Grottaferrata, Ass. ‘U Lengheru Neru’: “La città che vogliamo, prima parte: basta cemento”

Pubblicato: Martedì, 26 Gennaio 2021 - redazione attualità

URBANISTICA, GROTTAFERRATA ATTENDE UNA SVOLTA | La voce dei castelliGROTTAFERRATA (attualità) - Le idee e le prospettive dell'associazione per far cambiare passo alla città

ilmamilio.it - nota stampa

Riceviamo e pubblichiamo:

"Nella nostra associazione, mentre discutevamo e preparavamo una serie di articoli sui luoghi dell’abbandono, e sugli altri innumerevoli problemi di Grottaferrata, ci siamo resi conto, che al di là di articoli pubblicati in questi anni, la nostra visione del futuro del paese non era esplicitata in maniera chiara e che era necessario pubblicare una visione d’insieme che desse senso e collocazione alle nostre pubblicazioni.

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Grottaferrata è un territorio dalle grandissime possibilità di sviluppo di un’economia sostenibile, ed è un territorio dove per condizioni climatiche e per la ricchezza del suo ambiente, la bellezza dei paesaggi, offrono ai residenti condizioni di vita alte.

Questa sua ricchezza è stata il suo patrimonio e la sua disgrazia.

L’amenità dei luoghi avrebbe richiesto amministratori prudenti e lungimiranti, che non dilapidassero il patrimonio degli abitanti, a scapito di interessi privati, ma con una sana politica equilibrassero l’interesse privato e quello pubblico.

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Capitolo 1° - Basta cemento

Qualsiasi cittadino si rende conto che un territorio finito, come quello di un comune, può sostenere un certo numero di abitanti, oltre i quali le condizioni di vita iniziano a decadere e arrivano i problemi quotidiani: Il traffico, i parcheggi, le risorse idriche, le fognature, i rifiuti, le scuole, spazi verdi e parchi, ecc.

Grottaferrata ha ormai raggiunto il suo massimo, e anche se molti fanno finta di non vedere, i problemi sono sotto gli occhi di tutti:

Il traffico in quasi tutte le ore della giornata è caotico e costringe gli automobilisti a lunghe code; i parcheggi, nelle zone critiche, sono sempre più scarsi, e in orario di uscite scolastiche alcune aree sono quasi impraticabili.

Le risorse idriche non sono infinite e anche se Grottaferrata è tra i paesi più fortunati dei Castelli Romani, le sue falde acquifere continuano a scendere (Le fonti degli Squarciarelli sono state la prima vittima di questo abbassamento), per renderci esattamente conto di che stiamo parlando occorre visualizzare il problema.

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Prendete il campo di calcio (metri 110 x 75), riempitelo di acqua per un metro e quaranta di altezza, e avrete il consumo giornaliero degli abitanti di Grottaferrata, se lo moltiplicate per 365 giorni, avrete un’altezza di 511 metri, che è la quantità che consuma Grottaferrata in un’anno.

Ogni abitante in più ha bisogno in un’anno di 110 metri cubi, ovvero se disegnamo sul terreno una superfice di 1 x 1 metro, riempiremo una colonna di 110 metri.

Quantità di acqua che preleviamo dal sottosuolo, e che come noi prelevano i nostri vicini (Marino, Grottaferrata, Rocca di Papa, Rocca Priora).

Certo il sottosuolo di Grottaferrata è ricco di falde idriche, ma quello che nessuno dice è che il livello delle falde si sta rapidamente abbassando, e arriverà un momento che esse non saranno più sufficienti per tutti gli abitanti.

Sappiamo che quando manca l’acqua nelle nostre case, tutto il sistema impazzisce, siamo talmente abituati ad avere il gas, l’acqua l’energia elettrica come qualcosa di scontato che la loro mancanza ci spaventa anche se la mancanza è per poche ore, figuriamoci per giorni, riflettiamoci.

