Tutta la verità sull'ex mercato coperto di Grottaferrata. Parola dell'avvocato Ponzani

Pubblicato: Martedì, 02 Marzo 2021 - redazione politica

GROTTAFERRATA (attualità) - L'ex sindaco di Nerola, da anni cittadino grottaferratese, affronta la spinosa irrisolta questione del rudere del centro. Che il sindaco demokratico voleva trasformare nel Pompidou...

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La nostra testata ha da tempo messo in luce il completo stato di abbandono di Grottaferrata riguardante non solo le zone periferiche, ma soprattutto le strutture e i luoghi del centro città che erano stati oggetto delle promesse, completamente disattese, del sindaco durante la campagna elettorale del 2017.

In modo particolare oggi torniamo sull'ex mercato coperto che sarebbe dovuto divenire, da programma elettorale, una sorta di Centre Pompidou dedicato alle attività culturali e che invece, dopo quattro anni di amministrazione, versa ancora in condizioni di totale degrado proprio a pochi passi dalla sede storica del Comune.

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Per saperne di più ci siamo rivolti all'avvocato Pietro Ponzani, già Sindaco di Nerola dal 1994 al 1998, ormai da tempo trasferitosi a Grottaferrata e attualmente impegnato a servizio della cittadinanza con il movimento civico #FareRete.

Avv. Ponzani quale è la attuale situazione dell’ex marcato coperto?

Come noto è stato abbandonato a se stesso nel 2012 . E’ altrettanto noto che la Convenzione con la ditta Coveli srl a firma del Notaio Elio Casalino del 22 marzo 2011 – per intendersi la Convenzione dell’Hotel Traiano –prevedeva la totale demolizione dell’ex mercato coperto e la realizzazione di una sala consiliare (art 18 della Convenzione).

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In effetti la questione del Traiano è ormai considerata una ferita storica per il comune di Grottaferrata. Ma perché Lei parla al passato?

In primis sono decorsi i 10 anni previsti per la validità della convenzione stessa (marzo 2011 – marzo 2021) e tutto è rimasto in gran parte sulla carta. Una sorta di fantasma.

Cioè? Può spiegare meglio questo passaggio?

Le fideiussioni a favore del Comune, cioè le garanzie per l’esatto adempimento di quanto convenuto, sono risultate tutte invalide come dichiarato dallo stesso Sindaco Fontana nella Risposta ad Interrogazione del 13/06/2016 (interrogazione del Consigliere Maurizio Scardecchia) prot 19769 a cui si rimanda per comprendere appieno la disastrosa situazione. Si veda anche il Parere dell’Avv. Dell’Unto del 20/01/2016 – prot.2057 - incaricato dalla Commissione di Alta Sorveglianza che “ha certificato” la totale invalidità delle garanzie fideiussorie. A fronte di ciò che speranze si possono nutrire a riguardo della Convenzione? Nessuna. E a mio avviso chi lo facesse, sarebbe in mala fede. Per inciso, è bene precisare, che sarebbe in malafede chiunque pensasse di ristrutturare “La Cosa Infetta” come viene chiamata dai cittadini di zona. Sentiti numerosi tecnici, tutti indistintamente hanno affermato che ristrutturare un residuo industriale (di questo si tratta) sarebbe semplicemente ridicolo e comporterebbe costi astronomici. Ci tenevo a precisarlo.

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E in questi anni la politica grottaferratese cosa ha fatto?

Nessuna Amministrazione ha inteso impugnare o comunque affrontare la questione della Convenzione con la ditta Coveli, nonostante vi sia stata anche una precisa Mozione a riguardo. Si veda Delibera n. 16 del 11.04.2016 per rendersi conto della disastrosa situazione che lascia basiti. Ora tutto è fermo, bloccato in un limbo misterioso di cui nessuno parla o nulla si vuole far sapere. Sappiamo infatti ben poco di come l'attuale amministrazione intenda affrontare la problematica.

