Rocca di Papa, il caso dell’uscita dal Sistema Bibliotecario. Crestini: “De Righi disponibile a soluzioni alternative”

Pubblicato: Giovedì, 26 Aprile 2018 - redazione politica

ROCCA DI PAPA (attualità) – La questione ha preso vigore negli ultimi giorni, il sindaco precisa

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Il Comune di Rocca di Papa ha deciso di uscire dal Sistema Bibliotecario dei Castelli Romani o no? A Rocca di Papa qualcuno se lo domanda, sopratutto dopo una lettera inviata a metà dello scorso aprile allo stessa SBCR e nella quale si evidenziava senza mezzi termini l’intenzione di uscire dal coordinamento. La voce in città è corsa via veloce e ha creato diverse polemiche. La testata locale 'Il Segno" 'ha lanciato la notizia e ne ha dato risalto.

Il sindaco Crestini si è visto così costretto a chiarire la vicenda via social: “Tra i servizi offerti al cittadino – dice - c’è quello della Biblioteca Comunale, di cui noi tutti siamo molto fieri. La biblioteca è inserita nel Sistema Bibliotecario Castelli Romani. Per far parte di questo sistema, spendiamo diverse migliaia di euro l’anno. Per le esigenze di risparmio a cui siamo costretti, è stato necessario ipotizzare l’uscita dal Sistema Bibliotecario. Comunque, in questo caso, manterremmo il pieno funzionamento della biblioteca e la piena occupazione di coloro che ci lavorano. Per ora, questa è solo un’ipotesi, poiché una decisione del genere dovrà essere assunta dal Consiglio Comunale”. Non è smentito, dunque, il fatto che Rocca di Papa possa uscire dal Sistema. Ma più che a un recesso ufficiale, nelle parole del sindaco si parla di ipotesi.

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“Nei giorni scorsi – prosegue Crestini - ho avuto il piacere di ricevere il presidente del Sistema Bibliotecario, Giuseppe de Righi, al quale ho esposto la situazione. Il presidente si è dimostrato molto disponibile a trovare soluzioni alternative che possano mantenere la piena appartenenza al Sistema Bibliotecario, nonostante le nostre difficoltà economiche. Per noi, la biblioteca rappresenta non solo uno spazio aggregativo importante, ma è l’essenza stessa della cultura, quella cultura che è alla base della conoscenza, dell’informazione e della partecipazione, che offrono stimoli sempre nuovi, arricchendo i punti di vista e le sensibilità dei cittadini”.

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In quale modo potrà avanti la struttura non è chiaro. Legittima dunque la preoccupazione di quanti in questi giorni si sono preoccupati del  futuro della Biblioteca e dei suoi servizi. Lo spazio rappresenta l’unico punto di aggregazione culturale rimasto in città. Perderlo o depotenziarlo sarebbe una grave falla sul piano sociale. Le parole del sindaco, al momento, vogliono rassicurare coloro che si sono allarmati. Fatto sta che la situazione appare sospesa e in attesa di definizione. La logica vuole che un patrimonio simile sia ampiamente tutelato.