Anzio | Il Rugby ricorda Massimo Cuttitta, campione della nazionale deceduto a 54 anni

Pubblicato: Lunedì, 12 Aprile 2021 - redazione attualità

 

 
ANZIO (attualità) - Aveva contratto il Covid
 
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Tanti sportivi ed appassionati di Rugby in Italia hanno ricordato in queste ore Massimo Cuttitta, il campione di rugby con 70 presenze in nazionale, nato a Latina e residenti a Lavinio (Anzio) da circa trent’anni, morto ieri per il Covid: aveva solo 54 anni.
 
Il pilone è stato una presenza fissa nella nazionale di Georges Coste che ha portato l’Italia nel Sei Nazioni. In tanti sui social hanno pubblicato un ricordo commosso. Molti anche gli atleti dei castelli romani che ne apprezzato le doti umane e che hanno rammentato la sua importanza per il movimento della palla ovale. parcoUlivi pubb3 ilmamilio
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Il Sindaco di Anzio, Candido De Angelis, assieme a molti consiglieri comunali, hanno ricordato la figura dello sportivo: “Il virus si è portato via un grande campione e un grande uomo, siamo vicini alla famiglia e ai suoi fratelli in questo momento di grande dolore”.

"Massimo, Azzurro n. 423, aveva debuttato con l’Italia a Napoli nel 1990 contro la Polonia, indossando poi la maglia della Nazionale in altre sessantanove occasioni sino al 2000, anno del suo ritiro internazionale dopo aver vissuto da protagonista il debutto nel Sei Nazioni contro la Scozia, nell’indimenticabile successo del 5 febbraio al Flaminio. In ventidue occasioni, Cuttitta aveva guidato come capitano la Nazionale Italiana Rugby", ricorda la federazione italiana di rugby.

Cresciuto rugbisticamente in Sudafrica al pari del gemello Marcello, Massimo aveva indossato in carriera le maglie de L’Aquila, dell’Amatori Calvisano e del Milan e quella degli Harlequins londinesi, prendendo parte nel mentre a due edizioni della Coppa del Mondo e vestendo in più occasioni il bianconero dei Barbarians.

Conclusa l’esperienza d’Oltremanica, aveva ricoperto il ruolo di giocatore-allenatore per numerosi club italiani - Bologna, Rugby Roma, Alghero e Leonessa - prima di approdare come tecnico degli avanti ad Edimburgo e, da lì, alla federazione scozzese, rilanciando con il proprio lavoro il pack Highlander sulla scena internazionale.

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Più recentemente, aveva messo la propria esperienza di allenatore della mischia al servizio di Nazionali emergenti come Romania, Canada e Portogallo, svolgendo incarichi di consulente per i rispettivi staff tecnici.

“Tutto il rugby italiano è intimamente toccato dalla scomparsa di Massimo, uno dei simboli della Nazionale che, grazie a una straordinaria generazione di giocatori, conquistò l’accesso al Torneo delle Sei Nazioni con una serie di indimenticabile prestazioni negli Anni ’90", ha dichiarato il Presidente della Fir, Marzio Innocenti.

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"Non abbiamo avuto la possibilità di condividere la maglia azzurra, ma l’amore per i nostri colori aveva costituito tra noi un forte, naturale legame. Cuttitta non è stato solo un incredibile servitore del rugby italiano ed un eccellente interprete del ruolo di pilone sinistro, ma anche un apprezzato ambasciatore del nostro movimento all’estero, allenatore degli avanti per la Scozia e per altre Nazionali che ha contribuito a portare sul palcoscenico della Rugby World Cup".

“In questo tragico momento - ha concluso il Presidente federale - i miei pensieri, quelli del Consiglio e di tutto il rugby italiano vanno a Marcello ed a tutta la famiglia Cuttitta, già profondamente toccata pochi giorni fa dalla scomparsa della mamma di Massimo, Marcello e Michele”.

In memoria di Massimo Cuttitta il Presidente federale ha disposto che un minuto di silenzio venga osservato nel prossimo fine settimana prima del calcio d’inizio degli incontri del Campionato Italiano Peroni TOP10.