Elezioni | Claudio Gori: “Il Comune di Frascati negli anni ha speso tanto e male”

Pubblicato: Giovedì, 30 Settembre 2021 - Redazione politica

FRASCATI (politica) - I progetti per il futuro della città di Claudio Gori, candidato consigliere comunale con Emanuela Bruni sindaco

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Claudio Gori è un affermato manager esperto nel settore dei servizi di consulenza rivolti alla Pubblica Amministrazione. Proviene da una famiglia politica molto nota a Frascati, ed ha ricoperto nella scorsa consiliatura il ruolo di Vice Sindaco ed Assessore al Bilancio, Patrimonio e Società Partecipate. Ora scende in campo a sostegno della candidatura a Sindaco di Emanuela Bruni e ci racconta qual è la sua visione in merito alle difficili sfide che la città di Frascati dovrà affrontare nei prossimi anni.bruni banner ilmamilio

Avendo lavorato per molti anni nel settore della Pubblica Amministrazione, come Dirigente sia di strutture private che pubbliche, posso affermare di conoscere bene il funzionamento della macchina amministrativa di un Ente Locale, quali siano le sue difficoltà e le strade da percorrere per la loro risoluzione.

Frascati negli ultimi anni ha pagato un prezzo durissimo, frutto di politiche carenti di una “visione” basata sullo sviluppo economico della città e che oltretutto hanno determinato scelte d’investimento errate, sia sotto il profilo di spesa corrente, sia sotto quello della spesa capitale.gori banner ilmamilio

In poche parole sono stati, a mio avviso, spesi enormi quantitativi di denaro pubblico nell’acquisto di beni immobili non produttivi di alcuna forma di reddito e fatto assunzioni senza avere contezza degli equilibri economici e finanziari del Comune e delle sue società partecipate.

Nel 2017 il Comune aveva 64,5 milioni di debiti ed un disavanzo di 33 milioni di euro. Quando la STS Srl fu messa in liquidazione, creando di fatto una “Bad Company”, il Comune si è trovato a pagare i debiti accumulati in diversi anni, ma nulla è stato fatto nel cambiare il modus operandi, tant’è che dopo due anni dalla sua fondazione, la nuova società già aveva 2 milioni di deficit. Abbiamo dovuto affrontare momenti durissimi, con le Farmacie Comunali che erano usate come “bancomat” per pagare gli altri servizi ed erano rimaste senza un euro per acquistare i farmaci!

Per non parlare del fatto che fino al 2017 qualcuno in STS ha pensato bene che non si dovesse applicare l’IVA sulle fatture emesse al Comune, cosa poi smentita dall’Agenzia delle Entrate, e che ha comportato il recupero di 4 milioni di euro.

Sono emersi poi fatti inquietanti, come il mancato accantonamento delle somme del TFR, non vi era la minima corrispondenza tra i crediti ed i debiti delle STS con il Comune. Abbiamo poi scoperto che nel 2016 in STS furono fatte 25 stabilizzazioni senza concorso, fatto che ha messo a repentaglio la sicurezza del posto di lavoro di 25 famiglie. Ogni mese il Comune doveva approvare in Consiglio Comunale debiti fuori bilancio per centinaia di migliaia di euro per fatture non pagate risalenti in alcuni casi al 2011, con l’aggravio delle spese legali e degli interessi di mora.

Insomma la situazione era veramente un disastro, ma nonostante questo ho posto le basi del risanamento delle casse del Comune, che ha chiuso il 2020 con un notevole risultato positivo.

Non mi sono mai fatto illusioni, ho sempre affermato che la strada fosse molto ardua, in quanto pur avendo ridotto i debiti di 10 milioni in tre anni e mezzo, questi costituiscono ancora un numero eclatante per un Comune di 22.000 abitanti, ovvero 53 milioni!

Data la situazione di partenza ritengo di aver fatto il massimo di quello che si poteva fare, lavorando sempre duramente insieme alla squadra dei dirigenti e dei professionisti che ci hanno assistito.

Lo scorso 28 luglio la Corte dei Conti ha stabilito che la gravità della situazione riscontrata fosse talmente elevata, da non ritenere sufficienti le misure contenute nel Piano di Riequilibrio Pluriennale di durata ventennale.

Ora se non saranno poste le azioni per “riequilibrare” in maniera strutturale i conti, si dovrà percorrere un’altra strada, quella del dissesto. E questo sicuramente acuisce i problemi, che dovranno essere risolti sempre su di un piano tecnico e politico, soprattutto per ciò che riguarda la STS.