Quindi la convenzione da quanto Lei riferisce scadrà nei prossimi giorni! Potrebbe per cortesia dirci qualcosa in più su quest'aspetto?

Come già detto la durata della convenzione è di 10 anni: l'art 22 della Convenzione recita: “la presente convenzione scadrà al termine di 10 (dieci) anni dalla data di esecutività della medesima (salvo che le parti in qualunque momento prima della scadenza non si accordino di prorogarla con eventuali modifiche o integrazioni per un ulteriore periodo di tempo)“. Sempre a termine di Convenzione tutte le opere dovevano essere ultimate in 60 mesi, ma ne sono trascorsi 120 e la situazione è sotto gli occhi di tutti: il mercato coperto resta lí nella sua ingombrante bruttezza e pericolosità. E nessuno della attuale amministrazione si assume la responsabilità di comunicare ai cittadini quali siano gli intendimenti e le soluzioni a tutto questo. Silenzio totale!

Ma veniamo alla specifica questione del mercato coperto. Cosa ci può dire in merito?

Intanto è bene precisare che per l’esatto adempimento della Convenzione venne istituita una Commissione di Alta Sorveglianza, si alta sorveglianza, ma non è dato sapere cosa abbia fatto o deciso. Tutti i documenti riguardanti detta commissione sono stati inutilmente richiesti, mesi fa, da alcuni consiglieri, ma per il momento senza ottenere alcun riscontro.

Quale è il nocciolo della questione che riguarda l'ex mercato coperto?

Orbene venendo al punto che ci occupa e cioè L’ex mercato coperto, va detto che l’Amministrazione Fontana, seppur inerte per quanto riguardava la convenzione cercò di salvare il salvabile ed affrontò la specifica questione del rudere abbandonato a prescindere dalla Convenzione con la ditta Coveli avendo già all’epoca piena contezza della sua impraticabilità. Vennero quindi reperiti diversi preventivi di demolizione di privati interessati al recupero della grande quantità di ferro di cui è composto lo stabile. Ad esempio, il Presidente del Consiglio Luigi Spalletta ne presentò uno molto circostanziato di cui si fa menzione nella delibera n. 16 dell’11.04.2016 che prevedeva la demolizione integrale e smaltimento di ogni residuo per la somma di 50/60 mila euro. Qualora il Comune non avesse richiesto la tassa di occupazione del suolo pubblico per il cantiere l’impegno finanziario per il Comune sarebbe stato minore. Anche questo preventivo è stato richiesto al Comune, ma non si è avuta nessuna risposta. Infine, vi è notizia di altri preventivi anche più vantaggiosi per il comune , ma anche di questi non si è trovata traccia.

Perché Lei ha a cuore la specifica questione dell’ex mercato?

La questione sta a cuore a me, ma soprattutto a tanti cittadini di Grottaferrata e per due semplici considerazioni: 1) il rudere è di una indecenza disarmante; è ' pericoloso perché si sospetta la presenza di amianto stando a quanto si legge sul cartello apposto da anni sul cancello; il rudere è una fonte di infezioni perché alla mercé di colombi e ratti che vi hanno accumulato una grande quantità di sterco ; 2) tutto questo può essere eliminato con minima spesa del Comune che peraltro ha disponibilità economica. Si fa quindi fatica a comprendere come a distanza di anni non si provveda alla sua demolizione perché altra soluzione non c’è. Già quattro anni addietro la precedente amministrazione aveva capito la situazione e tentato di demolire il rudere a prescindere dalla famosa Convenzione del Traiano.

ponzani pietro grottaferrata ilmamilioQuesta amministrazione ha mai ascoltato i cittadini abitanti in zona o i gestori di diverse attività limitrofe?