Il nostro acquedotto è vecchio e soggetto a continue perdite, e si guasta facilmente, come in questi ultimi giorni, quanto può sopportare se allacciamo nuove utenze idriche ?

Un altro problema che si pone, dopo averla consumata, è che tutta questa acqua, una volta utilizzata deve essere portata verso un depuratore, con le fognature, e depurata.

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Molte delle nostre fognature sono vecchie ed obsolete, e la loro costruzione dimensionata per gli abitanti di 20 o 30 anni fa, non riesce a smaltire il nuovo carico.

E non serve dimensionare le fognature dei nuovi interventi, perché quando si innestano su vecchie fognature, la quantità di acque nere che si somma manda in crisi il sistema.

A Grottaferrata, inoltre, sulle fognature delle acque nere spesso si innestano scarichi di acque pluviali, che dovrebbero avere una conduttazione separata; questa situazione crea in caso di piogge abbondanti fuoriuscite di acque nere, e crea forti problemi al depuratore, in quanto diluisce la carica batterica delle acque nere, che deve rimanere costante, e rende impossibile contenere i liquami nelle vasche di raccolta, acque nere che finiscono per riversarsi nei corsi d’acqua.

Sulle fognature per le acque pluviali si creano, come per quelle delle acque nere, problemi per il sottodimensionamento, inoltre, le nuove costruzioni con i tetti e le superfici asfaltate dei parcheggi, in l’eccessivo carico fanno saltare i tombini.

I tombini di Grottaferrata, che come indica il termine sono piccole tombe, sono infatti, in gran parte defunti, riempiti sino alla grata di terra e foglie, incapaci di raccogliere acque piovane, per sincerarsene, mentre passeggiate basta contarli.

Per avere un quadro generale del problema, occorre aggiungere che, a Grottaferrata molte abitazioni non sono ancora collegate alla rete fognante, e non parliamo di abitazioni vetuste o disperse in aree agricole, una simile situazione è indegna di una sana programmazione e di un paese civile, ma invece di risolvere, prima il problema, si continua a costruire.

Occorre affrontare e risolvere il problema dell’abusivismo edilizio che non viene mai computato nel calcolo generale, ma che comporta un peso sui servizi e sui problemi di Grottaferrata.

Esso inoltre, essendo abusivo, spesso non è in regola con le norme antisismiche, gli allacci fognari e le certificazioni di sicurezza degli impianti.

Un secondo effetto dell’eccessivo costruire sul territorio è costituito dal traffico, ogni nuova abitazione porta con se, mediamente, un autoveicolo e mezzo, che si sposta sul territorio, e che contribuisce non solo ad aumentare l’inquinamento ma richiede, per legge, spazi di parcheggio per se e per i loro visitatori (amici, parenti, ecc).

Quando siete a bordo della vostra auto, nel caos del traffico, e per andare da Valle Violata a Grottaferrata e viceversa, o in altre zone, ed impiegate, giornalmente, almeno un quindici o più minuti della vostra vita, senza che ne abbiate alcun vantaggio; riflettete se sia conveniente continuare a costruire.

Qualcuno obbietterà che costruire è un diritto sancito dal Piano Regolatore di Grottaferrata, in linea teorica potrebbe essere anche vero, ma viste le continue varianti del PRG di Grottaferrata, dove aree agricole vengono bellamente trasformate in edificabili, rubando il vostro diritto ad avere un ambiente paesisticamente sano; consideriamo che a fronte di varianti e nuove costruzioni non abbiamo mai sentito parlare di una variante per la realizzazione di una nuova area verde, o di un nuovo parco per i cittadini, di uno spazio culturale, di una variante che mettesse in sicurezza ambienti unici e irripetibili (le cascate del rivo dell’acqua mariana, l’area dell’archeologia industriale che da Squarciarelli/Valle Marciana) il paesaggio di Tuscolo, Molara, di Valle Marciana, Campovecchio, ecc.

