STORIE | Villa Mirafiori, da nobile proprietà a Facoltà di Filosofia

Pubblicato: Sabato, 01 Maggio 2021 - Giulia Bertotto

ROMA (attualità) - La villa, eretta nel 1874, tre piani in stile neorinascimentale, sorgeva vicino alla proprietà di Villa Torlonia e Villa Massimo

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Nascosto dalla frenesia di via Nomentana, in via Carlo Fea, c'è un luogo suggestivo, immerso in un'atmosfera bucolica, Villa Mirafiori: qui gli studenti si interrogano su le tre Critiche di Kant e la Fenomenologia dello Spirito di Hegel, studiano in biblioteca, si incontrano nei corridoi per discorre dell'anima in Platone tra un caffè e un panino sul prato. Prima di diventare sede della facoltà di Filosofia e scienze pedagogiche la struttura era la residenza di Rosa Varcellana, della la Bela Rosin, contessa di Mirafiori e Fontanafredda (area della periferia di Torino, anticamente chiamata Millefiori) e moglie di re Vittorio Emanuele II di Savoia.

La villa, eretta nel 1874, tre piani in stile neorinascimentale, sorgeva vicino alla proprietà di Villa Torlonia e Villa Massimo. All'interno era decorata da stucchi, impreziosita da mosaici e vetrate multicolore. Caratteristica è la Sala dei pappagalli. Sulla torre venne montato un orologio praticamente identico a quello che si trova in piazza Montecitorio.

L'esterno era stato affidato alle cure di Emilio Richter, paesaggista che fece sistemare due laghi, una serra e un'uccelliera.

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La contessa trascorse poco tempo in questa sede, infatti solo dopo tre mesi di soggiorno qui, il consorte morì. I due si erano sposati proprio in questo luogo con nozze morganatiche, cioè un matrimonio che in caso di decesso del marito (solitamente ricco possidente) non prevede il passaggio dei beni alla moglie vedova.

La struttura fu così divisa e venduta, divenne allora dimora delle Dame del Sacro Cuore, istituto religioso femminile che era stato fondato a Parigi. Nel 1910 il parco venne purtroppo ridotto per l'ampliamento di via Nomentana.

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Solo nel 1975 la proprietà fu acquistata dall'Università La Sapienza e nel 1980 adibita a dipartimento per lo studio, conferenze di Ateneo e le lezioni. Vennero anche girati due splendidi film: L'Innocente di Luchino Visconti (1976) e Al di là del bene e del male (1977) ispirato alla vita di Nietziesche, di Liliana Cavani.

Attualmente la sua flora è composta da pini marittimi, palme, sequoie, cedri del Libano, un canneto di bambù: ricchezza della natura e patrimonio intellettuale si fondono in un angolo di verde incantevole.

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Dunque oggi quando camminiamo nel suo parco possiamo riconoscere la villa di una nobile famiglia, la magia del cinema, il carisma dei pensatori più illustri e delle domande filosofiche più affascinanti e mai sopite nell'animo umano.

Foto tratta dal sito www.wikipedia.org

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