Ciampino | Porchetta (DiC): "La modifica dello Statuto comunale dà troppi poteri al presidente"
Pubblicato: Mercoledì, 21 Aprile 2021 - Matteo Carè
CIAMPINO (politica) - Dubbi sulle novità che la maggioranza vuole introdurre
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E' una riforma dello Statuto in chiave regista. C’è il presidente del Consiglio che governa e che dirige tutto il processo, quando invece dovrebbe operare per far funzionare il Consiglio comunale nel miglior modo possibile sopratutto garantendo funzioni e consiglieri e non gli interessi quelle dell’Amministrazione.
Alessandro Porchetta - capogruppo del gruppo consiliare Diritti in Comune - esprime profonda preoccupazione per le nuove modifiche adottate dal Consiglio comunale nell’ultima seduta.
Durante gli ultimi due Consigli comunali, il segretario e il presidente il Consiglio comunale non hanno preso in considerazione diversi emendamenti da lei proposti. Può spiegare cosa è esattamente successo?
Per la prima volta hanno deciso di non ammettere un emendamento inviato via pec che però non apponeva un mia firma in calce al documento. Questa è la motivazione che mi hanno dato. Una decisione che però io ho contrastato, in quanto ho sempre fatto così e non c’è un motivo per cui io dovessi fare diversamente. Hanno parlato di necessità di sottoscrivere un emendamento con 24 ore di anticipo rispetto alla discussione, cosa che invece, a norma di regolamento, è così solo nel caso in cui l’emendamento richieda un parere di contabilità tecnica ed economica.
Invece tutti i pareri tecnici di uffici non richiedono il parere 24 ore prima, da sempre in Consiglio comunale si è fatto in modo diverso: gli emendamenti si possono presentare anche durante la discussione del punto.
Metterà in att qualche azione legale per questo?
Per quello è difficile fare qualche cosa. Il regolamento è poco chiaro. L’assessore competente di fronte ad una comprovata richiesta del Consiglio comunale di ridiscutere i termini di una proposta può ritirare il punto all’ordine del giorno. Questo però di solito avviene quando si evidenzia un problema di carattere tecnico oppure perché c’è una discussione così profonda per cui si dice "ok eliminiamo il punto e riportiamolo". In realtà questa cosa si dovrebbe fare all’inizio della discussione. Abbiamo discusso il punto per tre ore, lo abbiamo approvato e poi decidi di riportare la discussione in commissione. Si è fatto un utilizzo strumentale di un istituto che ha una logica completamente diversa.
Nel prossimo Consiglio, si voterà il Documento Unico Programmatico e la relativa legge di bilancio. Come voterà questi due punti all’ordine del giorno?
Noi di "Diritti in Comune" voteremo no sia al DUP che al Bilancio, sono molte le motivazioni. Sicuramente gli indirizzi politici su alcune questioni strategiche tipo le questioni legate alla riqualificazione e rilancio di tutti quelli che sono gli spazi dedicati allo sport, se vogliamo parlare degli impianti sportivi, sul bilancio ci sono forti criticità su come si sta tentando di risanare il disavanzo e sopratutto molti problemi anche relativi agli interventi sui servizi a domanda individuale. Su questo caso comunque ne riparleremo in Consiglio comunale.
L’approvazione della delibera inerente le modifiche dello Statuto del Consiglio, scontenta tutta la minoranza. Quali sono gli elementi critici di questa riforma?
Sono moltissime le motivazioni. La struttura più importante è l’estrema arbitrarietà nella possibilità di scegliere le modalità di convocazione del Consiglio comunale. Questa arbitrarietà ora è in mano al presidente del Consiglio. Quindi sarà lui a decidere se farlo in presenza o farlo in remoto. Tra l’altro, nel resto delle modifiche, la sua figura viene pluripotenziata. È una riforma di modifiche dello Statuto in chiave regista. C’è il qualcuno che governa e che dirige tutto il processo quando invece il Consiglio comunale dovrebbe operare per far funzionare l'Assise nel miglior modo possibile sopratutto garantendo le funzioni dei consiglieri e non gli interessi dell’Amministrazione, perchè l’amministrazione opera in altri settori. Altro elemento importante è la modifica di elezione dello stesso presidente, si passa da una maggioranza di due terzi ad una maggioranza semplice, il che porterebbe a legarlo troppo alla maggioranza.