Ho fatto una piccola indagine e ho visto i cittadini abitanti in zona tanto schifati quanto rassegnati; molto spesso avvistano grossi ratti aggirarsi tra le rovine e fuori. L’attuale amministrazione immagino sappia che si trovano frequentemente ratti morti a ridosso delle struttura e dunque viene spontaneo chiedersi come mai non si fa nulla per affrontare in modo radicale la grave questione ? Come non vedere che la copertura è a brandelli e pericolante; il Commissario Prefettizio Dr.ssa Enza Caporale con Ordinanza del 31 .01.2014 prot 3947 fu costretta a provvedere con urgenza a “lavori di rimozione di materiale pericolante nell’ex mercato “. Perché non procedere con un' indagine di mercato per reperire, come in passato, dichiarazioni di interesse di ditte specializzate nella demolizione e recupero del ferro? Una volta sgomberata l’area l'Amministrazione potrà destinarla a quel che desidera ma la semplice rimozione della struttura fatiscente ed offensiva sarebbe già un successo, un sogno per tanta gente...

Come stanno le cose adesso sembra di stare aspettando Godot ed è avvilente, come avviliti sono i cittadini e i commercianti della zona ove insiste il rudere.

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Esistono secondo Lei ditte interessate alla demolizione per il recupero del ferro?

Vi sono ditte interessate al ferro di strutture come quella in parola, ho qualche riscontro specifico per dirlo ed è un fatto notorio che vi siano ditte interessate al ferro e quindi disposte a demolire la struttura. Già quattro anni fa sembra vi siano state anche proposte con un conguaglio a favore del comune, cioè qualcuno degli interessati al ferro sarebbe stato disposto a versare una somma in favore del comune . Ma per essere pratici e fattivi: perché non fare una ricerca di mercato in tal senso che il Comune può effettuare senza difficoltà alcuna?

Lei sa se il Comune ha sondato il terreno in questa direzione?

Non è dato sapere.

La ASL si è mai interessata della vicenda?

Non lo so, certo è che un esposto mirato fatto dalla cittadinanza, superata questa fase di emergenza sanitaria, sarebbe indispensabile. Si ha notizia che la Procura della Repubblica tempo addietro ha acquisito atti e documenti in ordine alla Convenzione ma tutto rimane nell’ombra. Certo è che non appena si chiedono notizie e documenti a riguardo ci si scontra con un muro di silenzio.

Come risolverebbe Lei questa situazione?

Come ex Sindaco di un piccolo paese della Sabina Romana e come abitante di questa cittadina nella quale io e la mia famiglia viviamo da circa 5 anni, e ne siamo innamorati , mi permetto di dire che non procedere alla rimozione di una bruttura simile, infetta e pericolosa quando si può fare in poco tempo e con un minimo di impegno sia un’offesa al decoro, al buon senso e alla buona amministrazione. Immaginiamo per un attimo il quadrante a ridosso della Casa Comunale senza il rudere; la realizzazione di un sogno di tanti e tanti cittadini.

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Quale messaggio si sente di inviare alla Amministrazione e alla cittadinanza con questa intervista?

Intanto ringrazio la redazione per l'attenzione e poi vorrei dire che questo mio contributo è sì una denuncia della bruttura infetta che incombe sulla Casa Comunale e su un’area centrale della città , ma è in primo luogo una domanda, un appello, una sorta di sfida al Sindaco e all'Amministrazione che non è solo mia, sia chiaro , ma di tanti cittadini , perché vengano fornite spiegazioni di come si possa tollerare una simile situazione e perché non si procede ad eliminare una bruttura tanto oppressiva quanto infetta quando si sa con certezza che non vi sono alternative di sorta. Il Sindaco è tenuto a comunicare, informare la cittadinanza su progetti e sviluppi dell'azione amministrativa. Cosa ha fatto la commissione di Alta Sorveglianza? Cosa si intende fare ora che il termine decennale indicato in Convenzione è di fatto spirato? Ed in particolare, perché non realizzare il sogno, a basso costo, di ridare aria, luce, decoro e dignità ad un’area centrale di Grottaferrata? Ora mi permetta di concludere in gergo “avvocatesco”, e sia chiaro che il plurale non è maiestatis: Egregio Sindaco ed Egregi Consiglieri: certi di un pronto e fattivo riscontro distintamente salutiamo.