Frascati | Don Raggi ricorda il 60° di ordinazione sacerdotale

Pubblicato: Giovedì, 23 Febbraio 2023 - redazione attualità

donOrlando raggi ilmamilioFRASCATI (attualità) - Il 17 marzo il monsignore celebra la prestigiosa ricorrenza: ancora oggi incarna i valori del Concilio Vaticano II

ilmamilio.it - contenuto esclusivo

di Valentino Marcon

La carenza di clero in diocesi è ormai un luogo comune. Tutti lo constatano da anni, ma un minimo di soluzione è stato sempre ignorato. Alcune parrocchie ormai sono per lo più ‘accorpate’ a carico di un solo prete (Grottaferrata fa scuola...), altre affidate da tempo a parroci o ‘amministratori’ non locali, e altri preti stanno andando... in pensione.

Ma di questi problemi non è il caso qui di approfondirne le cause e nemmeno di avanzare ipotesi di soluzione in questo periodo. Mi sembra però importante proporre all’attenzione la presenza in questi anni in diocesi di quattro preti che tutti ben conoscono e a cui certamente va la gratitudine di moltissimi fedeli che li hanno apprezzati nell’esercitare per anni il ministero in una o più parrocchie.

Judo Frascati 3 ilmamilio

In particolare vogliamo ricordare don Umberto Giuliani (a 93 anni è il decano dei preti della diocesi, per anni parroco a Cocciano!), don Angelo Laudone (86 anni, a lungo parroco a Cisternole), don Guerino Delvecchio (86 anni, umile e discreto cappellano all’Ospedale di Frascati), infine il ‘più giovane’, don Orlando Raggi (83 anni, nella foto). Di essi si dovrà dire che sono stati preti che, nonostante a volte le condizioni socio-ecclesiali non sempre facili, hanno portato avanti costantemente le indicazioni conciliari. Ciascuno di essi nel corso dell’anno, celebrerà anniversari di consacrazioni, o di età, e quant’altro, ma la prima e più immediata ricorrenza toccherà a don Orlando Raggi. Ordinato il 17 marzo del 1963, Raggi a breve ricorderà il 60° anniversario dell’ordinazione. Il 17 marzo cade di venerdì e la celebrazione è prevista per il 18 marzo. Per scaramanzia? Certamente no, ma il fatto che venerdì 17 è giorno di penitenza quaresimale è giocoforza …spostare di poco la festa.

Don Raggi, maturò la sua vocazione nelle scuole delle Oblate - Ordine particolarmente impegnato alla formazione di vocazioni sacerdotali ( i ‘Piccoli amici di Gesù’) - e immediatamente dopo la sua ordinazione in Cattedrale, il neo-sacerdote ebbe un breve incarico nella parrocchia del S. Cuore a Grottaferrata e successivamente nominato dal vescovo Luigi Liverzani, vice parroco a San Pietro Apostolo, in mezzo ad un folto e attivo gruppo giovanile di AC, poi trasferito a Monte Porzio (di cui anni dopo sarà parroco), quindi in altre parrocchie come a Vermicino e soprattutto al SSmo Sacramento. Infine parroco al S. Pio X di Grottaferrata (ove collaborava don Giovanni Busco negli ultimi anni suoi anni).

colline nuoto6 ilmamilio

E’ stato direttore dell’Ufficio catechistico, insegnante di religione, nonché tra i fondatori (e primo direttore) della Caritas diocesana, Assistente ecclesiastico regionale per l’ACR, vicario per i Religiosi. Si impegnò nella costituzione della parrocchia di Tor Vergata. Insomma, è uno che conosce la diocesi a menadito. I tempi del Concilio (e soprattutto del post-Concilio) sono stati vissuti intensamente da tutti e quattro i sacerdoti summenzionati. Tempi di un episcopato che oseremmo dire ‘comunitario’ in quanto il coinvolgimento di preti, religiosi, laici fu costante e anche a volte ‘impetuoso’, con l’attuazione e la concreta funzionalità degli organismi pastorali, in cui era palpabile, con l’entusiasmo generale, anche il forte impegno culturale, liturgico, evangelico, di carità….

Qualcuno dirà che erano ‘bei tempi’, magari ricordando la propria giovinezza e le attività ‘fervorose’ che coinvolgevano gran parte dei giovani e non solo. Poi pian piano il ricordo del Concilio divenne una ‘fotografia sbiadita’, messa sempre più da parte perché, gradatamente, qualcuno (anche tra un certo laicato) ha preferito rintanarsi in una chiesa clericale, obbediente e passiva, magari identitaria e possibilmente non coinvolgente.

Eppure, anche in tempi difficili, e con la scomparsa di molti laici e sacerdoti (veri profeti locali) che nel Concilio avevano creduto, faticosamente le idee conciliari (forse anche underground come si potrebbe dire) sono andate avanti, sostenute da pochi volenterosi, anche giovani che, pur se il Concilio non l’hanno vissuto direttamente, ne hanno comunque assimilato le indicazioni proprio grazie a qualche prete e religioso/a, non solo dei ‘vecchi’ ma anche dei giovani più aperti, con costante riferimento a quella ‘primavera della chiesa’ che papa Francesco ha ripreso riallacciandosi soprattutto al pontificato di Paolo VI (il papa del Concilio) e promovendo quel ‘cammino sinodale’ che in tante diocesi vediamo attuare e proseguire.

Ricordare insieme la ricorrenza dell’ordinazione di don Orlando Raggi, significa perciò dare ancora forza e continuità a quelle idee conciliari che, nonostante le barriere frapposte da tradizionalisti e bigotti, vivono e si realizzano ancora oggi e certamente vivranno e si consolideranno nel prossimo futuro.