Papa Francesco primo pontefice il Mongolia: a Ulaanbaatar con l'aereo "Jury Chechi" e il saluto col dolcetto in bocca

Pubblicato: Venerdì, 01 Settembre 2023 - redazione attualità

ita jury chechi ilmamilioULAANBAATAR (attualità) - Oggi l'arrivo nella Capitale asiatica: non era mai successo nella storia

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Ammettiamolo: fa una certa impressione vedere arrivare per la prima volta un Papa in Mongolia (Paese a stragrande maggioranza buddhista) e farlo a bordo di un aereo azzurro.

Un aereo non a caso: l'A330 di ITA con cui Papa Francesco è atterrato sulla pista dell'aeroporto di Ulaanbaatar, Capitale mongola, è quello che la compagnia aerea di bandiera ha voluto dedicare, l'anno scorso, al pluricampione Jury Chechi. Un'eccellenza italiana, oggi 53enne (tra i tanti titoli la medaglia d'oro negli anelli alle Olimpiadi di Atlanta 1996) per trasportare il pontefice argentino al centro dell'Asia.

L'areo terminata la fase di frenatura, nell'accostarsi alle scale, ha esposto le bandiere della Città del Vaticano e della Mongolia.

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Come detto, non era mai accaduto nella storia: un viaggio nel non popoloso Paese asiatico (3,3 milioni di abitanti, praticamente come Roma) che dunque entra nella storia.

Il Papa ha percorso i pochi metri dall'aereo all'auto che l'ha portato in città su una sedia a rotelle: molto, molto curioso quanto è accaduto immediatamente dopo il suo arrivo quando una ragazza nel tradizionale costume mongolo ha offerto a Francesco qualcosa da mangiare, probabilmente un dolcetto. Un biscotto?

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Il Papa ha accettato e messo in bocca il dono, percorrendo poi il corridoio tra le guardie in alta uniforme masticando. Così come masticando ha salutato le autorità civili mongole e gli stessi rappresentanti di Santa Romana Chiesa (solo il 2,1% della popolazione mongola è cattolica).

Una scena decisamente fuori la norma.

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