Agostino "Tino" Buazzelli: ecco chi è stato uno dei frascatani più famosi di sempre

Pubblicato: Lunedì, 22 Gennaio 2024 - redazione attualità

buazzelli tino 1 ilmamilioFRASCATI (attualità) - Il faccione del celebre attore tuscolano, prematuramente scomparso nel 1980, campeggia sul portale del Carnevale tra Ironman e Sophia Loren. Partendo da Capocroce, legò il suo nome a Nero Wolfe, ma fu interprete a tutto tondo, dal teatro al cinema alla tv. Un profilo tutto da scoprire per i tanti che, oggi, non lo conoscono

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E' finito sul portale del Carnevale di Frascati 2024, sotto Ironman e sopra Sophia Loren. Agostino "Tino" Buazzelli, purtroppo sconosciuto ai più, scomparso ormai 44 anni fa è stato per almeno 3 decenni uno dei frascatani più famosi in Italia ed oltre.

Attore versatile ed eclettico, corpulento ed espressivo, Buazzelli (cui l'Amministrazione comunale di Frascati qualche anno fa intitolò il plesso scolastico di via Risorgimento) ha legato il suo nome a tanti lavori, anche al fianco di molti mostri sacri come Nino Manfredi (di cui era grande amico), Ugo Tognazzi e Walter Chiari, ma anche e soprattutto al personaggio televisivo di Nero Wolfe.

Abbiamo chiesto ad un nostro amico, storico tuscolano, di regalare ai nostri lettori un profilo di Tino Buazzelli, calandolo nella Frascati e nell'Italia che ormai non ci sono più. Il risultato è una bellissima pennellata di tuscolanità (quella che manca di questi tempi) e di ricordi.

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"Mi è stato chiesto un breve ricordo di Tino Buazzelli, per cui questi scarni appunti non costituiscono certo una biografia, ma semplicemente qualche annotazione ripescata nella memoria riguardo colui che è stato certamente uno dei più grandi attori di teatro (e anche di cinema) del Novecento.

Il 1980, l’anno in cui morì, fu caratterizzato da numerosi avvenimenti di un certo rilievo: la scomparsa del cosiddetto ‘re dei cinema’, Giovanni Amati, proprietario delle sale cinematografiche romane; poi un grave fatto di sangue che aveva molto turbato Frascati, e cioè l’accoltellamento di un giovane frascatano in ‘Galleria V. Emanuele’, per opera di uno squilibrato; quindi l’esperimento della prima ‘isola pedonale’; il blocco della demolizione del ‘frascatino’ da parte della Sovrintendenza, mentre veniva approvato un nuovo regolamento edilizio dopo quasi cinquant’anni dal primo.

A settembre, papa Giovanni Paolo II veniva in visita pastorale aprendo il III centenario della consacrazione della Cattedrale; il mese dopo, il 20 ottobre, la città fu colpita dalla dolorosa notizia della scomparsa di Buazzelli, il ‘grosso e grasso’ attore che aveva allietato le serate televisive degli italiani, alla fine degli anni ’60 e l’inizio dei ’70, soprattutto con gli sceneggiati (come allora si chiamavano) della serie sul commissario Nero Wolfe dello scrittore statunitense Rex Stout, e ancora prima, di ‘Tartarino di Tarascona’ di Alphons Daudet. A quel tempo gli italiani si erano anche ‘salvati’ dalla ‘candidatura’ alla presidenza del Consiglio offerta a Craxi da Pertini, avendo trovato l’opposizione, ‘provvisoria’, della DC.

A Frascati invece l’amministrazione di centro-sinistra era ‘retta’ dal sindaco socialista Vincenzo Gori succeduto a Criccomoro, e sarà seguito da Tomei. Anche Buazzelli era socialista, ma di un socialismo sui generis, non aveva mai partecipato a competizioni elettorali né era iscritto a partiti, che anzi ne aveva ricavato solo incomprensioni e critiche per lo più ingiuste e fuori luogo.

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Negli anni ’60, le famiglie erano un pò tutte di fronte a quella televisione in bianco e nero che solo anni dopo adotterà il colore. Si seguivano le interpretazioni televisive di Buazzelli, quando ancora c’era ‘Carosello’, poca pubblicità ma intelligente, e gli sceneggiati interpretati da attori - non fabbricati con lo stampino e melensi come attualmente - ma ‘promossi’ dalla Scuola d’Arte Drammatica di Roma.