Ai molti consiglieri che continuano a ripetere che le norme del vecchio PRG di Grottaferrata tutelano abbastanza il territorio, rispondiamo che a vedere le varianti, molte recenti, che costellano il PRG non possiamo condividere il loro ottimismo.

Tutto quello che sappiamo è che i pochi parchi esistenti a Grottaferrata, non riescono neanche ad essere aperti con regolarità.

Di fronte a questo scenario, si continua a ripetere come un disco rotto, che la nostra salvezza è il Nuovo Piano Regolatore di Grottaferrata, un piano che dovrebbe magicamente risolvere tutti i nostri problemi per portarci ad una nuova età dell’oro, un piano che ormai da oltre venti anni non riesce a vedere luce, mentre nel frattempo si ingozza il territorio di nuove costruzioni; alla fine il nuovo PRG non potrà prendere atto dello scempio avvenuto, anche se un vecchio detto grottaferratese recita: o’ peggio nu è mai morto.

Invece di continuare a costruire e consumare il territorio, non sarebbe più saggio pensare ad un risanamento urbanistico dell’esistente, molti sono i quartieri di Grottaferrata, costruiti prima e dopo la seconda guerra mondiale che meriterebbero una riorganizzazione e una razionalizzazione.

Risanamento e recupero urbanistico, che deve poter contare su una visione complessiva dei quartieri e su piani di recupero generali, e non su pezzetti di intervento impropriamente definiti piani di recupero, che non si inseriscono in un quadro ed in una visione futura del paese.

Quadro e visione che nessuno sino ad oggi ha illustrato ai cittadini in maniera chiara ed esaustiva.

Basti pensare a quartieri come: Borghetto, Fontanaccio, l’area S. Nilo/mercato coperto, Poggio Tulliano/via Isonzo, Via Quattrucci, Valle Violata, ecc., per renderci conto che è possibile lavorare e migliorare Grottaferrata senza bruciarne il territorio e migliorandone la qualità di vita.

(CONTINUA)

U LENGHERU NERU"
colline201023 ilmamilio


Commenti  

# whistleblower 2021-01-28 08:17
i soffiatori di fischietti soffiano e fischiano al continua :cry: :-x
Il laterizio continua senza ostacoli con dx&sx&civicicinici&company
e periodicamente quillì de qua similambientalisti "continuaNO" a farci la fotografia dei problemi che tutti i Cittadini già subiscono
Una fotografia con soluzioni allegate :-* :zzz che da 30anni non riportano "i come :-* i quando :zzz i perché :oops: " indicatori senza i quali, lasciano il solito retrogusto amarissimo e quel brividino che parte dal collo e passando lungo la schiena per arrivare fino al .... del ....
A questa ennesima presa per i fondelli :eek: ci hanno pensato i Cinesi ;-)
Per valutare il grado di positività :o hanno inventato il tampone anale
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# whistleblower 2021-01-29 14:53
i soffiatori di fischietti soffiano e fischiano incitando la redazione a pubblicare un commento in standby
Sul cemento, quelli del factchecking ci hanno inviato la pagina di "la Città Tuscolana" 2005
Anche allora c'era chi voleva "creare la città che vogliamo"
Anche allora, quillì de qua de "U...." volevano e volevano fa e per 15 anni so rimasti a guardà e a parlà su ilmamilio
Quillì de qua qua che vinsero = DX& DX "ton sur ton", accusarono la candidata di aver promesso poltrone a gogò e quella di "city manager" :oops: all'EX&GIÀ
La candidata&company persero ;-)
perché "vonno che Gtf rimane ssosì comm'è, non vonno che se costruiscino altre case. 'Ssa cosa fa'mcazzà quillì de qua qua (de solito so' i padroni de 'e terre) pensino che quillì de la la "i forestieri" so' egoisti = issi se so' fatti 'a villa e l'atri n'sa T
tènno da fa
Così quillì de qua qua pe' dispetti, votino riempì Gtf de case
Ecco la Gtf che avete voluto
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