili per la città dal momento che queste persone, comunque vada, le paghiamo noi cittadini".

"L'adesione allo Sprar - ha aggiunto poi Silvia Fidanza - non solo lascia aperte tante questioni e tanti legittimi interrogativi ma soprattutto non sembra offrire effettive garanzie sul fatto che il tetto massimo di migranti presenti in città sia quello stabilito. Purtroppo ci sono casi in Italia dove quella quota è stata superata".

"Grave - ha concluso Mirko Fiasco - è a nostro avviso l'atteggiamento della maggioranza che ha abbassato la testa sul diktat del sindaco. Grave in particolare è l'atteggiamento di quelle forze e di quei singoli soggetti che fuori da Palazzo Marconi si definiscono di centrodestra. Noi diciamo sì all'integrazione quanto però siano garantiti per tutti, migranti compresi, diritti e soprattutto doveri. E' evidente che Frascati è una goccia nell'oceano di una tematica frutto della scellerata politica dell'Europa, ma anche nel nostro piccolo possiamo provare a dire no e a pretendere una via alternativa di accoglienza ed integrazione".

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