Grottaferrata, Sprar: l'intervento di Don Franco Monterubbianesi (Comunità di Capodarco)

Pubblicato: Giovedì, 14 Dicembre 2017 - Fabrizio Giusti

GROTTAFERRATA (attualità) - "Plaudo a iniziativa, ma è necessario che la cittadinanza partecipi alla decisione di accogliere"

ilmamilio.it 

Nell'ampio dibattito emerso nella vicenda Sprar, arriva la voce di Don Franco Monterubbianesi, fondatore della Comunità di Capodarco a Grottaferrata, storico riferimento del disagio degli ultimi e del loro recupero, specie sul fronte della disabilità e dell'agricoltura sociale. "Ho letto su ilmamilio.it ciò che si sta dicendo da diversi fronti sullo SPRAR che il comune di Grottaferrata dovrà mettere in piedi, secondo la Prefettura, per rispondere come ente locale alla costituzione di un sistema di accoglienza “diffusa” per i richiedenti asilo; sistema necessario per una politica diversa dell’accoglienza. Come realtà di Capodarco di cui sono sempre animatore e propulsore - spiega in una lettera aperta - non posso non plaudire all’iniziativa, e a nome della nostra realtà di Grottaferrata dico già che collaboreremo con quello spirito di co-progettazione di cui parla la delibera del Comune del 7/11/2017".

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"Ma in questo mio intervento personale - prosegue il sacerdote - cerco di dare un apporto al dibattito che si è creato per suggerire spunti di approfondimento. E’ necessario che la cittadinanza tutta partecipi alla decisione di accogliere. Essa è così importante che sia condivisa il più possibile da tutti i cittadini perché si tratta di includere le persone migranti, integrandole il più possibile nel nostro tessuto cittadino, non lasciandole ai margini, come sta accadendo perlopiù in Italia. Ciò sta accadendo nella mentalità che purtroppo sta sempre più prevalendo secondo il CENSIS nell’animo dei cittadini, di un “rancore” generalizzato".

A Grottaferrata - secondo Don Monterubbianesi - si deve arrivare ad accogliere 'bene gli immigrati', facendoli sentire parte profonda del rinnovamento della società che 'tutti - afferma - dobbiamo volere se veramente e sinceramente vogliamo cambiare le cose che non vanno'. "Chi si oppone per dei preconcetti più istintivi che ragionati - consiglia Don Franco - deve riflettere anzitutto con noi, operatori del Terzo Settore, che vogliamo, proprio perché sempre ci siamo dedicati all’accoglienza delle persone deboli e quindi abbiamo voce in capitolo, contare su questo progetto, sino a dire che vogliamo co-progettarlo con le istituzioni. Per parlare proprio del nostro lavoro è da marzo del 2017 che, come Fondazione Prima del Dopo Capodarco, impegnata sul problema del “dopo di noi” dei disabili, stiamo lavorando per affrontare questo problema anche con i profughi. Abbiamo elaborato in varie realtà di Capodarco delle progettualità precise in cui, oltre ai giovani che si coinvolgono con noi, anche i migranti ben accolti diventano propositivi e attivi in strutture per il “prima del dopo”, soprattutto quando ciò si colloca in contesti agricoli come il nostro".

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Poi l'analisi dei tempi, dalla drammaticità e in cui soprattutto agli emarginati deve essere concessa la forza di reagire, non da soggetti passivi, ma da protagonisti, per cambiare le cose con noi, partendo proprio dal loro dolore, vissuto con speranza. "Se non facciamo ciò, non ci sarà salvezza per il mondo intero - continua - Papa Francesco ci ha ammoniti, noi che lottiamo con gli esclusi, di non lasciarci considerare tappabuchi delle cose che non vanno. E’ il sistema globale dell’economia del profitto che sta creando le grandi disuguaglianze del mondo e i poveri sono diventati miliardi, che dobbiamo cercare di cambiare".

Ai giovani, oggi i veri emarginati del sistema perché emarginati anche nei loro possibili ideali, va l'appello del sacerdote: "Devono essere aiutati da noi che lottiamo per una economia sociale a riavere una speranza". Secondo l’OMS il 20% dei giovani sono in vero e proprio stato di depressione. "Noi sappiamo - continua - che i giovani hanno bisogno di valori e di  ideali, non di rancore verso l’altro, il diverso, su cui trovare il capro espiatorio.  Nella nostra esperienza di ora vi possiamo dire che la metà dei volontari del servizio civile che opera nelle nostre strutture sono migranti. Con loro possiamo costruire un mondo nuovo, se li accogliamo umilmente come fratelli. Viene il Natale, e dobbiamo riscoprire il valore di essere comunità, oggi a livello mondiale. Il vero senso religioso è il senso assoluto che per noi deve rappresentare L’Altro".

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"Su questo per prepararci all’accoglienza, come suggerisce benissimo l’assessore Rocci - ribadisce il fondatore di Capodarco -  dobbiamo attivare la Consulta dei Servizi Sociali, ma anche io suggerisco che questa deve allargarsi a tutte le associazioni culturali di Grottaferrata, proprio perché non deve prevalere lo spirito di rifiuto, quando tutti dobbiamo cambiare per dare una vera speranza ai nostri giovani ed adolescenti. Essi vivono purtroppo da questa mancanza educativa degli adulti di valori materiali e si fanno “bulli”: essi sono lo specchio del nostro spirito deformato. Con queste creature che vengono dal Sud del Mondo, che noi abbiamo impoverite, e impaurite, depredando la loro ricchezza, possiamo ricostruire a poco a poco la nostra umanità perduta".

