Cocaina nascosta nella mascherina: spacciatore seguito da Anagni a Monte Porzio Catone e poi arrestato
Pubblicato: Martedì, 05 Gennaio 2021 - redazione cronaca
MONTE PORZIO CATONE (cronaca) - In azione la polizia di Colleferro
ilmamilio.it
Ieri, nei pressi del casello dell’A/1, il personale addetto alla squadra giudiziaria del commissariato di polizia di Colleferro diretto dal vice questore Marco Morelli, grazie allo sviluppo di precedenti notizie info-investigative, attivava un’attività di osservazione, controllo e pedinamento nei confronti di una Fiat 500 di colore rosso con a bordo la persona attenzionata ed una donna.
L’autovettura era entrata al casello di Anagni ed era uscita a quello di Monte Porzio Catone, per arrivare a Roma nei pressi della Borghesiana. Dove verosimilmente l'uomo seguito dagli agenti è solito rifornirsi di sostanza stupefacente.
Per tale ragione, dal momento che a causa dell’intenso traffico l’autovettura Fiat 500 veniva persa, altro personale si posizionava al casello di Monte Porzio Catone in attesa del probabile transito dello stesso veicolo. Infatti, verso le ore 17,00, l’autovettura Fiat 500 rossa veniva fermata e controllata assieme ai suoi occupanti.
Il conducente ostentava subito un anomalo nervosismo che lo induceva a consegnare la mascherina personale con all’interno una tasca dove erano celati tre involucri in cellophane pari a circa 10 grammi di cocaina. Nell’immediatezza, venivano eseguite le relative perquisizioni personali alla coppia. Che consentivano di rinvenire soltanto nei confronti dell'uomo la somma di 210 euro mentre la ricerca effettuata all’interno dell’autovettura dava esito negativo.
Nonostante la flagranza di reato, venivano effettuate anche due perquisizioni domiciliari, a Torre Cajetani residenza del 40enne e a Fiuggi presso l’abitazione della donna che dava esito negativo. Nell’abitazione dell'uomo veniva rinvenuto un altro involucro di sostanza stupefacente pari a circa 1 grammo di cocaina, un bilancino di precisione ed altre buste di cellophane tagliate in più parti probabilmente usate per il confezionamento. Tutto materiale che, assieme ad un telefono cellulare, veniva sottoposto a sequestro penale, per i successivi sviluppi dell’attività di indagine.
La ripartizione della sostanza in diverse “pesature”, il rinvenimento di danaro, nonché il ritrovamento del bilancino di precisione costituivano inequivocabili elementi nel senso della destinazione ad una attività di spaccio. Per tale ragione il soggetto, riscontrata l’estraneità della donna in merito al reato contestato, veniva tratto in arresto per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
