Rocca di Papa, un consiglio comunale nervoso. La difesa di Pizziconi, le tensioni sul voto del Presidente, le buone intenzioni future

Pubblicato: Giovedì, 29 Giugno 2023 - redazione politica

ROCCA DI PAPA (politica)- Non sono mancate ancora una volta accuse a voce alta tra gli schieramenti

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Il consiglio comunale che ha eletto, dopo il primo tentativo a vuoto, il presidente del consiglio comunale Francesco De Santis (Fdi) è stato particolarmente nervoso. Un conseguenza, probabilmente, del clima che si è instaurato nei giorni successivi il primo consiglio comunale, quello del ‘flop’ sulla elezione dell’incarico del garante dell’aula, fatto di insulti e polemiche social, litigi, denunce al prefetto, tensioni.

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Simone Pizziconi, consigliere comunale di Fdi, che alla prima assemblea di esordio si era astenuto con Andrea Pierluigi (consigliere di maggioranza in quota Lega), ha voluto difendersi dalle accuse ricevute con un lungo intervento in cui ha rivendicato il suo diritto ad esprimersi politicamente e comunque ribadendo la fiducia nella maggioranza del centrodestra in cui è stato eletto.

“Sono costretto mio malgrado a dover giustificare una mia scelta politica una grande responsabilità nei confronti di chi quella linea politica l'ha votata, ma anche una grande responsabilità per chi deve ottenere e meritare la fiducia del consiglio e una grandissima responsabilità per chi quella fiducia deve comunque concederla o negarla.

Questi sono i momenti fondanti della nostra democrazia ai quali non dovremmo mai assuefarci e si dovrebbe essere grati a chi si esprimerà, secondo le proprie idee, per dare seguito all'indicazione chiaramente espressa dai cittadini lo scorso Maggio, non dovremmo mai farci mancare i preziosi consigli da qualunque fonte essi provengano. Credo che questo sia il segno più tangibile di una coesione che possa riuscire a superare le differenti sensibilità nel nome di un interesse unico e più alto la difficilissima contingenza nella quale ci troviamo non consente di titubare o di perdere tempo e noi non lo faremo”

Tornando agli insulti social a cui Pizziconi ha affermato di essere stato oggetto, ha sottolineato: “Non mi sono mai tirato indietro nel voler e poter dare consigli in quello che sono gli ambiti delle mie conoscenze. E’ stato detto che sono antipatico. Essere coraggioso a volte può far apparire antipatico, ma nessuno si accorgerà mai della mia noiosità. Gli insulti sono la forma più bassa per esprimere un disaccordo”. Ha infine respinto le ipotesi di avere una strategia nelle sue scelte. “La scelta di astenersi – ha detto - ha un senso di responsabilità. Io avrei potuto mettere un fogliettino bianco dentro l'urna. ma non sarebbe cambiato nulla. Non c'è nulla di strano a manifestare la propria idea nel rispetto, così dovrebbe sempre accadere perché così che accade nelle grandi democrazie”

Il consigliere ha infine proposto che tutti i consiglieri comunali rinuncino al proprio compenso economico, a qualunque compenso derivi da ogni carica consigliare e che ciò venga applicato nei confronti del ruolo di assessore e con successivo chiarimento e variazione del bilancio comunale queste cifre vengano destinate solo ed esclusivamente al settore servizi sociali.

Le parole di Pizziconi sono state ben accolte dal sindaco Calcagni che ha ribadito che la sua amministrazione durerà 5 anni. “Faremo qualcosa non di importante ma di più i cittadini”, ha sottolineato il primo cittadino.

Il consiglio è passato poi alla votazione del Presidente. E’ stato a questo punto che il clima si è surriscaldato fortemente tra maggioranza e minoranza con accuse reciproche, qualche parola di troppo. All’origine il numero di voti espressi nei confronti di De Santis, anche a causa di una fattore tecnico. Nello scorso consiglio comunale la segretaria comunale aveva attribuito, visto l’omonimia, una numerazione ai due Francesco De Santis presenti in aula. Per quello del centrodestra attribuito l'88, per quello del centrosinistra il 95.

Una seconda votazione ha infine eletto il nuovo Presidente, Francesco De Santis di Fratelli d’Italia. Ma ciò non ha fatto terminare lo scambio di accuse, con il sindaco Calcagni che si è scagliato contro la minoranza accusandola di non voler fare politica ma solo ostruzionismo.

Il presidente dell’assise si è impegnato ad esercitare il suo ruolo nei limiti della imparzialità della correttezza e per il paese  in un clima di serenità e di collaborazione.

L’altro Francesco De Santis, candidato sindaco del centrosinistra e oggi consigliere in minoranza, ha preso poi la parola per spiegare la sua posizione e quella dei colleghi e consiglieri della sua parte: “Questo non è uno stadio, qui non si fa il tifo, qui si cerca di rispettare le norme e le regole del consiglio comunale. Io volevo semplicemente chiedere sulla votazione che era stata fatta il parere al segretario. Tutto qui. Da parte nostra non c'è stato nessun ostruzionismo nessuna volontà di ostruzione. Prendiamo atto che la maggioranza ha eletto al secondo consiglio comunale il presidente del consiglio. E’ un caso che è successo solo a Pisa e a Messina mi diceva oggi il collega Croce e a Rocca di Papa e che oggi lo ha eletto con la maggioranza semplice con 9 persone su 17. E’ un tema politico che penso possiamo sollevare”.

Successivamente, con quattro voti a favore e 11 schede Bianche, Marcello Casciotti è stato eletto a vicepresidente del Consiglio.

L’ex sindaca Veronica Cimino, consigliera di minoranza, ha chiesto invece al presidente di poter convocare il prima possibile un consiglio comunale per trattare la risoluzione del problema della tariffa Tari. “Purtroppo la superficialità dei consiglieri che hanno interrotto l'amministrazione Cimino ha fatto sì che arrivasse a Rocca di Papa per più di 7 mesi un commissario che comunque non ha a cuore l'interesse dei cittadini come un sindaco. Si è generato un errore nella programmazione del Piano economico finanziario e quindi della Tari i cittadini sono andati a pagare di più degli anni scorsi, quando invece c'è un risparmio di più di 790 mila euro”.

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La consigliera Sciamplicotti (Pd) ha chiesto al Presidente del Consiglio comunale di aiutare la partecipazione dei consiglieri comunali con comunicazioni dirette, partecipi e rispettose degli impegni e la conferenza dei capigruppo, occasione per poter discutere di problemi e di delibere nello specifico da portare avete dei consigli successivi. Sciamplicotti ha chiesto che all'interno dell’assise di usare termini consoni e a un clima più disteso”.

Una richiesta, quella della distensione e di un clima più civile sul piano delle pratiche politiche e consiliari, che nelle prime due sedute spesso non è stato rispettato. Eletto finalmente il Presidente, ora la Giunta Calcagni può esercitare pienamente i suoi atti amministrativi. Si giudicherà solo dai fatti e dal lavoro per la città.

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