Ciampino vuole diventare città turistica: sì alla mozione Pizzonia

Pubblicato: Venerdì, 23 Febbraio 2018 - Marco Caroni

CIAMPINO (politica) - L'inserimento nell'elenco regionale consentirebbe anche di godere della tassa di soggiorno. Serrato confronto in Aula, critici Abbondati e Testa

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Si è discussa oggi in Aula consiliare la mozione presentata dal consigliere di maggioranza Gennaro Pizzonia, relativa alla richiesta di inserimento della città di Ciampino nell’elenco regionale delle città turistiche. Si tratterebbe di proporre agli enti preposti di verificare che la cittadina di Ciampino abbia o meno i requisiti per entrare nell’elenco regionale e guadagnare l’appellativo di “città turistica”.

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Titolo, che sembrerebbe quasi scontato che Ciampino abbia, a fronte dei flussi massicci di turisti che ogni giorno transitano e alloggiano sul territorio, provenienti dall’aeroporto Pastine, uno dei principali hub del centro Italia. Oltre a sembrare naturale, l’eventuale inserimento nella lista comporterebbe un vantaggio per le strutture ricettizie, quali alberghi, pensioni e B&B, che avrebbero la possibilità di chiedere la tassa di soggiorno come si fa in tante altre città d’Italia, con beneficio dell’economia del Comune.

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Tale ragionamento comunque sembra non essere così ovvio per tutti. È emerso infatti, nel corso del Consiglio, un vivace dibattito attorno alla definizione del concetto di “città turistica”, che viene sovrapposto dal consigliere d’opposizione Guglielmo Abbondati in diretta streaming su Facebook, con “città d’arte” e ancora dal consigliere d’opposizione Mauro Testa che reputa tale provvedimento talmente ovvio da non votare a favore, visto che città come Albano Laziale o Lanuvio hanno tale qualifica.

Oltre il dibattito c’è però la prassi. Bisognerà vedere in che modo la Regione Lazio valuterà questo atto di indirizzo approvato in maggioranza dal Comune e se riterrà la città di Ciampino idonea in base agli specifici parametri.

Restiamo in attesa di sviluppi.

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Commenti  

# Silvio 2018-02-24 09:02
Segnalo che Ciampino non ha mai curato i suoi beni pubblici, lasciandoli all'abbandono e al degrado. Il teatro è solo un cantiere dimenticato, l'area della ex cantina sociale è ferma da 15 anni, la biblioteca è compressa in spazi angusti dal 2004, la d'AC, sala d'arte contemporanea, è stata cancellata, il Casale dei Monaci sta cadendo a pezzi per l'incuria, come il complesso della Mola Cavona, divenuto ormai un rudere devastato, l'IGDO è stato regalato ai privati e il sindaco non vuole esercitare il diritto di prelazione per acquisire i casali nella Tenuta dei Muri dei dei Francesi, nella città non c'è e non si pensa a un museo, i resti archeologici e le ville romane recentemente scoperte sono senza cura e senza tutela. Da questa situazione e senza le adeguate sensibilità, come può nascere una proposta simile?
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