Pericardite, cos’è l’infiammazione al cuore di cui soffrirebbe il ministro Crosetto. Approfondimento con Dario Giordano, Cardiologo INI

Pubblicato: Martedì, 13 Febbraio 2024 - Redazione attualità

INI grottaferrata7 ilmamilioGROTTAFERRATA (attualità) - Sarebbe questa la causa del ricovero del componente del Governo Meloni

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Un’infiammazione al cuore, che può essere causata da diversi fattori. La pericardite sarebbe la causa del ricovero del Ministro Crosetto. Cos’è, quali sono i fattori che la possono causare, come si cura: facciamo il punto e un approfondimento con il Dott. Dario Giordano, Cardiologo del Gruppo INI.

Dott. Giordano, cos’è la pericardite?

“La pericardite è un'infiammazione del pericardio, una doppia membrana che avvolge il cuore come un sacchetto protettivo. Il pericardio è composto da uno strato viscerale più interno, che aderisce strettamente alla superficie del cuore, e uno strato parietale più esterno. Tra questi due strati si trova uno spazio, il cavo pericardico, che contiene una piccola quantità di liquido lubrificante che consente al cuore di muoversi agevolmente durante le sue attività”.

Cause della pericardite?

“La pericardite può manifestarsi in diverse forme, da acuta a cronica, e può avere varie cause: infezioni (virali, batteriche, fungine), lesioni al torace, disturbi autoimmuni e tumori, o può essere conseguenza di interventi chirurgici cardiologici. La forma più comune è la pericardite virale, spesso conseguente a una semplice infezione respiratoria superiore”.

Quali sono i sintomi della pericardite?

“I sintomi della pericardite possono essere molto diversi. A seconda dei casi e dei pazienti possono essere più o meno gravi. I più comuni sono dolore toracico acuto e pungente che può intensificarsi con la respirazione profonda. Altri sintomi comuni sono febbre, debolezza, affaticamento, tosse e, in casi gravi, segni di accumulo di liquido nel pericardio (versamento pericardico) che può portare a complicanze come il “tamponamento cardiaco”, una condizione grave, potenzialmente letale, che richiede intervento medico immediato”.

Come si diagnostica la pericardite?

“La diagnosi di pericardite richiede un approccio multidisciplinare. Gli strumenti diagnostici utili a diagnosticare la pericardite sono, oltre all’anamnesi medica e l’auscultazione del cuore per rilevare un suono caratteristico noto come attrito pericardico, gli esami del sangue specifici per rilevare marcatori di infiammazione, elettrocardiogramma (ECG), ecocardiogramma, e talvolta TAC o risonanza magnetica cardiaca per valutare con maggiore dettaglio l'infiammazione e il versamento pericardico”.

Come si cura la pericardite?

“Il trattamento della pericardite mira a ridurre l'infiammazione, e di conseguenza ad alleviare il dolore, e prevenire le recidive. La cura farmacologica si basa sull'uso di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), come l'ibuprofene, e colchicina. In casi più gravi o resistenti ai trattamenti iniziali, possono essere prescritti corticosteroidi. Nei casi in cui il versamento pericardico sia significativo e provochi compressione sul cuore, può essere necessario un intervento chirurgico per drenare il liquido.

La prognosi della pericardite varia in base alla causa sottostante e alla presenza di complicanze. Mentre la maggior parte dei pazienti con pericardite acuta si riprende completamente con il trattamento appropriato, in alcuni casi la condizione può divenire cronica o recidivare, richiedendo un monitoraggio e una gestione a lungo termine”.

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