Capodarco si dice disponibile ad aiutare il dibattito in corso su tale idealità nel confronto sereno tra tutti.  "Chiediamo a tutti, comprese le istituzioni - è l'appello - di approfondire la discussione perché tutti i cittadini accolgano i profughi.  "E come sta succedendo nel mondo, dove non ci sono solo cose negative, nella buona volontà di tutti, per i valori di fondo che abbiamo - conclude Don Franco - verrà fuori, qui a Grottaferrata, una bella realtà di accoglienza con questo Sprar da co-progettare e gestire insieme. Le buone prassi sono una verità che si sta imponendo. L’agricoltura sociale una realtà buona dovunque, e noi di Capodarco ne siamo stati i fautori".

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Commenti  

# unTaizio 2017-12-14 14:42
Eeeeeeh! Figurite! A quisso nu ie pare vero de pià li sordi..
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# grottaferratamia 2017-12-14 14:45
Caro Don,
moltissimi cittadini sono d'accordo con lei, ma nel senso che vorrebbero un dibattito...DIBATTITO CHE DIFATTO NON ESISTE!
Chi vive la città, percepisce senza mezzi termini che il rapporto tra amministrazione e cittadini è compromesso su questa tematica, che avrà impatti decennali su Grottaferrata.
Supponiamo per assurdo (e sottolineo per assurdo) che questa decisione sia "presa" per il 51% da persone favorevoli contro il 49% di sfavorevoli: anche in tal caso, la contrapposizione sarebbe troppo forte per una scelta così radicale.
Servirebbe un consenso a maggioranza "bulgara" per consentire un cambiamento in una cittadina residenziale come grottaferrata.
Ma se il "Comune" non si confronta con la cittadinanza, quale legittimazione può avere questa scelta?
Sig. Sindaco Luciano Andreotti....esci dalla tua stanza dorata e ascolta il popolo, il tuo popolo.
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# TOMTOMfatti& 2017-12-15 17:14
MISfatti, FOIA e fact checking mettere il bilancino su temi così delicati e su principi irrinunciabili perché riconoscono DIRITTI a chi ha bisogno! È il refrain berlusconiano di sempre! Lui ha introdotto in pOLITICA le categorie dell' odio e dell' amore.
Che questa maggioranza " 19%" sia inadeguata è già nei FATTI&MISfatti. Sullo SPRAR, c' è da ringraziare il Commissario per l' adesione, altrimenti chiunque altro DX&SX&cinici starebbero ancora a giocarsela a briscola.....sperando di pareggiare per NON decidere!
Perché nessuno in campagna elettorale ha detto che avrebbe cancellato las delibera?
Perché i DX 2014 assessora scaricarono sul Prefetto la decisione?
Ci sono principi NON negoziabili!
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# grottaferratamia 2017-12-16 02:18
era diverso tempo che non sentivo il mantra antiberlusconi, così come non sentivo cori antifascisti se non in prossimità di elezioni politiche...e alcuni del popolo bue cadono ancora in queste provocazioni pre-elettorali e ne fanno da eco...sveglia gente!!!!
la convivenza forzata non può essere imposta con intervento commissariale (che dovrebbe gestire solo ordinaria amministrazione, mentre scelte che impegnano la cittadinanza per anni ed anni non possono definirsi tali)
la decisione di adesione ( e dico adesione) allo spar avviene dopo il discutibile governo fontana. la conferma dello spar con delibera di giunta avviene con il discutibile governo andreotti.
non credo sia rilevante il colore politico dell'amministrazione, quello che conta è ascoltare il popolo. chi nega questo, nega la democrazia (eletto o non eletto che sia).
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# TOMTOMfatti& 2017-12-17 15:04
MISfatti, FOIA e fact checking mentre il suprematismo del popolo è robbbbbba di questi giorni?
Come nel 94 il problema non è berlusconi, ma i berluschini!
Quelli che x 2 volte hanno Commissariato la Comunità di Gtf! Così x 2 volte hanno Commissariato, i sinistri del 2000 e quelli del pd 2010, prima del pdRelle!
Un paese Commissariato dalle maleBestie della pOLITICA ha poco da pretendere dal DOVERE istituzionale!
Tutto viene delegato al popolo, sovrano?, ci vuole un referendum costituzionale!
Avviso ai NavigantiNavigati, x conoscere e partecipare alla discussione sull'argomento, è facilissimo: 4 c.c. (eletti dal popolo) che richiedono il Consiglio Comunale Aperto (adunanza aperta a tema), se saranno dx bene, se saranno sx bene, se sarà del moV5S, non bene, vale 1!
Pronto a pagare 1 caffè se l'adunanza verrà richiesta!
Un coniglio ci ammonì: Zitti&Risicate loro sono eletti dal popolo!
à bientot e att.ne ai berluschini
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