"Beyond the sea": Black mirror manda in scena il più feroce trionfo della gelosia
Pubblicato: Venerdì, 30 Giugno 2023 - redazione cultura
ROMA (serie tv) - Un cast stellare con protagonisti Aaron Paul (Jesse Pinkman di "Breaking bad") e Josh Hartnett: la sesta stagione della serie britannica è da non perdere
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L'attesa è ampiamente valsa la pena: diciamolo subito. La sesta stagione della fortunatissima e seguitissima serie britannica "Black mirror", ampiamente tra le più belle tra quelle disponibili su Netflix, è tutta da godere. Sugli altri episodi torniamo in seguito, ma su "Beyond the sea" vale la pena soffermarsi un attimo.
Che Black mirror abbia fondato la sua fortuna sull'intuizione e la straordinaria capacità creativa dei propri autori sulla rappresentazione di una società tanto futurista da essere appena un passo oltre la nostra (che però stavolta è semplicemente un 1969 alternativo) e di descriverne le atroci implicazioni e conseguenze (non solo in ambito etico ma anche e soprattutto fattuale) è un dato di fatto. Ma che, come nel caso in oggetto, il risultato di tale rappresentazione rimesti nel grande classico di una delle passioni più terribili di cui l'uomo sia capace e si elevi sino ad un livello di crudeltà tanto elevato, questa è senz'altro un'ulteriore nota di merito per la serie.
Per l'episodio i produttori si affidano a due protagonisti di razza: Aaron Paul, 43enne diventato famoso per il ruolo di Jesse Pinkman nella accamatissima saga di "Breaking bad" e Josh Hartnett, oggi 44enne, che invece deve la propria fortuna a tre colonne della cinematografia statunitense: Pearl Harbour, Slevin e Black Dhalia. Il risultato è ovviamente eccezionale.
Così come eccezionale è l'idea originale di spedire due astronauti in missione pluriennale chissà dove nello spazio e di lasciare sulla Terra le loro "repliche", attivabili con un semplice transfer dallo spazio. Ti addormenti di qua, ti risvegli di là. Un po' di tempo lo spirito è col corpo originale nello spazio (dove è pronto a tornare ad ogni emergenza), per il resto è a terra - nel corpo della replica - insieme alla famiglia.
Solo che le implicazioni etiche di questo gioco non piacciono a tutti: e quando la famiglia di David (Hartnett) viene sterminata e la sua replica bruciata, inizia il delirio. Un delirio che diventa ossessione e esegesi della gelosia. Una gelosia che parte flebile e sospettosa ma che - forse anche per la necessaria ristrettezza temporale della puntata che in appena 80' comprime un capolavoro - , complice la fredda benevolenza di Cliff (Aaron Paul) e sua moglie Lana, finisce con massacrarsi nel dolore.
Dunque, al di là del mare: anche se come mare può essere inteso lo spazio o l'infinita mente umana.
La vendetta, si sa, è un piatto che va servito freddo ma a quanto pare ha come cugina la gelosia. Che sa essere anche molto, molto più crudele.
