Albano Laziale (attualità) - Il toccante addio della comunità

ilmamilio.it

Si è celebrato, al Duomo di San Pancrazio, il funerale di Gianluigi Andrea Piegari, il medico 36enne morto a causa del covid due giorni fa al policlinico Gemelli dopo circa 3 settimane di ricovero e terapia intensiva. Era stato ricoverato a fine agosto all'ospedale dei Castelli in condizioni già gravi, positivo al covid con complicanze polmonari.

Da quanto raccontano i familiari, i conoscenti, gli amici e i colleghi, si era anche vaccinato a Ponza nel mese di agosto con una dose di Jhonson e Jhonson. Aveva contratto il virus probabilmente durante uno dei tanti soccorsi sulle ambulanze e auto mediche della "Formia Soccorso" dove ha lavorato fino ai primi di agosto. Faceva soccorsi su tutto il litorale pontino e romano. Ultimamente era in servizio alla postazione di Ostia, come spot del 118.

Alle esequie di oggi una composta grande folla, tanti amici, colleghi, la polizia locale di Albano a scortare il feretro, arrivato dal Gemelli in piazza Mazzini alle 14.45, accolto dalla mamma Silvana, dal fratello Gianpaolo e dalla compagna Martina, incinta di alcuni mesi, straziati dal dolore, presente anche il sindaco Massimiliano Borelli e altri amministratori e consiglieri comunali di Albano. La protezione civile ha partecipato al corteo da piazza Mazzini al Duomo di San Pancrazio, lungo il corso principale, con la moto che le era stata donata nel 2012, proprio dalla famiglia Piegari, noti dentisti di Albano, dopo la morte del padre di Gianluigi Andrea Piegari, il medico dentista di piazza Mazzini, Gianluigi Piegari, per ricordarlo a dieci anni dalla sua morte avvenuta nell'estate del 2011 a Sala Consilina, in provincia di Salerno, travolto in moto da un camion mentre rientrava ai Castelli da solo.

 

Sul posto oggi alle esequie, centinaia di persone, medici, infermieri, soccorritori, amici, parenti, conoscenti, pazienti dello studio dentistico di Albano dei genitori, anche i vigili del fuoco di Marino 15A, tanti colleghi del 118 del litorale e provincia di Latina, ma anche da Anzio, Nettuno, Roma, Castelli Romani, Ostia, Pomezia e Ardea. Il feretro al termine delle esequie è stato portato al cimitero di Albano per la tumulazione nella tomba di famiglia.

Quindi il ricordo dei colleghi e dei familiari, che lo hanno ricordato come una persona generosa, altruista, sempre allegro e disponibile che amava in maniera viscerale il suo lavoro i suoi pazienti, i suoi colleghi, " Non un Doc"  ma "Il Doc" recitava uno striscione davanti al duomo affisso dai suoi amici e colleghi del soccorso. 

Il sindaco di Albano, Massimiliano Borelli, ha ricordato il 36enne: "Non ho il piacere d frequentare e conoscere Gianluigi, ma dalle parole sentite, dalla testimonianze fatte, dalla premessa di Don Adriano si percepisce il valore umano di quest'uomo che ha saputo con la propria vita dare un esempio a tutti noi, un esempio che anche gli altri colleghi riescono quotidianamente a dare a tutti noi. Lui sicuramente questo esempio lo ha avuto dalla famiglia, che già in passato è stata generosa con la nostra comunità offrendo la moto medica. Il fatto di aver perso una persona valida come Gianluigi non ci porta a dire "Andrà tutto bene", però è il principio che lui ha sempre abbracciato vocandosi all'altro".

Alla fine il silenzio suonato con la tromba ha dato il giusto valore e onore a chi ha servito la sua comunità. "Una comunità che oggi grazie al volere della famiglia - conclude Borelli - esprime il proprio abbraccio di vicinanza e che dedicherà domani il concerto all'ospedale dei castelli romani per ringraziare gli operatori che hanno combattuto durante la pandemia, così come richiesto dalla dirigenza della Asl e dall'assessorato alla salute del Lazio".