Grottaferrata | Il naufragio del centrodestra. Fdi 5,9%, Forza Italia-Lega insieme all'1,7%
Pubblicato: Martedì, 14 Giugno 2022 - redazione attualità
GROTTAFERRATA (attualità) - Solo Lorenzo Letta entra in consiglio. ilmamilio.it
Il centrodestra tutto unito a Grottaferrata non aveva mai ottenuto un dato così scarso. 763 voti complessivi (9,21%). Zero consiglieri per Fdi, zero per la lista unitaria Lega e Fdi (che prende un clamoroso 1,7%), zero per Patto per l'Ambiente (1,1%). Un naufragio complessivo.
Il messaggio di rinnovamento lanciato con la candidatura del giovane Lorenzo Letta, a cui va il merito di averci messo il massimo impegno, la faccia e aver combattuto con entusiasmo nei confronti elettorali (sarà presente in Consiglio comunale), si è scontata con una durissima realtà. Una realtà fatta da una lista composta da Lega e Fi incapace di arrivare a sedici candidati da presentare, da una Lega letteralmente evaporata dopo le dimissioni in blocco del gruppo guidato da Rodolfo Mariotti (fino a quel momento l'unico a comunicare qualcosa dall'interno del centrodestra in maniera costante), da un partito di traino, Fratelli d'Italia, che qui si è inchiodato al 5,9% in un'area, quella della provincia di Roma, dove il partito della Meloni ha cantato vittoria per i risultati ottenuti (con punte, in alcune città, del 30%). Rispetto alle roboanti premesse e agli annunci una cifra assai deludente.
Gli elettori, sono andati altrove. Molto probabilmente dal civico Spalletta, che si è attestato ad un dignitoso 12,98% e che comunque ha assorbito, specie nelle periferie, una parte del malcontento di 4 anni e mezzo di Giunta Andreotti. E qualcuno (forse) tra i vertici extracomunali si dovrà domandare perché. Sempre che di Grottaferrata importi qualcosa a qualcuno nell'ambito del centrodestra fuori dei confini criptensi. Perchè l'impressione che si sia un pò lanciato Letta allo sbaraglio c'è stata. Perché l'impegno (che c'è stato) non basta e una coalizione che non si può improvvisare a pochissimi mesi dalle elezioni dopo quattro anni e mezzo in cui i partiti non si sono nemmeno incontrati e hanno trovato di corsa un candidato mediato dai provinciali.
Una sconfitta che arriva da lontano, dunque, e che forse aiuterà una ricostruzione profonda partendo da una dirigenza rinnovata, visto che questa ha evidentemente fallito.
Lontani sono i tempi delle vittorie di Ghelfi o di quella più recente di Fontana, dalla cui esperienza terminata in anticipo è partita una deriva fatta di rancori personali e divisioni che non si possono superare con una semplice ristrutturazione di facciata.
La coalizione, comunque, ripartirà ora da Letta, la cui presenza in consiglio comunale garantirà presenza e rinnovamento generazionale. Su tutto il resto appare d'obbligo una profondissima riflessione.
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