Velletri, Edoardo Baietti è “Il miglior attore di teatro 2017”

Pubblicato: Lunedì, 13 Novembre 2017 - Marzia Mancini

VELLETRI (teatro) – L’attore e giornalista ha ricevuto il premio durante il Gran Gala di Venezia.

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L’attore e giornalista veliterno Edoardo Baietti, figlio del recordman Luciano Baietti (15 lauree), lo scorso 30 settembre 2017 è stato insignito di un prestigioso premio, ovvero la Targa del Leone D’oro come “Miglior Attore di Teatro 2017” presso il Gran Premio Internazionale di Venezia.

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BIOGRAFIA:

23 anni, attore e giornalista. Al momento direttore responsabile de “L’Intransigente”. Dottore in Scienze dell’Educazione e della Formazione. Lingue conosciute 5 tra cui cinese a livello intermedio. Tra i protagonisti della sit-com Disney Quelli dell’Intervallo dal 2006 al 2010. Appassionato di psicoanalisi freudiana nonché di filosofia teoretica ed estetica. Ufficiale del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana. Direttore della sede italiana della Callidus High IQ Society, società volta alla promozione dell’intelligenza umana per scopi etici e sociali. Opinionista per Forum (Mediaset) nella stagione 2016/2017.

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Ciao Edoardo, come nasce la tua passione per la recitazione?

“ Sostanzialmente nasce con me, visto che il mio percorso artistico è iniziato a cinque anni, quando interpretavo Chiambretti piccolo in “Ogni Lasciato è perso”, nel 2000. Oggi, a 23 anni, vengo insignito di quello che è sicuramente il riconoscimento più importante di tutta la mia carriera, che si è snodata tra televisione, cinema e teatro passando per l’opinionismo televisivo.

 

Secondo quali criteri sei stato nominato “Miglior Attore di Teatro 2017”?

Il Comitato di Presidenza del Gran Premio Internazionale di Venezia ha effettuato le proprie scelte in base a un’articolata serie di requisiti, e le nomination sono scattate molti mesi prima. Quindi, con le dita incrociate, ho atteso fino al fatidico momento della proclamazione nel Gran Gala dello scorso 30 settembre.

Cosa hai provato quando sei stato premiato con la Targa del Leone D’oro al Gran Premio Internazionale di Venezia? Raccontaci come è andata.

Probabilmente è stata la prima volta in cui io mi sia emozionato. Sono in genere abbastanza padrone delle mie emozioni; eppure quella sera, di fronte alle più illustri personalità del mondo dello spettacolo, dell’imprenditoria e della politica nazionale, tutti entusiasti del mio discorso ai microfoni del Gran Premio, una lacrima di commozione credo sia sfuggita.

Hai sfilato sul red carpet come una vera star? Te lo saresti mai immaginato?

In realtà ero abbastanza sicuro che prima o poi l’impegno avrebbe portato i suoi frutti, anche se pensavo che sarebbero stati più orientati verso il settore televisivo, soprattutto perché è stata la televisione ad avermi dato una forte notorietà ai tempi di “Quelli dell’Intervallo”, il programma Disney di cui ero uno dei protagonisti.

Hai dedicato questo premio al maestro Luigi Onorato dicendo che grazie a lui sei riuscito a superare diversi momenti di sconforto, a cosa ti riferivi?

Tanto il settore dell’arte quanto quello dell’informazione (i miei due ambiti di lavoro principali) prestano continuamente il fianco a momenti di sconforto. Questo perché, in primis, in Italia non c’è alcuna tutela di questi mestieri, e ciò è demotivante. Per quanto riguarda la mia esperienza personale, ho vissuto sulla pelle la sensazione di essere “abbandonato” dal piccolo schermo per almeno tre anni, dal 2012 al 2015.

Cosa sogni per la tua carriera futura?

Non ho mai aspettative per il futuro, perché queste generalmente finisco per essere deluse. Preferisco puntare sui fatti…E i fatti sono che stiamo per tornare in prima linea con “Quelli dell’Università”, web serie con gli ex protagonisti di Quelli dell’Intervallo il cui video promozionale su FB ha già superato il milione e mezzo di visualizzazioni. Questo è il primo progetto a breve termine, ma ce ne sono molti altri a livello di opinionismo e sono certo di poter dare ulteriori dettagli a breve.

Hai collaborato con i più grandi maestri della recitazione, tra questi chi ti è rimasto nel cuore?

Oltre al già citato Luigi Onorato, a cui sento di dedicare questo prestigioso riconoscimento, sicuramente il maestro Enzo Garinei, nella cui scuola mi sono formato a livello attoriale.

I Castelli Romani potrebbero offrire di più per quello che riguarda il mondo del teatro?

Non lo so. Purtroppo la crisi del teatro investe tutta Italia e i Castelli sono solo una proiezione di un dramma generalizzato. Sicuramente oltre alle problematiche economiche e al disinteresse politico (due fattori che insieme già basterebbero a condannare il teatro contemporaneo) si aggiunge una buona dose di ignoranza e superficialità da parte dei fruitori. Viviamo in un’epoca in cui la cultura è vituperata e trattata come un semplice accessorio. Non penso che le cose miglioreranno prima di una ventina d’anni.

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