STORIE | Porta Portese: da antico porto fluviale a mercato dell'usato più grande in Europa

Pubblicato: Giovedì, 27 Maggio 2021 - Giulia Bertotto

ROMA (attualità) - Il suo nome deriva dalla sua ubicazione: Porta Portese è una delle antiche porte di Roma, attraverso le quali si accedeva alla città e venne costruita nel 1644 per sostituire l'antica Porta Portuensis

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A chi non piace frugare tra le incredibili offerte dei mercatini dell'usato?

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A chi non appassiona fiutare l'affare in fatto di mobili, o trovare l'ultima borsa vintage o il porta sigarette d'epoca? A chi non piace farsi sorprendere da oggetti perduti, cimeli antichi, accessori unici e vissuti sempre diversi? Bene, se siete appassionati di mercati dell'usato, quello di Porta Portese, sarà il trionfo di questo vostro hobby.

Innanzitutto parliamo del nome. Il suo nome deriva dalla sua ubicazione: Porta Portese è una delle antiche porte di Roma, attraverso le quali si accedeva alla città e venne costruita nel 1644 per sostituire l'antica Porta Portuensis.

Essa venne edificata in concomitanza con le Mura Gianicolensi dall'architetto Marcantonio De Rossi. La porta era stata voluta da Papa Urbano VIII Barberini ma quando fu completata lui era morto, così fu Innocenzo X Pamphilj a troneggiare sulla struttura con il proprio stemma.

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All'interno era situato “Ripa Grande”, il principale e più esteso porto fluviale di Roma, e a metà del Settecento  il sito ospitava l'arsenale pontificio. Qui vi era anche quello che oggi è il Complesso monumentale di San Michele a Ripa Grande, oggi sede di alcuni uffici del Ministero dei beni e attività Culturali.

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Questa grande struttura nacque tra il Seicento e il Settecento con funzioni sociali: era orfanotrofio, ospizio e carcere, sia femminile che minorile. Fino all'età dei lumi il confine tra luogo di cura e di assistenza e di emarginazione e contenimento, fu molto labile. Le persone qui ricoverate ricevevano cibo e un letto ma subivano anche segregazione. Questo luogo, gestito dalla Chiesa, fu uno di quelli che nell'urbe formalizzò quel rapporto tra carità cristiana e funzione sociale e civile di gestione delle persone considerate “disturbanti”.

Intorno al 1945 nacque il mercato dell'usato.

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In epoca moderna, dagli anni '70 questo luogo divenne una sorta di ripostiglio urbano, dove si stipavano forniture ingombranti. Vi venne disposto il canile municipale e un deposito Atac del trasporto pubblico, tra sfasciacarrozze e robivecchi. Dunque un luogo un po' trascurato ma anche suggestivo.

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Si tratta del più grande mercato non alimentare all'aperto in Europa. Il mercato è cambiato molto negli anni e oggi è caratterizzato anche da una forte ricchezza etnica. Con le sue bancarelle ricche di incredibili oggetti e vestiario di ogni tipo, si tiene ogni domenica mattina ed è una forte attrattiva per romani e turisti, che possono portare nel loro paese ritrovati originali di ogni sorta.

Foto tratta dal sito www.ilsegnoinrome.it

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