Grottaferrata | Lettera aperta di Tomboletti alla Passini sulla questione 'Bazzica'

Pubblicato: Mercoledì, 30 Dicembre 2020 - redazione attualità

Grottaferrata e i beni confiscati alla criminalità organizzata. La lunga  attesa del rilancio socialeGROTTAFERRATA (attualità) - Lettera dell'ex assessore all'attuale Presidente del Consiglio comunale

ilmamilio.it - contenuto esclusivo

"Gent.ma dott.ssa Francesca Passini,

ho letto sulle pagine di questo 'vituperato' giornale, con molto interesse e altrettanto stupore, il suo interessamento sulla Bazzica. Mi perdoni se entro nel merito di questa triste vicenda, le voglio ricordare che nel 2010 sotto la sindacatura di Mori, fui incaricato dal sindaco di occuparmi della vicenda.

LEGGI Povertà, Francesca Maria Passini: "Recuperiamo l'ex Bazzica di Grottaferrata, può ospitare donne in difficoltà"

parcoUlivi pubb3 ilmamilioseLasai ilmamilio

La Giunta si era insediata nella tarda primavera, ad ottobre dello stesso anno il ristorante la Bazzica, fu assegnato dall’agenzia dei beni sequestrati alla criminalità, al comune di Grottaferrata, e con essa una villa in via del fico successivamente modificata in quattro appartamenti, con finanziamento regionale. Da allora come nella maledizione della bella addormentata, è calato il silenzio e un sonno profondo.

Sono rimasto stupito da questo suo intervento, ma sono trasecolato nel sentire dal suo sindaco che la Bazzica non diventerà un dormitorio per donne, travisando completamente il suo pensiero. Era evidente che lei poneva un serio problema sociale di grande attualità, che certamente ha bisogno di soluzioni, mentre troppo spesso, la questione della violenza sulle donne, viene trattata con uno striscione, una panchina rossa, e quattro paia di scarpe rosse.

padel69 freeTime ilmamiliomaestre pie frascati ilmamilio

Passato il 25 novembre torna tutto nell’oblio, aspettando la prossima ricorrenza. I quattro appartamenti di via del Fico potevano e dovevano avere la finalità da lei indicata, non può immaginare quale ricchezza sociale se questi appartamenti come altri, che conosciamo, possano diventare un supporto utile che allevi tante sofferenze, e aiutare chi vive momenti di marginalità, e di difficoltà.

sportage pronta consegna mamilio dicembre

Per quanto riguarda la Bazzica, l’assegnazione è avvenuta su di uno specifico progetto, un’idea partecipata, condivisa, aperta. La storia dell’handicap è una lunga storia di esclusione, di segregazione e di diritti negati. In questa nostra società la storia del disabile è inevitabilmente caratterizzata dalla persistenza di aiuti e dalla necessità di dipendere dagli altri. L’impegno ad investire in coraggio e fiducia non riguarda solo il soggetto disabile, ma coinvolge tutti: dalle figure genitoriali più da vicino coinvolte, ai parenti, amici, specialisti, professionisti che incontrano la sua storia, gli operatori sociali, associazioni di volontariato, ma anche l’Amministrazione Comunale che ha il compito di creare una giusta atmosfera culturale, capace di coinvolgere i cittadini. Si è potuto dimostrare che i soggetti diversamente abili se adeguatamente supportati con interventi professionalmente, socialmente e organizzativamente qualificati raggiungono buone capacità di maturazione, buoni livelli di inserimento attivo nel mondo scolastico, in quello sociale (culturale, sportivo, ricreativo, ecc.), lavorativo, civico. Questo era il Sogno della Bazzica un contenitore prima di tutto culturale.

Dietro ad atteggiamenti difficili da scusare, c’è molto spesso l’indifferenza, più che la cattiveria. Indifferenza verso il diverso. Perchè quello che non ti tocca da vicino non merita approfondimento. Non esiste la sensibilità e la cultura necessaria per affrontare simili tematiche. C’erano gli strumenti progettuali, sensibilità umane e professionali per ottenere risultati e dare a quello spazio ridotto ad una discarica, la sua giusta destinazione. Si è preferito non pensare, e quella balzana idea di trasformarla negli uffici del piano di zona non trova riscontri socio culturali ed economici per essere sostenuta. Il piano di zona è una struttura burocratica comprensoriale, che necessità di due stanze.

Questo certifica lo scarso interesse, e la totale mancanza di sensibilità verso la diversità. In realtà il nostro stato di diritto riconosce che le persone disabili, hanno il diritto di avere un posto nella società, ma quello che troppo spesso manca è l’uguaglianza, nel senso che il disabile non viene considerato una persona ‘normale’ anche se lo è. Una persona integrata nella società, deve godere degli stessi diritti degli altri, No alla carità e alle false ideologie, no alle separazioni. la persona affetta da disabilità deve avere un ruolo ben definito, ovviamente commisurato alle sue capacità. Come gli altri, e insieme agli altri. E per questo che occorre impegnarsi, alla ricerca di soluzioni.

Mauro Tomboletti".

LEGGI Grottaferrata | Finalmente (per forza) si riparla di ex Bazzica. Aspettando la condivisione

colline201023 ilmamilio