Capodarco Grottaferrata compie 40 anni: la festa e il ricordo nelle parole di Don Franco Monterubbianesi

Pubblicato: Lunedì, 30 Aprile 2018 - Fabrizio Giusti

GROTTAFERRATA (attualità) – Le parole del fondatore, la lunga storia di un’oasi di riscatto

ilmamilio.it 

1978-2018: 40 anni di presenza a Grottaferrata. Agricoltura Capodarco festeggia e rivendica il suo ruolo sociale all’interno di un territorio, i Castelli Romani, in cui Don Franco Monterubbinesi, fondatore della comunità, portò, tra i primi, il senso del riscatto degli ultimi. “Era il 1978 quando Milly e Memmo due miodistrofici che si erano sposati a Capodarco nel 1970, sulla spinta del loro amore alla terra - ricorda Don Franco in un messaggio - ebbero dalle suore francescane undici ettari di terra in comodato d’uso e con sette obiettori di coscienza iniziarono la grande avventura della Cooperativa Agricoltura Capodarco”. L’area e le dimore erano le stesse in cui, narra una storia particolare, Monsignor Pietro Pavan collaborò alla scrittura dell'Enciclica ''Pacem in terris'' di Papa Giovanni XXIII al piano superiore di un immobile oggi utilizzato dalla Casa Famiglia che porta il nome dei suoi ‘fondatori’, proprio quei Milly e Memmo ricordati da Don Franco, che si insediarono nella vecchia casa come gruppo famiglia, aprendosi alle realtà di emarginazione, nell’accoglienza delle persone in difficoltà.

“Sono passati 40 anni di lotte, di difficoltà e di successi – aggiunge Don Franco - nel 2004 trasformammo la stalla in ristorante. Ma di due Leggi siamo stati promotori come Comunità di Capodarco unita alla Cooperativa Agricoltura: la Legge n.112 Giugno 2016 sul “Dopo di noi” dei disabili su cui lavoravamo già da tanti anni, e la Legge n.141 sull’Agricoltura Sociale cioè l’agricoltura che accoglie le persone in difficoltà come i disabili, sempre nel 2016, sulla forza della nostra esperienza”. “La nostra grande utopia su cui vi chiediamo di lavorare – prosegue - è che su queste due Leggi dobbiamo lavorare insieme per applicarle concretamente. Aldilà dei facili estremismi velleitari di rabbia contro le Istituzioni secondo lo spirito dell’Art. 3 della Costituzione ci dobbiamo fare tutti responsabili di costruire un dopo di noi dei disabili secondo il nostro modello qui di Grottaferrata con le case-famiglia, con la formazione, l’avvio al lavoro, i laboratori sociali, con l’applicazione dell’agricoltura e del turismo, e dei valori su cui qui a Grottaferrata portiamo il modello avanti”.

Clicca sull'immagine per scoprire Natura e architettura

Don Franco Monterrubianesi e i disabili. Don Franco e gli ultimi. Don Franco e i giovani. A quest’ultimi, a cui il sacerdote ha sempre guardato con il vigore giovane di occhi speranzosi e riconoscenti, rivolge sempre le sue parole e i suoi appelli: “I giovani opportunatamente formati – dovranno esserne i grandi protagonisti, perché la Società si ricostruisce se ci facciamo aiutare dai giovani, a cui dobbiamo trasmettere questo valore dell’accoglienza. Essi che oggi sono i veri emarginati. Il nostro maestro e la nostra guida è Papa Francesco che nel III Incontro Internazionale dei Movimenti Popolari ci da questo ammonimento. Dobbiamo, territorio per territorio, organizzarci in un presidio politico e sociale aderente al progetto dell’enciclica “Laudato si’ mi Signore” di Papa Francesco, perché il grido della terra che abbiamo sfruttato è anche il grido dei poveri, dei deboli, dei disabili, degli anziani che abbiamo abbandonato e dei profughi che stiamo rifiutando”.

“I Nostri 40 anni continuano con Voi – conclude - nella forza di un Cristianesimo vero in cui il Cristo risorge con Noi dai nostri mali e Ci dà la forza di essere Noi i protagonisti del cambiamento”.

Domani, 1° Maggio, a Capodarco ci sarà una festa. Musica, balli e buon cibo per celebrare questo particolare compleanno di terra, arte e sociale. Per l’occasione sarà anche piantato un 'Albero dell’amicizia' dal Laboratorio Sociale ‘Viva-Io’, altra esperienza di grande qualità nata nel grembo della realtà grottaferratese.

Tra questi uomini di buona volontà è cominciato un percorso che non si è interrotto e che non vuole interrompersi. Al fianco di chi non ha voce e a chi ne ha poca, sostenendo la civiltà del bisogno e la riscossa di chi è dimenticato, solo, senza futuro. Il progetto era valido allora come oggi. A testimoniarlo la salute e lo spirito con cui, in questi anni quaranta anni, Capodarco a Grottaferrata è rimasta al suo posto, assistendo alle trasformazioni della società e cercando, penetrando in essa, di mantenere fede al richiamo della speranza.

petra nov2017 1
Clicca sull'immagine per scoprire Petra 2011