Personalmente non ho conosciuto Tino Buazzelli per cui i miei ricordi sono limitati ad alcune ‘pennellate’ degli anni ‘60-‘70‘. Come quella volta che lo incontrai per caso all’Ufficio delle tasse, che allora era in Piazza dei Merli (piazza Mazzini); non era proprio contento, ma non per le tasse, bensì per una certa controversia col Comune che gli faceva pagare le imposte ma l’aveva cancellato dall’anagrafe!

Eppure la sua casa paterna era a Frascati, dove abitava con la moglie e la figlia, e si affacciava sull’ampio fossato (che era diventato Campo sportivo ‘Mamilio’ negli anni ’20), con quegli edifici che ‘guardavano’ - oltre il Campo sportivo - il ‘Piazzale della Vittoria’. Avevo conosciuto, sia pur marginalmente incontrandolo per via, l’anziano padre, Andrea Buazzelli, un uomo buono, discreto, che si dilettava anche di pittura (chissà dove saranno i suoi quadri?).

Andrea era stato anche presidente dell’AC parrocchiale di San Pietro (Cattedrale). E anche Tino, da ragazzo, aveva frequentato l’Associazione “S. Domenico Savio’ di Capocroce. E proprio nel teatro di Capocroce aveva mosso i primi passi di attore recitando nelle numerose commedie allestite dalla Filodrammatica locale. Per seguire questa sua passione, si era iscritto nel 1944 alla Scuola d’Arte drammatica di Cinecittà, diretta da Silvio d’Amico e frequentata da tanti suoi amici che diventeranno attori famosi, come, tra gli altri, Panelli e Manfredi, i quali, da lui invitati, talvolta venivano anche nel teatrino di Capocroce a rappresentare qualche commedia insieme con Tino.

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Tino Buazzelli, primo a sinistra, in una foto a Capocroce nel 1937

Nato nel 1922, conseguito il diploma nel 1947, da allora furono numerose le Compagnie con colleghi di gran calibro, di cui fece parte o diresse, e, in genere, senza contributi statali e con più di qualche controversia e delusione. Tra i molti film interpretati, è noto al grosso pubblico, ‘Fantasmi a Roma’, con Mastroianni. La più celebre tra le sue rappresentazioni teatrali resta senz’altro quella di ‘Galileo’ di Brecht.  Autore anche di novelle, veniva spesso a Frascati quand’era libero da impegni.

Alla sua morte - avvenuta in una clinica romana, a soli 58 anni, per una grave malattia - i funerali vennero celebrati nella parrocchia di S. Maria di Capocroce, dal fratello don Rinaldo Buazzelli, salesiano, che aveva frequentato anche lui l’Oratorio cimentandosi talvolta in qualche recita filodrammatica col fratello.

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La moglie di Tino – Ermellina "Lina2 Banfi – è scomparsa poco tempo fa praticamente centenaria. Qualche tempo dopo la pubblicazione (2009) della biografia di Buazzelli da parte di Lucio De Felici (che aveva recitato anche lui con Tino nelle filodrammatiche frascatane), l’autore mi confidò come tra i suoi libri meno diffusi ci fosse proprio la biografia di Buazzelli; eppure quella di De Felici è ancora la più completa oltre che corredata di numerose fotografie che l’Autore aveva potuto reperire in quanto da sempre amico di famiglia. Invece, riprendere quella biografia, sarebbe interessante per la odierna ‘stagione’ tuscolana, anche perché copie di questo libro sono sicuramente ancora reperibili presso quel ‘Centro Studi e Documentazione Storiche di Frascati’, fondato da De Felici ed oggi presieduto da Marcello Ruggeri. Il volume in oggetto si intitola, ‘Tino Buazzelli. Il grasso e il magro’ (biografia a cura di L. De Felici, Frascati, 2009).

Sarebbe una lettura interessante ed un doveroso ricordo di un nostro attore nato poco più di cent’anni fa (Val. Mar)".

Chissà se con l'occasione qualcuno da Palazzo Marconi saprà ricordare degnamente un attore ed un frascatano che, finito su un portale di un Carnevale di Frascati dedicato al cinema (!) e privo di quell'anima tuscolana che da sempre l'ha contraddistinto, troppi frascatani di oggi non conoscono.

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