Quanto alla STS, ci tengo a precisare che in tre anni è stato azzerato il disavanzo ed al di là delle polemiche strumentalizzate politicamente, il Comune non può più farsi carico di finanziare un’Azienda partecipata, oltre quello che è il costo dei servizi analoghi che offre il mercato. Non lo sostengo io, ma lo impone la legge, e pertanto occorre pagare i servizi offerti dalla STS allo stesso prezzo dei suoi concorrenti. Questo significa che i costi della STS devono essere più bassi, ed in un’azienda di servizi, dove il costo del personale costituisce l’80% del totale si deve fronteggiare un problema sociale enorme che deve essere risolto sul piano politico.

Personalmente ho sempre ipotizzato che la salvaguardia del posto di lavoro sia il dogma da perseguire, per questo come coalizione ci siamo presi l’impegno di tutelare i lavoratori. Dovrà essere raggiunto un equilibrio che coinvolga tutte le forze politiche territoriali, perché il compito principale di chi fa politica è quello di farsi carico dei problemi sociali e soprattutto di risolverli.

Di fronte ad una condizione di bilancio così disastrosa, le attività che mi impegno a portare avanti saranno le seguenti:

  • Occorrerà utilizzare i fondi del PNRR, costituire un “ufficio gare” ed un “ufficio Fondi EU”. Dovranno poi essere potenziati settori nevralgici come l’Ufficio Tecnico e la Polizia Municipale.
  • Bisogna stimolare il più possibile le operazioni di partenariato pubblico privato, finalizzandole alla realizzazione di opere urgenti quali ad esempio i parcheggi sotterranei e la riqualificazione di immobili importanti quali il Mercato Coperto e le Ex Maestre Pie Filippini.
  • Riguardo agli impianti sportivi, il mio impegno sarà volto all’immediata emissione dei bandi di concessione a lungo termine al fine di consentire alle società proponenti un’operazione di manutenzione straordinaria al fine di ripristinare gli stessi ad un livello qualitativo degno della fama dello sport frascatano. Penso ai campi di calcio Amadei ed 8 settembre, il primo non più agibile per partite di livello ed il secondo con una pista di atletica ormai inesistente. Per il campo dell’8 settembre la mia proposta riguarda la realizzazione di un parcheggio sotterraneo i cui canoni di concessione potranno essere utilizzati per il rifacimento dell’impianto sportivo e della pista di atletica. Per i campi del rugby a Cocciano e Spinoretico le concessioni pluriennali garantirebbero alle società di poter presentare al Credito Sportivo le richieste di finanziamento necessarie al rifacimento del manto erboso, degli spogliatoi e degli spalti. Per i residenti di Frascati bisognerà prevedere una scontistica dedicata in quanto i residenti di Frascati già pagano imposte elevatissime e non trovo corretto che debbano pagare gli stessi importi di utenti che sono residenti altrove.
  • Il parcheggio in centro deve essere gratuito per tutti i cittadini di Frascati e non solo per i residenti del centro storico.
  • La movida deve essere una risorsa e non un problema. Occorre garantire tutti, sia i residenti che hanno il diritto di vivere in pace, sia i gestori che devono realizzare un giusto guadagno dal loro lavoro. Si dovrà agire di agire in due direzioni. La prima, cambiando alcune agevolazioni, quale ad esempio togliere lo sconto del 30% sulla tassa di occupazione del suolo pubblico se si dispone di un menù in inglese, ed applicare tale sconto a coloro che ingaggino due steward di professione per il controllo della zona antistante il locale. Avremo così diversi steward che possono interagire con il Comando di Polizia Municipale per garantire la sicurezza delle nostre strade. L’altra soluzione è quella di realizzare uno “Young District”, ovvero un’area posta al di fuori del centro storico, ben delimitata e presidiata dove realizzare degli eventi in sicurezza. Penso ad esempio al Casale Sabelli, di proprietà del Comune, che anziché essere venduto con scarse probabilità di realizzo, potrebbe essere riqualificato mediante i fondi del PNRR, e destinato ad area per eventi.
  • Per finire, volgo l’attenzione alle fasce deboli, come anziani e disabili, che vivono nelle case popolari. La vendita di questi immobili pone un serio problema. Dove andranno a vivere queste persone? Il Comune non ha altri alloggi, pertanto la vendita delle case popolari deve avvenire tutelando le persone che vi abitano da tantissimi anni e che non hanno i soldi per riscattare le case poste in vendita dal Comune. La mia proposta è quella di inserire nei bandi di alienazione una clausola dove la vendita avviene con la “nuda proprietà”, garantendo così anziani e disabili che potranno continuare a vivere nei loro alloggi per tantissimi altri anni.