Cattivo pagatore: cosa si rischia con i prestiti

Pubblicato: Martedì, 05 Marzo 2024 - Redazione attualità

ROMA (attualità) - Se siamo stati segnalati come cattivi pagatori purtroppo ci sono conseguenze che sono perfino gravi

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La liquidità economica non è sempre disponibile. Lo stipendio non basta mai, il lavoro è pesante e ci sono sempre dei contrattempi o dei problemi con pagamenti e tasse da saldare. Non è che si chiede un prestito per questioni di lusso, cioè per fare ferie e vacanze tanto per spendere soldi.

Comprare dei beni necessari sono all’ordine del giorno. Dopo un temporale si fulminano computer o televisione, si può quindi ricomprarli con un piccolo finanziamento o prestito da parte di enti finanziari specifici. Si ha una busta paga che permette di poter spendere una determinata somma al mese per comprare l’auto, perché aspettare e risparmiare per anni quando essa si può usare per chiedere un prestito. Volete comprare casa? Anche in questo caso ci sono delle formule di finanziamento utili per riuscire a fare questo acquisto.

Per snellire e velocizzare i controlli sui soggetti richiedenti un prestito, gli enti finanziari oggi utilizzano un sistema conosciuto come CRIF. Al suo interno ci sono i dati di ogni singolo utente che ha chiesto un prestito, perfino di poche centinaia di euro. Ciò indica che il soggetto è stato già controllato. C’è poi la classificazione del suo stato debitorio da cui si nota se è un cattivo o buon pagatore. L’ente finanziario conta dunque su un programma che è facile da controllare e che velocizza la richiesta del prestito.

CRIF: SELEZIONE CLIENTE

Soffermiamoci sul “stato debitorio”. Grazie ai nuovi programmi e alla CRIF, qualsiasi ente finanziario, perfino di piccole dimensioni, controlla una richiesta di finanziamento da parte di un utente. Chiunque potrebbe chiedere un prestito, ma poi non rivelare di stare già pagando una rata mensile perché ha bisogno di un secondo prestito.

Attualmente la legge permette ad ogni cittadino di poter “usare” solo un quinto del suo stipendio per riuscire a ripagare un debito. Dunque se si ha in corso una restituzione di un prestito non si possono contrarre altri debiti.

Oltre a questo gli enti finanziari hanno bisogno di sapere se il proprio richiedente è un buon pagatore, quindi ligio al rispetto dei debiti contrattuali e alla restituzione del debito, oppure se è un Cattivo pagatore. Quando si un cliente viene segnalato come pessimo pagatore l’ente finanziario può rigettare la richiesta di un prestito.

Conseguenze per il pagatore cattivo

Preoccupiamoci se siamo stati segnalati come cattivi pagatori perché purtroppo ci sono conseguenze che sono perfino gravi.

Intanto non si ha diritto ad un secondo prestito o finanziamento, perfino se di piccole dimensioni, come qualche centinaio di euro. In caso si necessita di una fideiussione, non viene concessa. La segnalazione ha una durata che varia da 12 mesi a 60 mesi (cioè 5 anni). Per eliminare questa classificazione è necessario saldare totalmente il debito e fare richiesta, tramite avvocato, alla CRIF della cancellazione.

Per evitare di essere classificato come pessimo pagatore è necessario rispettare il pagamento delle rate nei tempi stabiliti, non fare ritardi ed estinguere il proprio debito totalmente. Avendo questa classificazione rivolgetevi ad un avvocato se avete poi necessità di chiedere dei finanziamenti o prestiti urgenti.