Giannone, benzina sul fuoco: Rocca di Papa paese da "onorata società", in pratica una città camorrista. -1alla verità

ROCCA DI PAPA (politica) - L'ex vicesindaca promette bordate e bombe ma nel frattempo bolla indirettamente l'intera comunità roccheggiana con un aggettivo poco gradevole

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"Onorata società è un termine proprio dei camorristi napoletani, che definivano così la loro organizzazione nella seconda metà dell'Ottocento per alludere alla difesa del loro "onore", che consisteva nell'omertà, cioè il codice mafioso del silenzio e l'obbligo a non parlare degli affari interni all'organizzazione con la polizia".

Ad inserire sulla barra delle ricerche google i termini "onorata società", la serp fornisce, al primo posto in alto, la voce di Wikipedia sopra testualmente riportata. Basta vedere lo screen-shot in basso per capire cosa la rete intende per "onorata società".

Veronica Giannone, ex assessora ed ex vicesindaca, che ha dichiarato pubblicamente di trovarsi più a suo agio sul web, deve verosimilmente aver pensato a questa definizione quando nell'annunciare la diretta Facebook per venerdì sera alle 20 (domani, venerdì 24 novembre), aveva messo come titolo "Rocca di Papa, un paese da "onorata società"".

Benissimo: quindi, secondo la Giannone, Rocca di Papa è una città camorrista. O no?

D'altra parte, la ormai signora Giannone, in queste settimane ha saputo solo gettare benzina sul fuoco per distogliere l'attenzione mediatica, e politica, da quello che era stato a pieno diritto descritto come il "caso Giannone" e riguardante il di lei marito in relazione ad un presunto abuso edilizio.

Un caso che, buffa circostanza, era stato portato alla ribalta da un giornale che oggi è diventato (altro capolavoro di Bruno Petrolati, verrebbe da pensare, via Mdp), il principale difensore di una ex assessora che oltre a minacciare, querelare (ma vorremmo proprio vederle queste querele...), accusare a destra e manca, non ha prodotto lo straccio di una prova.

Non resta che attendere insomma le bombe della diretta Facebook, senza alcuna possibilità di contraddittorio (questo genere di comunicazione 1.0 ricorda qualcosa?), che l'ormai ex vice sindaca sta preparando e nel corso della quale, si dice, possa tirare fuori qualcosa che inchioda uno dei consiglieri di opposizione.

E per gli ex colleghi di maggioranza, cosa starà riservando la Giannone?

Nel rispedire al mittente le velate accuse che arrivano anche alla nostra testata dal giornale in questione, chiarendo che non siamo affatto disposti a farci trascinare nel melmoso terreno nel quale ci si vorrebbe portare per proprio interesse politico, resta bene da capire quali saranno le prossime mosse.

Del sindaco Emanuele Crestini, in prima battuta, che dopo aver fatto fuori la Giannone (ma è stata la stessa ex vice sindaca a farsi fuori da sola, fuggendo ad ogni confronto e continuando a minacciare per settimane, ventilando uno scenario che speriamo possa chiarirci venerdì sera) ha messo chiaramente nel mirino il vero avversario politico, Massimiliano Calcagni. Anche lui, come visto, organico allo stesso disegno griffato Bruno Petrolati che mette insieme l'Articolo 1-Mdp (vale a dire Ponzo, Boccia e Querini), pezzi della maggioranza di Crestini (Calcagni e Lorenzo Romei su tutti), ma anche la stessa Giannone, funzionale in questo alla demolizione dello stesso sindaco.

L'altra mossa che ci si attende è proprio quella di Calcagni-Mdp e di quella parte di 5 stelle con cui questi gruppi politici hanno rapporti e presso i quali Petrolati - il grande deus ex machina - sta cercando di accreditarsi definitivamente.

Insomma: tenersi forti, il bello deve ancora venire.

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