I ricorsi al TAR sull'inceneritore l’occasione per risolvere il problema rifiuti a Roma. La nota della Rete contro l'inceneritore

Pubblicato: Giovedì, 06 Luglio 2023 - redazione attualità
Roma, in tanti contro l'inceneritore sotto la sede del nono Municipio in  via SiloneROMA (attualità) - La battaglia contro l'impianto prosegue 
 
ilmamilio.it - nota stampa
 
Questa mattina si è tenuta l’udienza di merito dei cinque ricorsi sull’inceneritore, due dei quali patrocinati  dai legali Claudio Tamburini e Marco Rossi, insieme ai rappresentanti dei ricorrenti: il sindaco Massimiliano  Borelli per il Comune di Albano, il Forum Ambientalista, che rappresenta le associazioni del territorio riunite  nella Rete Tutela Roma Sud e le Aziende agricole.
 
I ricorrenti sono preoccupati per il perdurare dell’emergenza, provocata dalla disorganizzazione dell’AMA e  da una deresponsabilizzazione collettiva, che vede conferire nei cassonetti stradali qualsiasi cosa, dai  materassi all’eternit, e rischia di aggravarsi con l’inceneritore, che farà credere ai cittadini che la differenziata sia inutile perché “tanto bruciano tutto”.
 
L’inceneritore, vicino o lontano che sia, non risolve il problema rifiuti, che va affrontato adesso e non nel  2026, estendendo le pratiche virtuose della raccolta differenziata porta a porta, se necessario anche con il  supporto dell’esercito, dotando la città di impianti di recupero materia coerenti con il Piano rifiuti regionale,  e riorganizzando radicalmente l’AMA, con il supporto di aziende innovative e moderne.
 
L’incompatibilità del cronoprogramma con l’emergenza rifiuti e soprattutto con l’evento Giubileo,  utilizzato per giustificare i poteri speciali del Commissario, è infatti una delle motivazioni del ricorso dibattute  oggi in aula.
 
Sono state inoltre evidenziate le violazioni della normativa europea relativa alla valutazione ambientale, in  base alla quale il Commissario avrebbe dovuto prendere in considerazione più soluzioni alternative per  scegliere la migliore, analisi totalmente assente nel Piano Rifiuti di Roma, che addirittura non localizza il  termovalorizzatore per impedire le osservazioni dei cittadini, nonostante fosse già deciso. 
 
Il ricorso può salvare la Città di Roma da un errore gravissimo, che rischia di giustificare l’inciviltà della  mancata raccolta differenziata e rovinare un territorio di pregio per sempre, che ha adottato un modello di  gestione dei rifiuti improntato alla vera economia circolare, avviando a riciclo fino all’80% degli scarti.
 
Desta preoccupazione anche il sistema dei controlli per gli inceneritori esistenti, l’ultimo caso è quello di  Livorno dove ancora una volta è la cittadinanza attiva a costringere le istituzioni competenti a effettuare  controlli, che puntualmente fanno emergere irregolarità. Nel 2022, ad esempio, l’Agenzia sanitaria regionale  francese ha imposto il divieto di consumo di uova provenienti da allevamenti a terra nell’area  dell’inceneritore d’Ivry-Parigi a causa dei livelli di diossina riscontrati.
 
Nel 2018 l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare ha stabilito che i limiti di diossina negli alimenti sono  insufficienti a tutelare la salute umana e vanno ridotti di 7 volte. A distanza di 5 anni, mentre gli Stati membri  cercano un accordo per recepire tale indicazione nei Regolamenti, l’indicazione scientifica resta: i limiti di  emissioni inquinanti non tutelano la salute delle persone.
 
La sentenza dovrebbe essere emessa entro 45 giorni"