Grottaferrata | Fibrillazioni maggioranza: il PD, il nodo Franzoso, Garavini, gli amici e la terza via

Pubblicato: Venerdì, 25 Agosto 2023 - redazione politica

DiBernardo giunta XConsoli grottaferrata ilmamilioGROTTAFERRATA (politica) - Il sindaco Di Bernardo alle prese con una complicata ricomposizione della sua Giunta e della maggioranza. E se si passasse per un rimpasto?

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Tra la teoria teorizzata a tavolino all'applicazione pratica, sul campo, a volte passa un oceano. Se ne sta accorgendo il sindaco Di Bernardo che con l'"ingaggio" del gruppo di minoranza della lista Ghelfi (monocomponente nella persona dell'ex candidato sindaco Luigi Spalletta) aveva fatto conto di rintuzzare la fuoriuscita dalla maggioranza di Michele Mazza (gruppo "La Consoli al Governo", con evidente abuso di attribuzione).

E' chiaro che tale operazione non sarebbe stata a costo zero per la maggioranza e che, come accade negli apparentamenti per il ballottaggio, la maggioranza sia costretta a rinunciare a qualcosa.

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In termini fattuali, il "qualcosa" per il passaggio di Luigi Spalletta in maggioranza dovrebbe essere proprio il posto in Giunta lasciato libero da Consoli con conseguente ingresso nell'assemblea del Consiglio comunale di Fabrizio De Antoni.

Resta però un problema, come detto nei giorni scorsi. E non è un problema di poco conto. Ovvero che Luigi Spalletta non è una donna e che per l'obbligo sulle quote rosa Di Bernardo ha bisogno di una seconda donna in Giunta, oltre a Francesca Maria Passini sulle spalle della quale dovrebbe posarsi la fascia di vicesindaco.

Come risolvere la questione?

Il piano individuato sembrava semplice e richiedeva, attraverso i dovuti confronti con gli organi provinciali e regionali, un parziale sacrificio da parte del PD. E così Giovanni Guerisoli, assessore ai Lavori pubblici, dovrebbe lasciare il posto ad una donna, non ancora definitivamente individuata. Solo che, come si ricorderà bene, il PD di Grottaferrata non solo è piuttosto refrattario alle direttive che arrivano dall'altro ma, soprattutto (al pari di tanti altri circoli locali) è spaccato. In più c'è la questione Paola Franzoso.

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Già, e qui veniamo al "nodo" Franzoso. Che è un nodo che sarebbe prima o poi arrivato al pettine. La consigliera Franzoso era la più arrabbiata della fuoriuscita di Mazza dalla maggioranza. Perché? Per il semplice fatto che nelle famose Primarie del centrosinistra del 2 aprile 2022 si era schierata apertamente proprio con Rita Consoli, che non era la candidata del PD.

Non solo: Paola Franzoso da anni ha assunto una posizione personalissima all'interno di un PD grottaferratese praticamente allo sbando e senza più referenti locali reali. A parte i soliti, che però contano sempre meno.

L'effetto è dunque che la Franzoso non riconoscerebbe il patto (non scritto) definito tra Di Bernardo e gli organi sovracomunali del PD e che, dunque, difenda strenuamente il suo assessore, Giovanni Guerisoli. Un altro che aveva sostenuto Rita Consoli alle Primarie. Insomma: è un po' come se il sindaco avesse preso accordi con un partito che non è quello di Franzoso e Guerisoli. Ma si sapeva bene e prima o poi il sindaco doveva fare i conti anche con questo.

Nel caso la sostituzione di Guerisoli fosse andata in porto, probabilmente della partita avrebbe potuto far parte anche "Siamo Grottaferrata" con l'assegnazione della delega ai Lavori pubblici a Rossetti.

Quali le alternative? Quella interna al gruppo del sindaco potrebbe passare per le dimissioni del presidente del Consiglio Massimo Garavini, l'elezione di Luigi Spalletta al suo posto e, a quel punto, l'ingresso in Giunta di una donna indicata proprio dalla lista #farerete. Chi, al caso? Chi meglio se non, magari, Veronica Pavani che già da mesi è tra le più attive esponenti di questa maggioranza? Certo, è una via strettissima e non indolore ma, come detto, qualcuno deve rinunciare a qualcosa.

Esiste una terza via? Forse ne esistono infinite ma sono complicate. Una possibilità è quella che la stessa lista Ghelfi indichi il nome di una donna, magari la coordinatrice Silvia Amantini ma questo fondamentalmente andrebbe a cozzare con quello che la stessa lista ha già sostanzialmente formalizzato: ovvero l'ingresso di De Antoni (che ha firmato l'accordo di programma insieme a Spalletta, Amantini ed al sindaco) in Consiglio comunale.

Una terza reale via potrebbe, infine, essere un azzeramento della Giunta ed un rimpasto di deleghe e nomi. A quel punto tutti, il sindaco per primo, avrebbe le mani più libere per ragionare e per trovare nuovi assetti.colline fitness 5 ilmamilio