Castel Gandolfo-Nemi | Situazione dei Laghi: acque in perenne ritirata

Pubblicato: Domenica, 22 Ottobre 2023 - redazione attualità
1 maggio al Lago di NemiCASTEL GANDOLFO/NEMI (attualità) - Bacini lacustri in grave crisi
 
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Castel Gandolfo-Nemi, dal Coordinamento " Natura e Territorio-Castelli Romani" dichiarano in una nota stampa  : 38 anni fa iniziammo, come WWF Castelli Romani e come Comitato per il Parco Naturale dei Castelli Romani a segnalare cosa stava succedendo ai laghi e alle falde idriche dei Castelli Romani, da subito avevamo compreso che il problema era di tutto il territorio e non di un solo lago. Oggi nel 2023 le autorità pubbliche ancora faticano a comprendere questo semplice concetto e si limitano a pensare ad azioni limitate al solo Lago di Castel Gandolfo , pensando che il problema sia risolto riducendo la portata di alcuni pozzi. Per 38 anni le uniche misurazioni continue del livello dei laghi sono state effettuate dai volontari del nostro Coordinamento " Natura e Territorio " con la supervisione scientifica dell’EcoIstituto RESEDA onlus.
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" Tali misure  sono le uniche che ci hanno mostrato come, negli anni, entrambi i laghi, anche quello di Nemi,  si sono continuamente abbassati di livello, insieme al livello dei pozzi, al prosciugamento dei fossi e delle sorgenti naturali del nostro territorio. Dichiara Roberto Salustri, coordinatore del Coordinamento e dell'Ecoistituto Reseda Onlus.  Facendo riferimento al solo Lago di Nemi l’abbassamento del livello ha portato via più di 11 milioni di mc di  acqua, meno rispetto al Lago di Castel Gandolfo che ha superato i 40 milioni di mc, ma in percentuale il danno è molto maggiore vista la dimensione molto più piccola del Lago delle tre lune. Infatti il Lago "Albano"  ha una superficie  di 6 kmq contro i 1,67 kmq del Lago di Nemi. 
 
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In questi anni ci siamo sforzati di far comprendere la gravità della situazione, abbiamo diffuso i vari studi scientifici che confermavano le nostre tesi sia su le cause, la sovrappopolazione del territorio con una media di consumo pro-capite doppio rispetto alla media nazionale e un consumo del territorio negli ultimi decenni a livelli enormi, sia sulle soluzioni divise in 10 macro aree di intervento per ridurre i consumi e azzerare il  nuovo consumo del suolo. Ancora oggi si sta facendo confusione da parte delle amministrazioni pubbliche sulle cause e le soluzioni, si parla di un abbassamento di 2,5 m quando l’abbassamento ha superato i 6 metri su entrambi i laghi e si dà la colpa ai cambiamenti climatici anche se l’abbassamento dei laghi è iniziato 40 anni fa e gli effetti del clima,  sicuramente peggiorativi, sono iniziati da soli 2 anni. Si fa di tutto per nascondere le reali cause: per consentire nuove costruzioni, speculazioni edilizie e consumo del suolo.
 
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Le Associazioni Ambientalistiche sono state tra le prime a proporre e creare il Contratto per i Laghi ma ancora non si vede da parte delle amministrazioni comunali una presa seria di responsabilità, anzi sono aumentati i tentativi di demistificare la situazione. Ormai la situazione è sotto gli occhi di tutti e visivamente sta peggiorando a causa della forma conica dei laghi, ma gli ecosistemi lacustri sono in una crisi gravissima come anche testimoniato sai risultati della recente ricerca sulla biodiversità dei Castelli Romani presentati poche settimane fa", conclude Salustri, del  Coordinamento " Natura & Territorio"  dei Castelli Romani.

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