Giorgio Parisi vince il Nobel per la fisica: entrò all’INFN di Frascati come borsista nel ‘71
Pubblicato: Martedì, 05 Ottobre 2021 - Federico Smacchi
FRASCATI (attualità) - Il fisico teorico e professore emerito della Sapienza è uno dei tre vincitori della massima riconoscenza scientifica
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C'è un bel pezzo di Frascati nel Premio Nobel 2021. Ed è una soddisfazione che tocca da vicino il polo scientifico tuscolano.
Un premio agli studi rivoluzionari sui “sistemi complessi”, allo studio del clima terrestre nelle sue evoluzioni passate e alla possibilità di prevedere quelle future. Questo il senso del Nobel per la fisica 2021 vinto da Giorgio Parisi insieme a Syukuro Manabe e Klaus Hasselmann.
Per Parisi è un premio che va a coronare la carriera incredibile di uno dei fisici italiani più conosciuti e apprezzati al mondo, il sesto a vincere la massima riconoscenza scientifica (i primi due furono Guglielmo Marconi ed Enrico Fermi).
Negli anni i suoi studi sono stati fondamentali e influenti anche in altre branche della scienza, come la matematica, la biologia e le neuroscienze. Una delle sue pubblicazioni fu determinante nella scoperta del bosone di Higgs, ed è noto per i suoi studi sugli “spin glass”, materiali metallici con interazioni magnetiche disordinate.
Rendere il caos comprensibile e, in un certo senso, “ordinato” è sempre stata una costante nel lavoro di Parisi, che viaggiando a ritroso arriva fino ai laboratori dell’Istituto nazionale di fisica nucleare di Frascati.
Parisi contribuì nei suoi anni all’INFN ad affermare Frascati come centro di primissimo livello per la fisica teorica oltre che per quella sperimentale. Era il 1971 quando appena terminati gli studi entrò nei laboratori tuscolani, un momento d’oro per l’Istituto di fisica nucleare. In quegli anni nei laboratori frascatani si stavano facendo esperimenti di grande importanza, ad un’energia che nessuna macchina aveva raggiunto prima.
I contributi rivoluzionari di Parisi aumentarono ancora di più il prestigio internazionale dell’Italia in ambito scientifico, con l’INFN a fargli da trampolino di lancio per la sua carriera accademica, che lo ha portato a ricoprire anche il ruolo di presidente dell’Accademia dei Lincei fondata da Galileo Galilei, una delle istituzioni scientifiche più antiche d’Europa.
Una grande gioia, per tutti gli italiani ma soprattutto per il mondo della fisica made in Italy, eccellenza che ancora una volta viene riconosciuta a livello internazionale con un premio che torna a Roma dopo 47 anni.
