“Al Pronto Soccorso di Frascati tempi biblici. Si curino anche pazienti non covid”

Pubblicato: Mercoledì, 26 Gennaio 2022 - Redazione attualità

FRASCATI (attualità) - Lo sfogo di un cittadino, dopo un'attesa di circa sei ore per una colica renale

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Riceviamo dall’ingegner Riccardo Fulvi e pubblichiamo. Il cittadino di Grottaferrata si è recato nei giorni scorsi al pronto soccorso di Frascati per una presunta colica renale.

In seguito alla prestazione sanitaria che non lo ha soddisfatto ha scritto una lettera al direttore sanitario che riportaimo per evidenziare diverse criticità.

“È stato un giorno che ricorderò con molto disappunto perché ho potuto constatare di persona l’attuale situazione dei Pronto Soccorso che rimane uno dei presidi principali per fronteggiare il COVID ma pur sempre il luogo dove si presentano le emergenze di pazienti affetti da altre patologie e che hanno gli stessi diritti di essere curati in tempi non biblici.

Intorno alle ore 15,40 lo scrivente è giunto presso il Triage del suddetto Pronto Soccorso e ha fatto presente del proprio stato doloroso dovuto ad una probabile colica renale. L’infermiera di turno mi ha accettato solo alle ore 16,08 facendo il prelievo sanguigno, l’elettrocardiogramma e la misurazione della pressione assegnandomi il codice arancione.

Sono rimasto in sala di attesa fino alle ore 18,58, ora in cui mi è stato iniettato per endovena un trittico di farmaci: Rilaten, Pantorc e Toradol.

Dopodichè, dalla Dott.ssa di turno, ho ricevuto l’indicazione di bere acqua per poter fare una ecografia a cui sono stato sottoposto alle ore 19,18.

Purtroppo, intorno alle 21,30, il dolore continuava a persistere ed alle mie rimostranze mi si invitava ad attendere nella sala d’attesa perché tutti i medici ed infermieri,  impegnati con gli arrivi Covid, non potevano esaudire le mie richieste.vivace3 banner ilmamilio

Alle ore 22,05 e dopo circa 6 ore di permanenza nella struttura ospedaliera ho chiesto i risultati dell’ecografia che, a distanza di due ore, non erano ancora pronti e quest’ultimo disservizio mi ha fatto desistere dal rimanere nella suddetta struttura, tanto da firmare l’uscita sulla cartella clinica, presentata dal medico di turno, ma priva dei risultati ecografici.Farmacia Pratone1 grottaferrata ilmamilio

Per quanto sopra espresso lamento una carente organizzazione circa le tempistiche utilizzate nell’iter procedurale necessario per stabilire la sequenza degli esami da eseguire ottimizzando gli interventi prioritari (nel mio caso l’endovena in modo di alleviare il dolore) per poi sottoporre il paziente a quelli di ricerca per la diagnosi di un processo patologico in atto.

È concepibile che per fare una endovena di calmanti del dolore bisogna aspettare 3 ore?acquacita ilmamilio

È altrettanto concepibile che una ecografia ai reni per una presunta colica venga effettuata dopo circa 4 ore e che l’ecografa non referti immediatamente la diagnosi?

Pertanto ritengo che debbano essere rivisti i protocolli di intervento secondo la gravità dello stato rappresentato dal paziente e valutarne le terapie in sequenza al fine di rendere l’attesa più consona ai successivi esami necessari per stabilire una giusta diagnosi del caso in esame.

Segnalo inoltre che il triage di accoglienza dovrebbe essere presidiato da persone idonee a recepire richieste o domande da parte di coloro che si presentano per una patologia più o meno grave per la quale desiderano avere le informazioni circa le tempistiche di accoglienza da parte dei medici senza avere commenti come “noi mica ci stiamo a divertire” da parte di un giovane infermiere che rispondeva in tal modo alle mie rimostranze sulla lunga attesa per effettuare una puntura.  

Infine faccio presente  la mancanza di richiesta del green pass da parte degli operatori addetti, dal momento che, in una sala di attesa di circa 30 mq, si verificava un andirivieni, fra pazienti ed accompagnatori, con una presenza costante di una ventina di persone”.
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