“Lupi nei Castelli Romani”. Il Parco Regionale fa il punto della situazione
Pubblicato: Lunedì, 08 Gennaio 2018 - Fabrizio GiustiCASTELLI ROMANI (attualità)- Riscontrata la presenza, esiste una politica che deve rispettare la biodiversità
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I lupi sono presenti nel Parco dei Castelli Romani. La conferma arriva dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana, che ha certificato la presenza dell’animale nella zona. A tal proposito il Parco Regionale riflette sulla realtà in atto e sulle sue dinamiche. La coabitazione degli uomini con la fauna selvatica è, da sempre, fonte di conflitto. Da un lato ci sono le legittime aspettative di chi ha attività economiche minacciate, dall’altra la necessità di tutelare il delicato equilibrio naturale. Un quadro a cui comunque si possono dare delle risposte.
“La presenza del lupo ai Castelli Romani è una realtà – affermano dal Parco in una nota apparsa sul sito dell'Ente - non sappiamo in quanti esemplari, ma è comunque un segno di buona salute dell’ecosistema. Sicuramente non c’è un disequilibrio fra predatori e prede: i lupi puntano ai cinghiali e sul territorio tale binomio favorisce il contenimento dei cinghiali stessi. Se si pensa che i Castelli Romani sono densamente abitati e vissuti, questo non può che considerarsi un ottimo risultato, un indicatore di biodiversità che fa tirare un sospiro di sollievo a tutti”.
La vita naturale trova i suoi spazi e impara ad adattarsi in contesti in cui è oggettivamente complicato farlo, tra strade che feriscono le aree verdi, città che si espandono oltre gli antichi confini, rumori, luci, avversità. L’uomo è ormai il protagonista che lascia poco spazio alla natura. Eppure la vita selvatica riemerge e resiste. La biodiversità è l'unica dimensione, quindi, dentro alla quale sviluppare i nostri stili di vita. Ognuno, in questo contesto, assolve a una precisa funzione. E l’uomo non può essere esclusivamente conquistatore, ma deve scendere a compromessi.
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Il lupo è però visto ancora come un pericolo da eliminare, a cui guardare con sospetto. Tuttavia esiste una buona cultura che lo reputa invece una risorsa, un arricchimento. Va ricordato inoltre che per i danni derivanti da fauna selvatica esistono gli indennizzi pubblici. “Indennizzi per danni accertati per chi svolge il lavoro di pastore a norma di legge, misure di contenimento, – commenta il presidente del Parco, Sandro Caracci – azioni di buon senso che i privati possono attivare autonomamente per prevenire le incursioni degli animali sui propri terreni, come recinti adeguati per gli agricoltori; ancora, sostegno economico per aiutare i pastori ad allestire strutture ‘a misura di lupo’. Gli strumenti ci sono, e sono utilizzati da chi è in regola con le norme che disciplinano le attività agricole e di allevamento. Diverso è il discorso per chi soffia sul fuoco partendo da una situazione non lecita, come i bracconieri che hanno tutto l’interesse a che il lupo non infastidisca i cinghiali o quanti esercitano abusivamente il pascolo e che non possono, chiaramente, accedere agli indennizzi”.
Abituarsi alla diversità, affidarsi al controllo e al rispetto delle aree, mettere in funzioni tutti gli strumenti di tutela è il fondamento per restare in equilibrio, dentro ad un territorio che di stravolgimenti ne ha subiti già troppi
Commenti
Già, e aggiungo senza controllo alcuno da parte delle Amministrazioni Comunali che evadono il loro dovere di controllo sull'abusivismo edilizio. Nonostante le regole scritte e ribadite, anche recentemente dal Presidente della Regione Lazio Zingaretti, vedo introno a me sorgere terrazzi balconi dove prima c'erano piccole tettoie sopra una porta, ancora case come funghi dal giorno alla notte. Dunque l'uomo si espande con le sue costruzioni sotto gli occhi CIECHI delle Amministrazioni. Povero lupo.