Rocca di Papa: alle Calcare avanti a forza di esposti. Nel mirino Giannone e Atripaldi

Pubblicato: Venerdì, 19 Gennaio 2018 - redazione attualità

calcare repertofotograficoROCCA DI PAPA (attualità) - Sul gruppo Facebook pubblicati i contenuti dell'azione legale: all'ex vicesindaco contestato il blocco dell'attività del Piano particolareggiato, al consigliere comunale il suo ruolo di presidente della Commissione speciale

ilmamilio.it - comunicato Facebook

Un lunghissimo comunicato comparso in queste ore sul gruppo pubblico Facebook "Comunità le Calcare" che mette ancora nel mirino presunti abusi edilizi nella zona di espansione di Rocca di Papa.

"È stato presentato, in data 16 gennaio, al Sindaco pro tempore del Comune di Rocca di Papa, al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Velletri, al Procuratore Regionale della Corte dei Conti della Regione Lazio l’esposto in titolo indicante situazioni di rilevanza giuridica in cui vengono indicati i seguenti soggetti:

1. Il Luogotenente Ottavio Atripaldi, tutt’ora in servizio permanente effettivo, già Comandante della stazione dei C.C. di Rocca di Papa dal 1992 al 2015 ed eletto consigliere comunale del Comune di Rocca di Papa nelle elezioni del 2016, nonché nominato del 24 marzo 2017, presidente della Commissione speciale di inchiesta con obiettivo di chiarire la situazione urbanistica per un piano urbanistico particolareggiato.

2. La Signora Veronica Giannone già Vice-sindaco e Assessore all’Urbanistica alla quale sono state revocate le deleghe di assessore all’urbanistica e il ruolo di vicesindaco con atto formale del Sindaco datato 22 novembre 2017 anche a seguito di esternazioni mediatiche enuncianti “situazioni di malaffare e speculazione edilizia” senza che ad’oggi siano stati evidenziati elementi probatori di sorta.

petra nov2017 1

agenzia servizi

 

 

 

 

 

 

Si legge nell’esposto:

“In merito a situazioni di presunta rilevanza penale, civile e amministrativo-contabile di cui all’immobile al punto a. della premessa si pongono in evidenza i presunti abusi edilizi evidenziati:
1) Presunto abuso edilizio n. 1, ovvero chiusura del terrazzo con finestre con conseguente aumento della volumetria assentita dal progetto originario

2) Presunto abuso edilizio n. 2 ovvero costruzione di un manufatto, ad uso locale autorimessa, con ingresso carrabile da via Giovanni Falcone, (in epoca successiva al febbraio 2009) non contemplato dal progetto originario né citato nell’atto di assegnazione di cooperativa edilizia stipulato il 10/6/2004 presso un notaio di Albano Laziale

3) Presunto falso in atto notarile tendente a “regolarizzare l’esistenza del predetto locale autorimessa costruito in epoca successiva al 2009. Infatti nell’atto stipulato in Albano laziale dal notaio il 13 marzo 2010 con numero in cui oltre ai predetti [...] viene indicato il nuovo subalterno con la dicitura “la presente è in rettifica per avere erroneamente omesso nell’atto di cui al quadro B l’indicazione dell’assegnazione dei locali autorimessa al socio”. Infatti se il manufatto ad uso autorimessa.

Pai

 

 

 

 

 

 

 

In merito a situazioni di situazioni di presunta rilevanza penale, civile e amministrativo-contabile connessa si prospetta quanto segue:

In relazione alla Signora Veronica Giannone.
L’assessore ha fatto dichiarazioni, assolutamente non supportate e in netta contraddizione con la vigente normativa urbanistica che hanno indotto tutta l’Amministrazione a fermare il “normale prosieguo edilizio” del piano particolareggiato le Calcare. Questo ha impedito ai competenti uffici il rilascio dei previsti permessi di costruire con il mancato ingresso nelle casse comunali degli oneri concessori.

Inoltre la direttiva di cui al punto d. della premessa “L’adozione di un nuovo piano diventa, quindi, l’unica strada per completare la realizzazione delle opere pubbliche, ma ciò non può avvenire senza una doverosa ricognizione, comunicando agli interessati l’eventuale mancata attuazione, parziale o totale ”implica dei costi aggiuntivi, relativi a duplicazioni di un “iter edilizio” che non presentava elementi di illiceità, illegalità e/o presupposti per prescrizioni correttive da parte dell’Autorità Comunale. In tale prospettiva si segnala un reato presunto rientrante nei delitti contro la fede pubblica di cui al libro II titolo VII del codice penale, e qualora fossero stati impiegati sia per una attività investigativa non legittimata sia per l’attivazione di un nuovo piano questo rientrerebbe in un presunto danno erariale.

Va infine rimarcato che le azioni dell’assessore Giannone hanno creato una situazione di arresto dei lavori foriera di sconforto e degrado per i residenti [...].

In relazione al Luogotenente Ottavio Atripaldi.

Nel predetto reperto fotografico si vede una linea tratteggiata bianca alla cui sinistra si estende l’area interessata al piano particolareggiato Le Calcare. Alla destra, in una zona strettamente confinante compare il manufatto a oggetto nel presente esposto di segnalazioni per presunti abusi edilizi e presunto falso in atto pubblico. Nelle azioni dell’Atripaldi, ovvero farsi eleggere presidente della Commissione e non produrre atti pubblicitari sui lavori di cui è stato incaricato può significare due cose.

La prima potrebbe essere relativa a schermare le azione di altri aventi nel mirino gli abusi reali come quello presunto del manufatto A, nel qual caso saremmo di fronte a presunto interesse privato in atti di ufficio.

La seconda potrebbe fare capo, vista la secretazione degli atti attuata dallo stesso Atripaldi, all’acquisizione di un patrimonio informativo, relativo “ai costruttori” citati dalla Giannone, il cui ottenimento potrebbe non rientrare nelle finalità istituzionali dei compiti della Commissione.

È comunque indubitabile che se sono stati spesi soldi pubblici per l’attività inquirente anche in questo caso, come per la Giannone, ci troveremmo di fronte ad un presunto danno erariale".